italo calvino
Prima dei cantautori italiani c’erano i Cantacronache
Tra gli anni '50 e '60 il collettivo di Fausto Amodei definì un nuovo approccio di scrivere canzoni, coinvolgendo gente come Italo Calvino e Gianni Rodari

Italo Calvino dedicò più tempo ai libri degli altri che ai suoi
Studiato e ammirato per le cose che scrisse, fu influente e “impegnato” anche per ciò che lesse, valutò e contribuì a far pubblicare

Come sono stati ridisegnati i libri di Italo Calvino
Per il centenario della sua nascita Mondadori ha commissionato delle nuove copertine al grafico irlandese Jack Smyth

«Alla città non voleva più bene nessuno»
Succede tutti gli anni, intorno a Ferragosto

11 libri che non esistono, ma che dovrebbero
Manoscritti perduti o indecifrabili, testi abbandonati o pubblicati postumi, e due romanzi che potranno essere letti solo tra cent'anni

Il più importante premio italiano per aspiranti scrittori
È dedicato a Italo Calvino e porta spesso alla pubblicazione dei manoscritti finalisti: domani verrà annunciato il vincitore

Romanzi che parlano di libri
Classici come "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino e altri più recenti come "Storia di una ladra di libri"

Un po’ di tavole di “Cosimo”, ispirato al “Barone rampante”
L'ultimo libro illustrato dell'artista catalano Roger Olmos racconta uno dei personaggi più famosi di Italo Calvino

Italo Calvino a chi sta per leggere un libro
L'incipit di "Se una notte d'inverno un viaggiatore": un ottimo consiglio su cosa fare prima di iniziare un nuovo romanzo

Qualche libro che ho letto

Calvino e il paese delle cause

Quando Calvino fece il cantautore
La storia del progetto "Cantacronache" e della scrittura della Guerra di Piero prima della Guerra di Piero

Remo, il Santo che non c’è (e si vede)

Cultura e computer ci libereranno?
È quello che pensava Calvino, e che oggi auspica Gianni Riotta raccontando cosa manca soprattutto all'Italia berlusconata

O dilatata o composta.

Il Pd tra sexy e osceno

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Mi chiamo Viola e ho un problema con le boygenius
«Un’ossessione non si nutre mai di solo riconoscimento della bravura di qualcuno. C’è sempre un gancio personale profondo, qualcosa di intangibile che risponde alla necessità inespressa di essere vista. Di riconoscere in qualcun altro un’esperienza condivisa, un modo simile di scandagliare l’esistenza. Nel caso delle boygenius, al di là dell’ammirazione per tre ragazze abbastanza spudorate da paragonarsi ai Beatles, a Crosby, Stills & Nash o ai Nirvana, ho capito che per me la ragione è la loro amicizia, l’assoluta priorità che – intervista dopo intervista, canzone dopo canzone, concerto dopo concerto – Bridgers, Dacus e Baker danno al loro rapporto, identificato ancora e ancora come un’ancora di salvezza, per riuscire dopo tanta solitudine a sentirsi davvero accettati e protetti»

Uno dei casi editoriali più discussi di sempre
Quando uscì nel 1974 "La Storia" di Elsa Morante fu un bestseller e suscitò grandi dibattiti letterari e politici che durarono mesi

La punteggiatura:
«Oggi se ne sta lì come la segnaletica stradale, non ci facciamo caso, ma esiste da pochissimo tempo. Scriviamo da seimila anni (minuto più, minuto meno) e usiamo i “segni paragrafematici”, come dicono i linguisti, solo da duemila e quattrocento. I greci erano svogliati e la adoperavano in modo incerto. I romani non la usavano per nulla. Al tempo di Dante c’erano i glifi che oggi ignoriamo, estinti come dinosauri: il doppio punto, il punto mobile, la virgola alta. Fourier pretendeva quattro tipi di virgole. Questo è un breve prontuario di ciò che ne resta. Prendiamo la virgola per esempio,»
