donne con ombrello

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L’arte di origliare per strada

«Sospetto che annotare le frasi sentite in giro abbia a che vedere con un’insofferenza più o meno cosciente verso l’insieme dei gesti che più ci ritroviamo a fare oggi: condividere, recensire, produrre contenuti, dire la nostra, esserci. Mi piace la non intenzionalità di una frase ascoltata per caso, la sua aleatorietà, il fatto che sia nel mondo reale e non su uno schermo, che in qualche modo registri il presente e l’aria che tira senza pretendere di spiegarli, di imporli, di filtrarli attraverso una visione. Mi piace che richieda attenzione, una certa disposizione all’ascolto. Che sia fine a sé stessa, ma in qualche modo anche utile a qualcos'altro, se siamo pronti a ricordarla, a darle retta»

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Il fascino discreto delle grandi pulizie

«Durante il lockdown perfino io, contro ogni aspettativa, mi spinsi a comprare su Amazon un tritatutto. Per fortuna, fallii. Ad altre piacque moltissimo. Sull’idea che le donne debbano tornare a fare le casalinghe, si fonda il movimento americano delle tradwives, le “mogli tradizionali”. Nei loro reel su Instagram e TikTok puliscono, sfornano il pane e vanno alla fattoria a mungere le mucche, sfoggiando un look perfetto ispirato agli anni ’50 e a Betty Draper, la moglie di Don Draper di "Mad Men". Molte predicano l’autosufficienza, l’autoproduzione, principi che potrebbero anche andare verso una direzione ecologista, ma tralasciano sempre di sottolineare quello che Simone de Beauvoir chiarì già nel 1949: “Quando è quotidiano, questo lavoro diventa monotono e meccanico. Per questo le fatiche quotidiane sembrano molto meno tristi quando sono eseguite dagli uomini“»

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