• Media
  • Venerdì 18 maggio 2012

Com’è fatto il nuovo Sette

Le pagine del settimanale del Corriere della Sera, che da oggi ha una nuova grafica

Sette, la rivista settimanale del Corriere della Sera, ha una nuova grafica. Il settimanale è stato rivisto in tutte le sue sezioni, come spiega Pier Luigi Vercesi, il nuovo direttore succeduto lo scorso marzo a Giuseppe Di Piazza, che aveva diretto Sette per oltre quattro anni.

Vogliamo le parole autorevoli e a volte provocatorie della prima parte del giornale, dove grandi firme, editorialisti, cacciatori di storie dimenticate e di immagini fulminanti ci orientano tra le schegge impazzite del mondo. Vogliamo le inchieste, i reportage, le interviste, i documenti esclusivi raccontati nella seconda parte. Con una parola d’ordine, però: nessuno ha la verità in tasca (tantomeno i giornalisti), quindi fatti, pochi ricami né profusione di aggettivi, cose viste, sentite, fatte affiorare dalla crosta dell’apparenza. Insomma, giornalismo come dev’essere. Poi gli stili di vita, cercando di non accendere ceri sull’al- tare del consumismo. E, infine, piaceri e saperi, mischiati tra loro, senza soluzione di continuità. Separato dal giornale, torna SetteTv, non una semplice guida ma il tentativo di raccontare una televisione di qualità, avendo ben chiaro, anche qui, «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo».

Sette esiste dal 12 settembre del 1987 ed esce ogni giovedì in allegato con il Corriere della Sera. Nel maggio del 2004 cambiò nome, diventato il Corriere della Sera Magazine, e cinque anni dopo tornò al nome originario della testata. Sulla rivista vengono pubblicate notizie e approfondimenti di cronaca, cultura, politica, spettacoli e attualità.