Matteo Caccia

Curriculum di un cieco normale

«Quando mi hanno riconsegnato ai miei stavo bene, ma il troppo ossigeno nell’incubatrice aveva bruciato le retine degli occhi. Cecità assoluta, la diagnosi dei dottori. A otto anni, a Corfù, in Grecia, mio padre insistette perché provassi lo sci nautico. Lui che non sapeva nemmeno nuotare saliva su un motoscafo di un improvvisato istruttore e gli affidava suo figlio, cieco, perché gli insegnasse a sfrecciare sull’acqua. Ancora ricordo le prime paure, il timore del rumore del motoscafo e della sua elica che per me era come uno squalo affamato pronto a mordere le mie gambe»

Curriculum di un cieco normale

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«Il rito collettivo del regalo di classe mi pare un retaggio dell'ossequio del mondo contadino e del conformismo di quello borghese. Mi fa pensare al mio bisnonno che portava la mela al maestro di scuola la mattina o ai quattro capponi di Renzo per l'Azzecca-garbugli; ma mi fa pensare anche: “Che cosa diranno le maestre se non faremo loro il regalo? Pensa se siamo gli unici...” Tutto questo, dando per scontato che gli insegnanti smanino per ricevere queste accozzaglie di regali. A quanto pare non è così, almeno non per tutti»

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