Da marzo Adam Moss non sarà più il direttore del “New York Magazine”, dopo 15 anni

Adam Moss 
(Andrew Toth/Getty Images for Vulture Festival)
Adam Moss (Andrew Toth/Getty Images for Vulture Festival)

Adam Moss si è dimesso dal ruolo di direttore del New York Magazine, il prestigioso bimestrale di cultura, politica e lifestyle di New York, che ha avuto negli ultimi 15 anni. Moss, che ha 61 anni, lascerà la rivista a marzo dopo esserne diventato la persona che l’ha diretta per più tempo dalla fondazione, avvenuta nel 1968. Ha spiegato di aver lavorato duramente per 40 anni e di voler vedere «com’è la mia vita con meno ambizione», oltre al fatto che «sono più vecchio della redazione, sono più vecchio dei lettori. Voglio semplicemente fare qualcosa di nuovo». Pamela Wasserstein, direttrice esecutiva di New York Media, annuncerà il suo successore nei prossimi giorni.

Moss è considerato uno dei grandi e venerabili direttori delle riviste statunitensi, insieme a Graydon Carter, che nel 2017 ha lasciato la guida dell’edizione americana di Vanity Fair dopo 25 anni, e di Anna Wintour, dal 1988 direttrice di Vogue. Come scrive il New York Times, «lo spirito dei suoi editoriali – curioso, scettico, sintonizzato sui piaceri del consumismo e le ansie della vita urbana – ha plasmato a lungo molti dei più importanti giornali del tempo».

Sotto la sua direzione il New York Magazine ha ricevuto 40 National Magazine Awards e il suo critico d’arte Jerry Saltz ha vinto un premio Pulitzer. La rivista era nata negli anni Sessanta come supplemento domenicale del New York Herald Tribune, e nel tempo era diventata uno dei punti di riferimento del New Journalism, un modo di fare giornalismo personale, letterario e narrativo, incarnato per esempio da Tom Wolfe. È considerata, insieme al New Yorker, la pubblicazione più rappresentativa dello spirito e del clima culturale della città.