palazzo delle lacrime

Altri articoli su questo argomento

Un viaggio in Ucraina

«Anche se mancava poco al tramonto siamo andati a Podoly, un villaggio quasi completamente deserto al di là del fiume Oskil. Quando siamo arrivati, Alina stava spargendo mangime alle galline. È anziana, ci racconta che viveva dall’altro lato della strada in un palazzo distrutto da due missili: "Io e mio marito Viktor ci siamo trasferiti qui, nella nostra casa estiva, dove abbiamo una stalla e un pollaio. Ma tutti gli altri inquilini se ne sono andati, come quasi tutti gli abitanti di Podoly"»

Un viaggio in Ucraina

Ismail Kadare e il potere

«Era lo scrittore nazionale. E lo è tutt’ora. A chi gli ha chiesto il motivo della relativa libertà in cui i comunisti gli avevano consentito di lavorare, ha risposto: "Mi proteggeva la mia notorietà. Hanno detto, invece, che sono stato un protetto di Hoxha. È un’accusa ridicola. Se c’è qualcosa che mi ha difeso questa è stata, ripeto, la mia popolarità, in Albania come all’estero, e Hoxha, che non era uno sciocco, sapeva che per l’immagine di un Paese era più negativo mandare in carcere uno scrittore che massacrare gli abitanti di un villaggio…" Di Enver Hoxha, Kadare, dopo la caduta del comunismo, ha scritto che era “pazzo”, "crudele, ma forse più ottuso che crudele, assurdo di un’assurdità metafisica". Eppure nel 1988 definì il libro Il nostro Enver "Uno dei libri più importanti di storia politica che sia stato pubblicato nel nostro Paese nell’epoca del socialismo"»

Ismail Kadare e il potere
7/2