I commenti al trailer di “Biancaneve” non sono quelli che Disney voleva
Nostalgici e detrattori generici, sostenitori di Israele e della Palestina, difensori dell'inclusività e contrari, tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi

Nostalgici e detrattori generici, sostenitori di Israele e della Palestina, difensori dell'inclusività e contrari, tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi

«Avevo tredici o quattordici anni quando smisi di mangiare carne e uova. Ho meditato a lungo sui possibili motivi della mia repulsione e oggi trovo plausibile che la causa scatenante sia stato l’odore di carne cruda della macelleria in cui andavo con mia nonna. Anche Erik van Loo, lo chef del Bistro in vitro, il ristorante di Amsterdam che ha un menu basato sulla carne coltivata, racconta di un macellaio: suo padre»

Jeffrey Katzenberg, ex presidente dei Walt Disney Studios e cofondatore di DreamWorks, ha raccolto decine di milioni in finanziamenti nel mondo dello spettacolo

«Era lo scrittore nazionale. E lo è tutt’ora. A chi gli ha chiesto il motivo della relativa libertà in cui i comunisti gli avevano consentito di lavorare, ha risposto: "Mi proteggeva la mia notorietà. Hanno detto, invece, che sono stato un protetto di Hoxha. È un’accusa ridicola. Se c’è qualcosa che mi ha difeso questa è stata, ripeto, la mia popolarità, in Albania come all’estero, e Hoxha, che non era uno sciocco, sapeva che per l’immagine di un Paese era più negativo mandare in carcere uno scrittore che massacrare gli abitanti di un villaggio…" Di Enver Hoxha, Kadare, dopo la caduta del comunismo, ha scritto che era “pazzo”, "crudele, ma forse più ottuso che crudele, assurdo di un’assurdità metafisica". Eppure nel 1988 definì il libro Il nostro Enver "Uno dei libri più importanti di storia politica che sia stato pubblicato nel nostro Paese nell’epoca del socialismo"»

Una delle immagini più viste della guerra tra Israele e Hamas, una storia sulla demenza e una sui flussi migratori in Messico, tra quelle premiate nell'importante concorso fotogiornalistico

«Era una bella e calda giornata di primavera. Ricordo il viavai della gente, il rombo dei motori, le corse di classi minori prima di pranzo. Per la gara trovammo posto attaccati alla rete, subito prima della Villeneuve, in fondo al rettilineo dopo il Tamburello. Mi sembra di sentirlo ancora adesso – sulle braccia, negli orecchi, nello stomaco – il frastuono delle macchine al giro di ricognizione, l’eccitazione di vedere per la prima volta la Ferrari dal vivo. Poi quei cinque giri dietro alla safety car per il tamponamento di Lamy a JJ Lehto. Infine il rombo più acuto, la voce di Francesco che dice “ecco, sono ripartiti”, il grido dei motori che si avvicina. E quel proiettile, laggiù, che si schianta contro il muro, la scia della Ferrari di Berger che frulla l’alettone in aria come un coriandolo, il casco giallo reclinato, i soccorsi, l’elicottero in pista. E il silenzio. L’irreale silenzio. Un intero autodromo ammutolito»

Che sono Neil Hannon, fanno canzoni pop peculiari ed ebbero molto successo 30 anni fa

«Quello che volevo raccontarvi è questo mio oscillare un poco schizofrenico tra uno sradicamento “di nascita”, che ho sempre vissuto come un privilegio, un antidoto perenne al provincialismo, una spinta alla libertà di pensiero e di azione. E però una profonda attrazione per il concetto stesso di “radici”»

Il film di Matteo Garrone racconta la storia di un ragazzo senegalese che cerca di raggiungere l'Italia via mare: se la vedrà tra gli altri con “Perfect Days” e “La società della neve”

«Questa settimana provo a mettere un poco di ordine. Disciplina affascinante, a proposito della quale diversi libri (anche best seller come quello di Marie Kondo) tentano di dare indicazioni utili»

79 anni fa, nel 1945, i soldati dell'Armata Rossa entrarono nell'enorme campo di concentramento nazista di Auschwitz

Gli incassi deludenti di “Wish” testimoniano il momento di difficoltà dei personaggi su cui lo studio aveva fondato il suo più recente rilancio

Quasi sempre per cose banali e ordinarie, e non è un caso: da un po' di mesi il ministro dell'Interno ha un nuovo social media manager

In dieci mesi è passato dalla posizione 17 del ranking mondiale del tennis alla numero 4, mostrando evidenti miglioramenti nei punti deboli del suo gioco

Si chiama "Beast" e a seconda di chi si interpreta può richiedere capacità di cooperazione o una solida tattica individuale

La crisi di OpenAI è legata a un contesto di forte contrapposizione tra chi è ottimista sull'intelligenza artificiale e chi molto preoccupato

È successo di recente con Eminem, ma la lista è lunga: i musicisti raramente vogliono essere associati alle istanze conservatrici

«Sono convinto che l’idea del mio bestiario sia nata nel momento in cui smontavano la biblioteca del mio bisnonno. Per sentire di nuovo il senso di sorpresa radicale che provai da bambino, avevo pensato di fare molti disegni di animali fantastici, circa un migliaio e tutti con la stessa tecnica, in modo da creare il catalogo di un mondo immaginato ma forse possibile»

In Scozia è previsto un raduno di curiosi che userà mezzi mai provati prima per dimostrare l'esistenza della leggendaria creatura
