Esistono ancora i riformisti in Iran?
Esistono e si stanno organizzando per votare il meno peggio per loro – i moderati del presidente Rouhani – perché quasi tutti i loro candidati sono stati esclusi dalle liste elettorali

Esistono e si stanno organizzando per votare il meno peggio per loro – i moderati del presidente Rouhani – perché quasi tutti i loro candidati sono stati esclusi dalle liste elettorali

In seguito a uno scandalo per corruzione che ha coinvolto i loro figli e sta provocando una crisi di governo, oltre che grandi proteste

Il mandato di Michel Suleiman è terminato lo scorso 25 maggio: da allora il Parlamento ha votato 23 volte, senza successo

Divisi tra loro e in più paesi, in lotta contro l'ISIS e contro Erdogan: Adriano Sofri racconta le circostanze in cui è avvenuto l'attentato di sabato ad Ankara

A due mesi e mezzo dalle elezioni anticipate la destra è avanti, il principale partito di opposizione rischia di sparire e al centro ci sono novità

Il presidente iraniano era il secondo in comando dopo la Guida Suprema, ed era poco carismatico: dopo l'incidente in elicottero nessuno si aspetta grossi scossoni al regime

Lo ha scritto il Wall Street Journal, secondo cui ricevono in cambio di 500 dollari al mese e un alloggio: il governo afghano non l'ha presa bene

L'epoca delle nazionalizzazioni è finita, in quei paesi, e c'è invece grande necessità di investimenti stranieri

Cosa sappiamo dell'attentato più grave della storia della Turchia e un po' di contesto sulla crisi politica che da mesi coinvolge i curdi e il partito del presidente Erdoğan

C'entra la più grave crisi politica nel paese dell'ultimo decennio, e una certa dimestichezza con misure del genere: dal 2007 al 2010 fu bloccato YouTube

Esperti e politologi cominciano a dubitarne: è colpa soprattutto del "gerrymandering" (sapete cos'è?) ma anche di una legge approvata da poco

Tra due settimane si vota in Iran e la rielezione dell’attuale presidente, che ha promosso lo storico accordo sul nucleare, non è per niente scontata

Il presidente Rouhani ha parlato di Internet libero, ha scritto a Obama e ha promesso che non svilupperà armi nucleari: ci si chiede se faccia sul serio

È il Myanmar, che è passato in modo pacifico da una dittatura militare alle prime elezioni libere dal 1962, contribuendo così a "rendere il mondo un posto migliore"

La fragile coalizione di Naftali Bennett ha ottenuto il voto di fiducia, e ha posto fine a 12 anni di dominio di Benjamin Netanyahu

I più importanti candidati riformisti e moderati sono stati esclusi dalle elezioni presidenziali di giugno, come risultato di un processo iniziato tempo fa

La dinastia sunnita che controlla da due secoli il Bahrein se la sta ancora prendendo con gli sciiti, nonostante le opposizioni siano ormai fragilissime e fiaccate

È stato escluso insieme a moltissimi altri candidati riformisti per una decisione che ha fatto protestare anche il presidente Rouhani

Il nuovo presidente dell'Iran, eletto al primo turno, era uno dei due candidati "moderati" (ma anche l'unico rappresentante del clero)
