pensilina
Codice 12–9
Le storie dolorose dei macchinisti della metropolitana di New York e di come fanno i conti con una delle cose che temono di più: vedere una persona sui binari

Molisana a testa in giù
Dopo la polemica sulla pasta Molisana dal «sapore littorio», mi è capitato di vedere, da qualche parte su Facebook [Continua]

Altri articoli su questo argomento
Cosa succede ai senzatetto nella stazione Termini
Si parla dell'introduzione di un divieto di distribuire loro cibo all'interno, ma le associazioni di volontariato ridimensionano le polemiche

Le fermate dell’autobus possono anche essere belle
Tra le molte spoglie e brutte, architetti e designer ne hanno progettate di ambiziose e originali, dalla Bielorussia al Giappone

Il dinosauro della stazione Termini
Massimo Mantellini racconta il più vistoso precedente alla nostra moderna abitudine alla "Bassa risoluzione" a cui è dedicato il suo ultimo libro

L’emblematico “caso Catalent”
La multinazionale farmaceutica aveva promesso un investimento da 100 milioni di dollari in provincia di Frosinone, ma l'ha ritirato a causa delle lungaggini burocratiche

L’amore graffia il mondo
Le prime pagine del libro il cui autore Ugo Riccarelli è morto il 21 luglio scorso e che sabato ha vinto il premio Campiello

Il più grande incontro di sempre
Metti una sera a cena Ali, Leone, De Niro e García Márquez: storia breve, a passo di farfalla, di una medaglia vinta, gettata via e restituita, attraverso la Roma di tre decenni. [Continua]

In Ucraina è troppo facile essere accusati di tradimento
La legge non fa differenze tra chi ha collaborato con l'esercito russo durante l'occupazione e chi ha cercato di sopravvivere: nelle regioni orientali le conseguenze sono pesanti

Undici appunti sulle persone senza casa
«Non si finisce per strada spinti da sogni romantici, e non c’è nulla di romantico nel dormire in un parco o in un capannone abbandonato. Si finisce per strada a causa di mille motivi diversi, ma accomunati, credo, dal fatto che sfortuna ed errori hanno avuto conseguenze irrimediabili. L’uomo che conoscevo ed è morto due giorni dopo un’aggressione si chiamava Tudor»
