consumismo

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Il Leoncavallo e compagnia bella

«Nella stragrande maggioranza delle città italiane le difficoltà dei centri sociali sono evidenti. Sembra però che lo sgombero anticipato di Milano stia agendo nella direzione di un rinnovamento. È un fatto politico che ha mobilitato le persone tradizionalmente e dichiaratamente antagoniste, ma è anche un avvenimento emotivo che sta riunendo chi da quelle sale in oltre trent’anni ci è solo passato, chi ci ha discusso, organizzato, ballato, suonato, recitato, vissuto»

Il Leoncavallo e compagnia bella

Il giorno in cui giustiziarono Babbo Natale

«Il 24 dicembre 1951 il quotidiano “France Soir” diramò il comunicato dei giustizieri: “Lo hanno bruciato 250 bambini della parrocchia davanti alla cattedrale di Digione. Per noi cristiani la festa del Natale deve celebrare la nascita del Salvatore”. Il richiamo alle origini e allo spirito autentico della festa contro le degenerazioni pagane o consumistiche continua ancora oggi, ma il personaggio di Gesù bambino è ancora più posticcio e recente di quello che vuole sostituire. Il tema è stabilire chi sia l’usurpatore. Ma chi è davvero Babbo Natale? La sua vera natura continua a essere misteriosa. È un re, un mito, il personaggio leggendario oppure un dio?»

Il giorno in cui giustiziarono Babbo Natale

Il grande coming out del 1984

«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»

Il grande coming out del 1984

La brandizzazione del mare (e della terra)

«La moda si sta appropriando di paesaggi in tutto il mondo, anche in Italia. Il caso più recente è il marchio scandinavo Toteme, che ha appena inaugurato un punto vendita temporaneo a Filicudi, nelle isole Eolie. Prima c'erano stati Burberry nel deserto di Dubai, in Corea del Sud e su un vulcano alle Canarie; Bottega Veneta a Seul e i bagni di Valentino, D&G, Gucci, Dior, Loro Piana sulla costiera amalfitana, a Portofino, Forte dei Marmi e Saint-Tropez. Quello che sta avvenendo è un passaggio da località a location, in cui si fonde l’identità del luogo con quella del marchio»

La brandizzazione del mare (e della terra)