«Ma è già finito tutto?»
Il giorno dopo a Londra, tra quelli che non pensavano di vincere così tanto e quelli che speravano di non perdere così presto
Il giorno dopo a Londra, tra quelli che non pensavano di vincere così tanto e quelli che speravano di non perdere così presto
I Conservatori hanno ottenuto la maggioranza assoluta, gli indipendentisti scozzesi sono andati benissimo, oltre a Miliband si sono dimessi anche Clegg e Farage
Una giornata tra volontari disorientati, seggi allestiti un po' ovunque, magliette, schedari e orsacchiotti, mentre arrivano al dunque le più incerte elezioni britanniche da molti anni
Il più autorevole settimanale britannico ha pubblicato il suo endorsement per "le elezioni più strane e incerte da molti anni": dice che bisogna scegliere tra due minacce
David Cameron che allatta un agnellino, Miliband più ingessato tra le bandiere di partito, e tutto il baraccone dello UKIP, nelle ultime e frenetiche tre settimane prima del voto
Il Green Party britannico, che è guidato da una donna, Natalie Bennet, ha diffuso un video parodico, trasmesso ieri sera dalla BBC. Nel video i leader dei quattro partiti con cui quello di Bennet si scontrerà alle elezioni sono rappresentati come una sorta di quartetto o di boy-band che canta una canzone che si intitola “Cambia musica”, ma in modo molto armonico, a dimostrazione di quanto suonano simili le loro posizioni politiche e le loro proposte.
Manca un mese, e i due maggiori partiti storici sono dati alla pari (molto alla pari): e poi c'è l'UKIP
Cameron ne è uscito indenne, Miliband e Farage non hanno sfondato: se l'è cavata meglio di tutti Nicola Sturgeon, la leader del partito indipendentista scozzese
È anche il più importante: si terrà stasera tra i leader dei 7 partiti principali, ed è l'unico in cui ci sono sia Cameron sia Miliband
E quindi è iniziata ufficialmente la campagna elettorale in vista del voto del 7 maggio: cosa dicono i sondaggi, cosa stanno facendo – e dicendo – i principali partiti
Non era un dibattito all'americana, ma hanno dovuto rispondere alle domande feroci di Jeremy Paxman: meglio Cameron secondo i sondaggi, ma anche Miliband se l'è cavata
Ma lo dice – facendo una metafora sui cereali – perché vuole ottenerne un secondo alle elezioni di maggio; intanto però ha fatto i nomi di tre suoi possibili successori
Su cosa sarà giudicata la coalizione tra conservatori e libdem alle elezioni del prossimo maggio nel Regno Unito, le più incerte e imprevedibili da molto tempo