scrivere
Non c’è un limite di età per imparare a scrivere
È l'idea alla base del corso Over30 della Scuola Holden, guidato quest'anno da Nadia Terranova

Altri articoli su questo argomento
Il cantante neomelodico accusato di scrivere testi a favore della mafia
Il suo nome d'arte è Daniele De Martino, è nato a Palermo nel 1995 ed è solo il più raccontato di una tendenza iniziata da tempo

Twitter ha presentato una nuova sezione che permette di scrivere testi più lunghi di 280 caratteri

Iniziare l’anno nuovo imparando a scrivere
Dal 24 al 27 gennaio verranno presentati online i nuovi corsi di scrittura dedicati al romanzo, alla letteratura dell'espatrio, a quella per ragazzi, al mestiere dell'editor

Come scrivere dal vero, con consigli pratici
Un corso dedicato a un genere al confine tra narrativa e giornalismo, in partenza il 21 gennaio 2022

Su LinkedIn è meglio scrivere o no che si è in cassa integrazione?
È una forma di trasparenza che però può avere controindicazioni per chi cerca lavoro, anche per i limiti tecnici della piattaforma

Come non scrivere
Impariamo a scrivere "scendere" invece di "discendere", "arrivare" invece di "giungere", "andare" invece di "recarsi": la guida di Claudio Giunta

È difficile scrivere senza aggettivi
Lo ammette la scrittrice americana Rebecca Solnit nel suo ultimo libro, ripensando a quando studiava giornalismo

È tempo di tornare a scrivere
Sono aperte le registrazioni per i test di selezione dei corsi Academy e Original della Holden, nell'attesa arriva Phoebe

Imparare a scrivere quando e dove vuoi
A marzo arrivano i nuovi corsi della Scuola Holden, online e a distanza ma senza mai lasciare solo lo studente

Non è mai troppo tardi per mettersi a scrivere
Quando uscì il suo primo romanzo Raymond Chandler aveva 44 anni, Elizabeth Strout esordì a 42: per questo alla Scuola Holden ci sono corsi anche per chi ha più di 30 anni

Per chi nel 2021 vuole mettersi a scrivere
A febbraio cominciano due nuovi corsi semestrali della Scuola Holden, uno dedicato alla narrativa d'invenzione, un altro alla scrittura autobiografica e di reportage

“Scrivere nel presente”, un corso per raccontare il mondo di oggi
Alla Scuola Belleville di Milano, con lo scrittore Marco Balzano e la partecipazione di filosofi, economisti e scienziati

Alla fine la tastiera va bene così
Da un secolo e mezzo il sistema per scrivere testi premendo i tasti della QWERTY è rimasto lo stesso, nonostante le sia cambiato il mondo intorno

Chi fu Barbara Balzerani
Ebbe un ruolo rilevante nella “colonna romana” delle Brigate Rosse e nelle principali operazioni di lotta armata dell'organizzazione, prima di scrivere libri

Il giornalista palestinese Sami al Ajrami ha lasciato la Striscia di Gaza
Era rimasto l'unico a scrivere sulla stampa italiana cronache da lì: ha raccontato su Repubblica di aver deciso di andare via per timore di essere ucciso, ora si trova in Egitto

Anonima calligrafi
«Le mie lettere avevano qualcosa che non andava: troppo rudi, approssimative, irregolari e senza ritmo. Avevo cercato online la parola “calligraphy” per tentare di correggerle. Cinque ore dopo ero ancora davanti allo schermo, a guardare video di calligrafia su YouTube. Ho iniziato così, da autodidatta, accumulando tecniche e conoscenze casuali per quasi tre anni. E poi la mia fidanzata mi ha fatto un regalo. Altri sette anni, decine di corsi, centinaia di blocchi e migliaia di penne dopo, continuo a studiare e praticare. Ho dedicato alla calligrafia una quantità di soldi, tempo, energia, passione e ore di sonno che fa impallidire qualunque altra passione. E in cambio non ci ho ancora guadagnato manco di riuscire a scrivere bene la lettera “u”»

Il cambiamento climatico ha effetti anche sulla poesia giapponese
La trasformazione delle stagioni sta cambiando il modo di scrivere e leggere gli haiku, molto legati al ciclo della natura

Perché molti scrivono se nessuno li legge?
«Evandro Straccini è l'autore di "Caos Zeidos", una saga in diciassette volumi che quasi nessuno ha letto. Il suo non è un caso isolato. La storia di ogni arte è piena di persone come lui. Per ogni artista riconosciuto dal mondo ce ne sono migliaia che rimangono per sempre nell’anonimato. Si tratta di megalomania? Dell’incapacità di guardarsi dall’esterno e avere consapevolezza del valore di quello che si è creato? Ma in fondo queste domande non riguardano chiunque si dedichi a scrivere, dipingere o suonare, senza avere la minima certezza del proprio valore di artista? Shakespeare sapeva di essere Shakespeare?»
