Il nuovo prestito dello stato all’ex Ilva
È il decimo nella storia dell'azienda ed è pari a 680 milioni di euro: c'è anche un nuovo accordo con la proprietà, ma i sindacati non sono soddisfatti
È il decimo nella storia dell'azienda ed è pari a 680 milioni di euro: c'è anche un nuovo accordo con la proprietà, ma i sindacati non sono soddisfatti
Nonostante l'ingombrante presenza dello stabilimento ex Ilva, in città si sta sviluppando un'economia turistica legata soprattutto al porto
Nei prossimi giorni il Consiglio di Stato potrebbe decretare la chiusura dell'area a caldo dell'acciaieria di Taranto, e di conseguenza di tutto l'impianto
Ha definito la sentenza «una barbarie», e ha rivendicato quanto fatto per l'ambiente durante la sua presidenza della Puglia
Tra gli altri sono stati condannati Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'azienda, e Nichi Vendola, ex presidente della Puglia
E si discute anche delle condizioni alle quali la multinazionale indiana potrebbe andarsene da Taranto senza (quasi) problemi
L'azienda aveva assicurato ieri che aveva iniziato i pagamenti alle aziende dell'indotto a cui deve circa 50 milioni di euro a partire dallo scorso settembre
Significa che la produzione dovrà rimanere ferma per mesi e forse anni, e riprenderla costerà centinaia di milioni di euro: i sindacati dicono che la società «ha gettato la maschera»
La società che minaccia di lasciare l'ILVA di Taranto è il più grande produttore di acciaio del mondo ed è controllata tramite fiduciarie e società in paradisi fiscali da uno degli uomini più ricchi del pianeta
C’è solo una persona che oggi può prendere in mano il dossier Ilva e predisporre una soluzione industriale seria [Continua]
Nell'incontro con il governo i nuovi proprietari dell'ILVA dicono che per proseguire il loro investimento vogliono licenziare metà dei dipendenti della grande acciaieria di Taranto
ArcelorMittal dice che non vuole più comprare la più grande acciaieria d'Europa: ma fa sul serio? E di chi è la colpa?
La multinazionale che controlla l'acciaieria di Taranto vuole rescindere il contratto, accusando il parlamento di aver cambiato i patti e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro