ventotene
Alle elezioni a Toronto le schede elettorali erano lunghe quasi un metro
Perché un gruppo che protesta per riformare il sistema elettorale in Canada ha convinto decine di persone a candidarsi: uno ha anche preso zero voti

Chi era un fascista, nel 1944
Slate ha pubblicato i documenti che gli Alleati utilizzarono in Italia per decidere chi era da considerare "fascista" (e alla fine era più facile dire chi non lo era)

Genova vuole esportare la sua acqua per contrastare la siccità nella Pianura Padana
L'idea di costruire un grande dissalatore è ambiziosa, complicata e non si sa ancora bene se sia una cosa utile

Le ex carceri costruite sulle isole italiane che sono diventate qualcos’altro
Restaurate o trasformate completamente, molte sono ora strutture turistiche e attività slegate dal sistema penitenziario

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I festival e le fiere di libri del 2018
Il Festivaletteratura di Mantova, il Salone del Libro di Torino e tantissimi altri, in tutta Italia, in un solo calendario

Fascismo e locuste

I funerali dell’anarchica Pinelli
«“Non sei stata tu a cercare quei riflettori che ti hanno puntato addosso e che anzi, hai cercato sempre di evitare", ha scandito la figlia Claudia dagli altoparlanti durante la cerimonia per sua madre Licia Rognini. Vorrei ricordare una foto. Venne scattata all’una e cinque di notte del 16 dicembre 1969. Quattro giorni prima era scoppiata la bomba di piazza Fontana e Giuseppe Pinelli dalla sera della strage era rinchiuso nel palazzo della questura di Milano. Quella notte un paio di giornalisti del "Corriere" si precipitano a casa Pinelli a San Siro, in via Preneste 2. Licia Pinelli, in vestaglia, apre la porta e i due giornalisti le comunicano la notizia. “Dev’essere successa una disgrazia a suo marito”. E aggiungono: “Sembra che sia caduto da una finestra della questura“. Licia Pinelli ascolta e in quel momento, click, viene scattata la foto. Il volto grigio, livido, prosciugato da quattro giorni di timori e cattivi pensieri, diventa un’immagine di cronaca».

Ognuno come gli pare, ognuno come si sente
«Sarà dunque, quella del 15 marzo, la piazza di quelli che non ne hanno idea. Eppure vogliono fare qualcosa»

Cosa vi siete persi
Riassunto delle notizie degli ultimi dieci giorni, per chi è tornato dalle vacanze

Make Europe
«La parola “again” con la quale terminano i due acronimi di Trump e Musk (Maga e Mega) gli europeisti non la devono usare. Perché non serve. Non c’è nulla di “again”, nell’Europa Unita, nessun ritorno a improbabili splendori del passato, nessuna forza ritrovata, nessun richiamo a precedenti ordini»

Dieci anni che davvero cambiarono tutto
Come inizia Patria 1967-1977, il nuovo libro di Enrico Deaglio

40 film di cui sentiremo parlare nel 2024
Per il loro cast, per chi li dirige, perché hanno vinto qualcosa o perché sono il sequel, il prequel o il remake di film famosi

La sinistra che non vuole l’Europa
L'euroscetticismo di sinistra è vecchio quanto l'Europa, e dopo essere scomparso per una generazione oggi sta facendo il suo ritorno anche in Italia

Indice delle cose notevoli #3
Una lista periodica delle cose degne di nota che di recente ho visto, letto, ascoltato, imparato o ritrovato. Questa è la lista di marzo. [Continua]

La diretta dalla Camera
Alle 16 inizia la discussione alla Camera sulla mozione di sfiducia al governo

Cose difficili da dire
«La parola, oggi, è più inflazionata, più corriva, più inquinata? Io credo di sì. E a ben vedere, per tirare fuori da quella guazza ribollente un pensiero limpido ci vuole una fatica notevole: sicuramente maggiore che in passato»
