un'odissea minuta
La strage di Brescia, sono quasi quarant’anni
Benedetta Tobagi la racconta nel suo nuovo libro, Una stella incoronata di buio

Altri articoli su questo argomento
Romanzi che invecchiano in fretta
«La rapidità del cambiamento tecnologico minaccia il territorio del romanzesco, che è definito dai confini del mistero: un viaggiatore si smarrisce; appare in città un visitatore misterioso; due amanti sono separati da una distanza incolmabile. Ma il senso della tecnologia di oggi è far ritrovare chi si smarrisce, disperdere i misteri, colmare le distanze. Quindi il romanzesco cerca territori al di fuori della contemporaneità. Forse non è un caso se ultimamente la narrativa sembra guardare all’indietro»

Il festival di Wired, Internet e la ketamina

Le molte vite di Tazio Nuvolari
È considerato ancora oggi il pilota italiano per eccellenza: morì settant’anni fa da famosissimo, dopo aver rischiato più volte di morire da sconosciuto

Elena Poniatowska a 90 anni
Il Washington Post racconta "probabilmente la più importante scrittrice messicana vivente"

Come mai si riparla di Berkeley
Molti studenti contestano l’arrivo di una giornalista di destra, e la tradizione libertaria dell’università è in discussione

Pensieri e grovigli, intorno a Maria Lai
«L’altro giorno ho dormito con mio figlio Pietro in una casa su un lago, ci siamo addormentati e svegliati davanti alla luce opalescente che si rifletteva sull’acqua. Pietro mi ha detto: Mamma, da lontano l’acqua è blu, da vicino è trasparente. Da lontano mi fa paura, sembra che nasconda un mostro»

Quando morì Gilles Villeneuve
«È stato campione di combattività e ha portato tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene» disse Enzo Ferrari su Gilles Villeneuve, che morì nel Gran Premio del Belgio l’8 maggio del 1982

La classica faccia da pugile
Esce oggi per Mattioli 1885 "La classica faccia da pugile" di Jack London

Dinamiche dei menu dei ristoranti
«Anni fa avevo cominciato a collezionarli. Poi ho capito che frequentavo sempre gli stessi posti e ho rinunciato. Adesso passo il tempo a guardare la collezione digitale della New York Public Library per vedere come sono cambiati. Quello che so per certo è che i “tris” non vanno più da un pezzo, e neanche il cocktail di gamberi in salsa rosa. L’impaginazione, i formati, la carta, i caratteri, la consistenza della copertina sono sempre stati più numerosi di quelli dell’editoria dei libri. Eppure in questa infinità virtuale, di ieri e di oggi, è forse possibile individuare tre macro categorie: i grafici/tipografici, gli illustrati e gli scritti a mano, come quello dell'Oyster Bar di New York»

Le vite dei gemelli siamesi
Il New York Times racconta quello che si sa e quello che non si sa dei rapporti tra i fratelli che nascono uniti

In Ucraina è troppo facile essere accusati di tradimento
La legge non fa differenze tra chi ha collaborato con l'esercito russo durante l'occupazione e chi ha cercato di sopravvivere: nelle regioni orientali le conseguenze sono pesanti

Capire l’afantasia
Ovvero la condizione per cui non ci si "raffigurano" mentalmente pensieri e ricordi

Il Veneto, prima di “Le città di pianura”
«È da quando ho visto il film che, da veneta, rifletto su su come la trasformazione del paesaggio sia stata raccontata nell’immaginario letterario e (più raramente) cinematografico»

La pioggia e Zanzotto
Pensieri sul poeta morto venti giorni fa, sul Veneto di Brunetta e Paniz e Ghedini, sulla Liguria delle alluvioni

“Bling Ring”, la storia vera
Come andò davvero la vicenda dei sei ragazzi ossessionati dai vip che rubavano nelle case dei vip, raccontata dal nuovo film di Sofia Coppola

A che punto è la “Paz Total” in Colombia
«Ogni volta che me ne parlano, mi ricordo di quando un ragazzino di diciannove anni che era stato paramilitare mi raccontò come aveva squartato viva una ragazza. Da quando il presidente Petro ha nominato diciotto “gestori di pace”, la Colombia si è divisa tra quelli che abbozzano e quelli che si chiedono con che coscienza si può affidare la pace a criminali che hanno costretto a vivere nella paura, ucciso e fatto sparire nelle fosse comuni decine di migliaia di persone»

La mia vita con le afte
«Nessuno come loro, in questi trentaquattro anni, mi ha tenuto tanto compagnia. Come quella in terza elementare, che mi indusse a rifiutare per quasi dieci giorni gli inviti dei miei compagni. Crescevo, capivo, soffrivo, amavo, ed erano sempre lì»

Cosa vuol dire “non riconoscere le facce”
Lo spiega Sadie Dingfelder nel primo capitolo del nuovo libro pubblicato da Altrecose: ed è una cosa diversa dalla diffusa sensazione di "non ricordarsi le persone"
