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  • Lunedì 30 marzo 2020

Le notizie sul coronavirus dal mondo

Gli Stati Uniti hanno prorogato le restrizioni, in Ungheria il governo potrà legiferare senza consultare il Parlamento e in Giappone c'è un nuovo aumento dei contagi

Un operatore sanitario effettua un tampone per il coronavirus su un paziente fuori dal Brooklyn Hospital Center di New York, Stati Uniti (AP Photo/John Minchillo)
Un operatore sanitario effettua un tampone per il coronavirus su un paziente fuori dal Brooklyn Hospital Center di New York, Stati Uniti (AP Photo/John Minchillo)

A oggi i contagi accertati da coronavirus (SARS-CoV-2) hanno superato i 700mila casi in tutto il mondo – sono sicuramente moltissimi di più: potrebbero essere più di 700mila soltanto in Italia – mentre le morti accertate sono quasi 34mila.

Il paese con il maggior numero di morti accertati è l’Italia, ma quello con più contagi accertati sono gli Stati Uniti, dove i casi rilevati sono quadruplicati nel giro di una settimana: lunedì 23 marzo si contavano in tutto il paese circa 34mila casi rilevati e 414 morti, mentre a oggi contagi sono diventati più di 140mila e le morti 2.488.

Per questo motivo il presidente Donald Trump domenica ha annunciato che le indicazioni sulle misure restrittive attualmente in vigore, che avevano come termine il 6 aprile e possono – come non possono – essere recepite dagli stati, verranno prorogate fino al 30 aprile. Le misure prevedono una serie di indicazioni, fra cui evitare assembramenti da più di dieci persone e chiudere bar e ristoranti. La decisione di rinnovare le misure restrittive arriva a pochi giorni da un’intervista di Trump a Fox News in cui aveva annunciato la sua intenzione di “riaprire” il paese entro Pasqua, cioè il 12 aprile. Dopo che nei giorni scorsi aveva più volte sottovalutato la dimensione dell’epidemia da coronavirus nel paese, Trump ha detto invece che se si riuscisse a mantenere il numero dei morti da COVID-19 sotto i 100mila «avremmo fatto un gran lavoro».

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Al momento gli unici due stati americani dove non sono stati registrati morti da COVID-19 sono il Wyoming e le Hawaii, mentre lo stato più colpito è quello di New York, dove sono stati rilevati quasi 60mila contagi e 965 morti. Quasi la metà di questi casi sono avvenuti nella città di New York, dove nelle ultime ore è iniziata la costruzione di un ospedale da campo all’interno di Central Park, il più grande e noto parco cittadino.

Intanto anche in Russia, dove sono stati rilevati ufficialmente 1.534 contagi e 8 morti, si cominciano a prendere misure restrittive per contenere la diffusione del virus. Finora il governo russo aveva minimizzato la portata dell’epidemia, e il provvedimento maggiore era stata una settimana di vacanza straordinaria decisa dal presidente Vladimir Putin. A Mosca, dove è stata registrata la maggior parte dei casi, il sindaco Sergei Sobyanin aveva inizialmente ordinato la chiusura di negozi e ristoranti per una settimana e l’obbligo per i cittadini con più di 65 anni di restare in casa. Domenica ha esteso però le restrizioni a tutta la cittadinanza, indipendentemente dall’età: si potrà uscire di casa solo per motivi di salute, per andare a fare la spesa o per portare a passeggio i propri animali domestici.

In Australia sono stati rilevati 4.100 casi di contagio e 18 morti, quasi il doppio rispetto a una settimana fa: per questo motivo il governo ha deciso di adottare nuovi provvedimenti restrittivi, dopo che già da alcuni giorni nelle principali città sono stati chiusi tutti i servizi non essenziali. Ora saranno vietati in pubblico tutti i gruppi superiori a due persone e verranno chiusi anche parchi e luoghi di ritrovo pubblici. Il primo ministro Scott Morrison ha inoltre annunciato un piano da 130 miliardi di dollari australiani (circa 72 miliardi di euro) per sostenere datori di lavoro e lavoratori che saranno colpiti dalla crisi economica causata dall’epidemia.

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In Argentina intanto le misure restrittive che erano state imposte a tutta la popolazione, e che sarebbero dovute terminare a fine marzo, sono state estese per altre due settimane. Le misure prevedono che tutti i cittadini si mettano in isolamento domiciliare; per precauzione sono state chiuse scuole, università, musei e locali pubblici, e sono state vietate le manifestazioni di massa. Il presidente Alberto Fernandez ha detto che le misure rimarranno in vigore fino alla metà di aprile.