• Giovedì 16 aprile 2020

Un decennio di cose al Post

Una cronologia di passaggi grandi e piccoli, comprese alimentazioni spaziali e traslochi

Il 14 gennaio 2010 fu pubblicato sul blog Wittgenstein il primo annuncio di ricerca persone per la redazione del Post.

Il 19 aprile 2010 il Post andò online, intorno alle 23,30.

Il 9 luglio del 2010 fu l’unico giorno in dieci anni in cui il Post non aggiornò il sito con propri articoli, scegliendo di partecipare a uno sciopero dei giornali con la pubblicazione di un’antologia di grandi articoli passati di altri siti e giornali, “per parlare di buon giornalismo e perché uno sciopero non sia solo un’assenza”.

A novembre del 2011 il Post riformulò con una maggiore e necessaria accuratezza i criteri di moderazione dei commenti, per incentivare a che anche i commenti stessi avessero i criteri di qualità e interesse applicati sul Post. Ulteriori indicazioni furono scritte nel 2014 quando venne introdotta la moderazione a monte della pubblicazione dei commenti.

Dal 14 gennaio 2012 il Post inizia a raccontare il naufragio della Costa Concordia, che diventerà una delle notizie di attualità seguite con maggiore assiduità, coinvolgimento e interesse dei lettori nel decennio di vita del Post: insieme probabilmente allo tsunami giapponese del 2011, alla strage di Utøya e agli scontri di Londra nell’estate successiva, al terremoto in Emilia-Romagna del 2012 e alla serie di attentati islamisti in Europa tra il 2015 e il 2017.

Il 14 maggio del 2012 il Post cominciò a pubblicare quotidianamente le strisce dei Peanuts e di Doonesbury.

A ottobre del 2012 uscì il secondo libro di disegni di Makkox per il Post, The full Monti.

A novembre 2012 iniziò il primo corso del Post, alla scuola Holden di Torino: due degli studenti sono poi entrati nella redazione.

Il 29 luglio 2013 andò online la prima versione mobile del Post, adattata opportunamente.

Il 4 marzo 2014 il Post sospese la pubblicazione delle strisce di Doonesbury, seguendo la sospensione dei disegni quotidiani da parte del loro autore (che dura tuttora).

Alla fine del 2014 il Post chiuse i bilanci in pareggio, per la prima volta, dopo cinque anni.

Alla fine di febbraio del 2015 (subito dopo essere stato celebrato con un bell’articolo su Rivista Studio) il Post ebbe uno dei suoi allora più grandi e memorabili successi di traffico: con un – a-hem… – vestito.

A settembre del 2015 il Post ha introdotto il formato degli “articoli sponsorizzati“, divenuti negli anni successivi una parte essenziale dei ricavi pubblicitari necessari a sostenere il giornale.

Alla fine del 2015 il Post attraversò un memorabile periodo di innovazione alimentare, oggi superato e ricordato come “i mesi del Joylent“.

All’inizio di febbraio 2016 fu messa online la nuova sezione Flashes del Post, “il boxino morboso del Post“.

Il 10 febbraio 2016 la redazione del Post lasciò gli “storici” locali all’Arco della Pace e si insediò nei nuovi spazi in Porta Genova.

Il 16 marzo 2016, dopo qualche giorno di sperimentazione, fu annunciata la newsletter del Post, quella quotidiana delle 18, divenuta popolare fino a ottenere alcune decine di migliaia di iscritti, prima di essere inserita nell’offerta per gli abbonati a metà del 2019.

Da settembre 2016 iniziò il rapporto del Post con la concessionaria 24 System, dopo che la precedente concessionaria era stata assorbita da Mondadori in un’operazione societaria che coinvolse tutta Banzai e concluse il rapporto prezioso e speciale del Post con quell’azienda e le sue persone.

Il 30 gennaio 2017 viene battezzata “Consumismi” la sezione del Post che comincia a raccogliere suggerimenti, recensioni e pareri su prodotti di vario genere e che diventerà assai popolare presso i lettori negli anni successivi.

Il 21 luglio del 2017 fu creata la sezione Bits del Post, in un progetto di estensione della copertura delle news e dell’attualità che è poi diventato una parte ancora più rilevante del lavoro di informazione del Post.

All’inizio del 2018 si inaugurò una fertile collaborazione del Post col Circolo dei Lettori di Torino intorno alla sezione Libri del Post e a una serie di incontri e iniziative nella sede del Circolo divenuti il più assiduo e partecipato appuntamento del Post “dal vivo”.

A febbraio del 2018 il Post ospitò una promozione pubblicitaria divenuta “caso di studio” per la sintonia tra creatività, contenuto e tecnologia, e per l’apprezzamento da parte dei lettori: che avviò un maggiore investimento in simili forme di “branded content”.

A febbraio del 2018 è iniziato il primo corso di giornalismo del Post alla scuola Belleville di Milano: nel frattempo siamo arrivati al quinto, e abbiamo imparato molto.

Ancora a febbraio 2018 il Post pubblicò infine il suo primo podcast.

A luglio 2018 nacque Konrad, la sezione del Post dedicata a raccontare le cose dell’Europa e dell’Unione Europea.

Il 30 maggio 2019 il Post ha presentato il servizio degli abbonamenti, che permette ai lettori di sostenere il suo lavoro e ricevere servizi e contenuti in più.

Il 21 settembre 2019 si è tenuta a Faenza la prima edizione di Talk, la giornata itinerante di incontri e dibattiti del Post, il cui successo aveva fatto mettere in calendario sei tappe in altrettante città nel 2020, tutte annullate o sospese per via del coronavirus.

Dal 15 ottobre 2019 gli abbonati del Post ricevono anche la newsletter serale Le Canzoni, curata da Luca Sofri.

Il secondo semestre 2019 del Post è tornato a essere in pareggio economico, grazie anche agli abbonamenti.

Questo articolo fa parte di una serie che vuole raccontare il Post nei giorni in cui compie dieci anni.