È morta a 87 anni la cantautrice Giovanna Marini, che studiò e divulgò la tradizione musicale popolare italiana

(EPA/Andreu Dalmau)
(EPA/Andreu Dalmau)

È morta a 87 anni Giovanna Marini, cantautrice e studiosa che a partire dagli anni Sessanta svolse un importante ruolo nel recupero e nella divulgazione della tradizione musicale popolare italiana, anche attraverso gli spettacoli del progetto noto come Nuovo Canzoniere Italiano. Girando l’Italia, Marini studiò per anni come la memoria storica era stata registrata e tramandata attraverso le canzoni popolari, e contribuì alla loro conservazione eseguendole dal vivo e incidendole in molti dischi. A uno spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1964 è attribuito il merito di aver reso popolare “Bella ciao” e di averla associata così efficacemente e strettamente alla Resistenza partigiana.

Marini era nata a Roma nel 1937 in una famiglia di musicisti, e dopo essersi diplomata al conservatorio di Santa Cecilia in chitarra classica proseguì gli studi con Andrés Segovia. Frequentando intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino approfondì le sue conoscenze della tradizione popolare italiana e decise di dedicarsi allo studio delle canzoni sociali e politiche e della storia orale. Si unì al Nuovo Canzoniere Italiano, un gruppo nato all’inizio degli anni Sessanta su iniziativa degli etnomusicologi Roberto Leydi e Gianni Bosio, cantando per anni sia negli spettacoli dal vivo sia in diversi dischi registrati dall’etichetta I Dischi del Sole.

La sua attività di recupero e riproposta delle canzoni popolari italiane proseguì in forme diverse assieme a Dario Fo (con cui portò in scena lo spettacolo Ci ragiono e canto), a cantautori come Paolo Pietrangeli, Ivan Della Mea e Gualtiero Bertelli, e attraverso l’insegnamento, specialmente alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma, che contribuì a fondare nel 1975.