I 50 migliori film su Amazon Prime Video ad aprile 2020

Il più vecchio è degli anni Trenta, ma molti sono di questo secolo

Amazon Prime Video, il servizio di streaming di Amazon, ha meno serie e produzioni originali di Netflix, ma in quanto a grandi film se la gioca tranquillamente. Di conseguenza, come già abbiamo fatto con Netflix, abbiamo messo in ordine 50 tra i migliori film di Amazon Prime Video Italia, dove “migliori” vuol dire tendenzialmente riconosciuti belli, o comunque – anche senza Oscar e recensioni adoranti – capaci di farsi apprezzare e ricordare.

Amazon Prime Video è gratis per i primi 30 giorni e poi costa 36 euro l’anno. Il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi dagli abbonamenti sottoscritti attraverso questo link, senza che questo comporti un cambio di prezzo per chi si iscrive: ma potete anche abbonarvi autonomamente.

A beautiful mind

Uscì poco meno di vent’anni fa, diretto da Ron Howard e interpretato Russell Crowe, in quel periodo in cui Russell Crowe infilava un gran film dietro l’altro. Racconta la notevole e contraddittoria vita del matematico John Nash, scienziato geniale affetto da schizofrenia paranoide. Il film racconta anche il modo singolare in cui a Nash venne in mente “la teoria dei giochi”, proprio quella per la quale poi gli fu assegnato il Nobel per l’economia.

Akira

È un film giapponese d’animazione, uscito nel 1988, diretto da Katsuhiro Ōtomo e tratto dall’omonimo manga. È ambientato nel 2019 a Neo Tokyo, dopo che Tokyo è stata distrutta nella Terza guerra mondiale. A Neo Tokyo, nel 2020, sono previste delle Olimpiadi. Parla di bande di motociclisti, tra le tante altre cose.

Apollo 13

Quello con il famoso problema, che racconta la storia vera di una storia che ha già cinquant’anni. Uscì nel 1995 e anche questo lo diresse Ron Howard.

Bastardi senza gloria

Ispirato a Quel maledetto treno blindato (tra l’altro anch’esso disponibile su Amazon Prime Video) con uno dei migliori Brad Pitt di sempre e una serie di altri riuscitissimi momenti e personaggi. Uscì più di dieci anni fa e a più di cinque anni di distanza da Kill Bill: Volume 2, il precedente film di Tarantino.

Boyhood

Uno dei dieci film del decennio finito da poco (anche se sembra molto), secondo il comunque sindacabilissimo giudizio della redazione del Post. Scelto, dal Post, perché non era facile girare un film mettendoci più di dieci anni, perché il buon cinema è anche inventarsi cose che non c’erano e perché tutte le sue stranezze sono funzionali, alla fine, a raccontare meglio la sua storia.

Brazil

C’è quella frase secondo cui i grandi classici sono quei libri (o film) che tutti conoscono ma che quasi nessuno ha letto. Questo complesso film distopico di Terry Gilliam è considerato un capolavoro da molti; ma magari molti altri non l’hanno visto.

Cast Away

Del 2000, di Robert Zemeckis e con Tom Hanks, una coppia che già se l’era cavata piuttosto bene in Forrest Gump. Parla di un naufrago e il principale attore non protagonista del film è un pallone (interpretato però da circa 20 palloni diversi).

City of God

Un film brasiliano crudo e dritto, ambientato nella Cidade de Deus, una favela di Rio de Janeiro, che racconta la complicata crescita di due ragazzi che all’inizio del film hanno tredici anni: Dadinho e Buscapé.

Colazione da Tiffany

Un film che si avvicina alla cinquantina ma che resta ancora godibilissimo: un po’ per merito della storia, scritta da Truman Capote, un po’ per la regia di Blake Edwards, e non poco grazie all’interpretazione di Audrey Hepburn (anche se si dice che Capote avrebbe preferito Marilyn Monroe).

Comizi d’amore

Non il più ovvio dei film da mettere in questa lista e nemmeno il più semplice da guardare, perché è un documentario in bianco e nero di Pier Paolo Pasolini. Nel film, girato nel 1965, Pasolini parla (e soprattutto fa parlare) di sessualità e di tutto quello che ci sta attorno, e tra le tante opinioni di persone non famose ci sono anche quelle di gente come Alberto Moravia e Oriana Fallaci. Amazon lo definisce un «documentario sociologico», ormai anche storico.

Donnie Brasco

È un gangster movie immeritatamente meno famoso di altri. Al Pacino fa un gangster che prova a insegnare quella vita a Johnny Depp, che però è un poliziotto infiltrato nella mafia. È quello di “che te lo dico a fare”.

E.T. – L’Extra-Terrestre

Citando Amazon, «rivivi l’avventura e la magia di uno dei film più amati di tutti i tempi: una storia senza tempo che ha affascinato il pubblico di tutte le età, narrando dell’indimenticabile viaggio di un alieno smarrito, di un ragazzino di 10 anni e della loro grande amicizia».

Fantozzi

Uno dei tanti film di Fantozzi disponibili sul servizio di streaming di Amazon. Per questa lista abbiamo scelto il primo, del 1975. Prima di essere cinematografico, il ragionier Ugo Fantozzi fu un personaggio letterario, protagonista prima di alcuni articoli e poi di diversi libri. Paolo Villaggio raccontò, a tal proposito, questo aneddoto: «Venezia, primi anni Settanta. Incontro sulla letteratura italiana tradotta in Unione Sovietica. C’è il sancta sanctorum degli scrittori patentati che mi guarda come un intruso, anche se avevo appena venduto un milione e mezzo di copie di Fantozzi. Viene chiesto a Evtushenko quale autore italiano contemporaneo amasse di più. Risponde: “Vigliacchio, perché mi ricorda Gogol e Cechov”. Tutti ridono e nessuno capisce».

Fight Club

Quando uscì passò perlopiù inosservato, almeno tra i non-addetti-ai-lavori, e andò male anche nei cinema tra i normali spettatori. Poi però ebbe un grande successo nella versione in DVD, e ora in molti ricordano molte sue scene, le sue regole, Marla Singer e Tyler Durden. È un film pieno di storie: alcune le raccontammo qui.

Forrest Gump

Un paio di cose che non sapete, visto che chi l’ha diretto, chi l’ha interpretato e di cosa parla lo sanno anche i muri. Uscì nello stesso anno di Pulp Fiction e i due film si trovarono insieme in molte categorie degli Oscar: film, regia, attore protagonista e montaggio. Forrest Gump riuscì a conquistare 6 Oscar: compresi quello per i migliori effetti speciali (cosa strana per una commedia) e quello per la miglior sceneggiatura non originale. Pulp Fiction vinse solo quello per la Miglior sceneggiatura originale. Si dice che il ruolo da protagonista andò a Tom Hanks dopo che erano stati presi in considerazione John Travolta (sembra che fu lui a rifiutare la parte) e Bill Murray.

Gravity 

Non una gran storia, forse, e anche se uscì giusto qualche anno fa molti di quelli che lo videro allora probabilmente faticherebbero un po’ a ripercorrerne la trama. Ma visivamente è un film certamente notevole e agli Oscar del 2014 vinse sette premi, compresi quello per la regia e quello per gli effetti speciali. Come succede con ogni film di Spazio, solleva una serie di domande, ad alcune rispondemmo qui.

Heat – La sfida

«Il bene, il male, due facce della stessa medaglia». Uscì nel 1996, scritto e diretto da Michael Mann e con protagonisti Robert De Niro e Al Pacino.

Il Padrino

Del 1972, primo della trilogia, diretto da Francis Ford Coppola; con Al Pacino e con Marlon Brando, cioè don Vito Corleone.

Il Padrino – Parte II

Del 1974, sempre diretto da Francis Ford Coppola; sempre con Al Pacino e con Robert De Niro, cioè don Vito Corleone da giovane. Fu il primo sequel a vincere l’Oscar per il miglior film, dopo che già l’aveva vinto il precedente.

Il Signore degli Anelli – La compagna dell’anello

Il primo della serie e uno dei primi colossal di questo secolo, diretto nel 2001 da Peter Jackson. Sfiorò il miliardo di dollari di incassi e piacque molto sia ai critici che a gran parte del pubblico, e non era facile, vista la quasi sacralità della materia trattata.

Il Signore degli Anelli – Le due torri

Il secondo, che piacque ancora più del primo, incassando di più. Vi anticipiamo che per via delle strane leggi dei diritti delle cose da mandare in streaming, su Amazon Prime Video (che tra l’altro ha in cantiere una grandiosa, almeno negli investimenti, serie sul Signore degli Anelli) manca il terzo film della saga: Il ritorno del re.

Il gladiatore

Quello con «Massimo Decimo Meridio, comandante dell’esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell’unico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa». Che vuole legittimamente la sua vendetta, «in questa vita o nell’altra».

Il grande Lebowski

Quello con l’uomo «più pigro di tutta la contea di Los Angeles, il che lo mette in competizione per il titolo mondiale dei pigri» e che, alla fine, vuole solo il suo tappeto.

Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta

Quello con uno dei personaggi della storia del cinema che richiede meno presentazioni. Quello di «Non sono gli anni, amore, sono i chilometri». Poi, nel caso, su Amazon ci sono anche tutti gli altri film della tetralogia.

Inside Man

Una rapina, che per certi versi ha un po’ di cose in comune con La casa di carta, solo che il regista è Spike Lee, la trama ha tutt’altra solidità e gli attori sono Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer e Willem Dafoe.

Interstellar

Il famoso film di Christopher Nolan con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine, su viaggi spaziali in cerca di un pianeta che possa ospitare l’umanità. Per chi avesse – ancora oggi – qualche domanda, qui c’è qualche risposta.

Into the Wild

Film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn e basato sul libro Nelle terre estreme, sulla vera storia di Christopher McCandless.

Jurassic Park

Il film di Steven Spielberg che ha cambiato, per un paio di generazioni almeno, quello che si pensa quando si pensa ai dinosauri. Dura 127 minuti: le scene con dinosauri durano 15 minuti. I Velociraptor arrivano dopo più di 100 minuti e Spielberg ha sempre detto che il vero protagonista per lui è il T-Rex. Per circa due terzi del tempo, i dinosauri che si vedono nel film sono animatronics, cioè pupazzi-robot; per il resto del tempo sono fatti al computer sfruttando la CGI, la computer–generated imagery.

Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2

Anche separati, sarebbero stati entrambi in questo elenco. Ma sono insieme perché nel complicato dibattito sul fatto che si tratti di due film o di un film in due parti, abbiamo scelto di considerarli come un unico film (lo dice Quentin Tarantino, e chi siamo noi per andare contro a Quentin Tarantino?). I due volumi uscirono nel 2003 e nel 2004, ognuno diviso in cinque capitoli: se pensate siano violenti, pensate giusto. Ma, come ha detto Tarantino: «Certo, Kill Bill è un film violento. Ma è un film di Tarantino. Non è che uno va a un concerto dei Metallica e chiede a quegli stronzi di abbassare il volume». Se vi sembra di aver già letto queste righe è perché questi due film, così come alcuni altri su questa lista, sono anche su Netflix.

L’avventura

Film di sessant’anni fa diretto da Michelangelo Antonioni e con Monica Vitti. È il primo film di quella che è nota come “trilogia esistenziale” o “trilogia dell’incomunicabilità” (su Amazon Prime Video c’è anche La notte). Non è un film facile, si intuiva dalle parole “esistenziale” e “incomunicabilità”, e la trama non è poi così importante; ma dopo che lo presentarono – e che fu fischiato – a Cannes,  Roberto Rossellini disse:«L’avventura è il più bel film mai presentato a un festival».

L’ora più buia

Il regista è Joe Wright, famoso per i film Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e Anna Karenina. Parla dell’ex primo ministro britannico Winston Churchill, interpretato da Gary Oldman. Il titolo fa riferimento alle prime settimane di Churchill da primo ministro, nel 1940, all’inizio della Seconda guerra mondiale. Si parla, tra le altre cose, di quello che successe a Dunkerque.

L’ultimo imperatore

Colossal, diretto da Bernardo Bertolucci, sulla vita dell’imperatore cinese Pu Yi. È in parte tratto dalla biografia Sono stato imperatore e nel 1988 fu premiato con nove Oscar.

L.A. Confidential

Thriller e noir tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy, interpretato da Curtis Hanson con Russell Crowe, Guy Pearce, Kevin Spacey e Kim Basinger. È ambientato nella Los Angeles degli anni Cinquanta.

La vita di Adele

Film del 2013 di Abdellatif Kechiche, adattato da un fumetto di Julie Maroh. Vinse la Palma d’oro a Cannes e racconta la storia d’amore tra la protagonista Adele ed Emma, una ragazza dai capelli blu.

Le ali della libertà

Gran film, da tempo saldamente al primo posto nella classifica dei migliori film di IMDb. È famoso per molte cose, compresa una quercia, che qualche anno fa si spezzò.

Lo squalo

Costò 9 milioni di dollari e nel mondo ne incassò quasi 500. È uno di quei film da cui ci si aspettava pochissimo. Durante le riprese il budget fu sforato più volte e anche i tempi di lavorazione furono molto superiori al previsto. Spielberg, per esempio, voleva a tutti i costi girare in mare aperto e non in uno studio o in un lago, dove sarebbe stato tutto molto più semplice ed economico. Si dice anche che il cast a un certo punto ribattezzò il film “Difetti”: un gioco di parole tra “Flaws” – “difetti”, appunto – e il titolo in inglese, “Jaws”, mascelle.

Mad Max: Fury Road

È tra i film del decennio secondo il Post. Motivo (facendo quella brutta cosa di citarsi da soli): «Perché ha preso una trilogia buona ma non memorabile portandola a tutt’altro livello, perché è un film d’azione quasi tamarro e di certo almeno un po’ folle, scarnissimo nel contesto e nella trama e ricercatissimo nella tecnica e nel ritmo, perché è bello che tra i film del decennio ce ne sia uno con una chitarra sputafuoco».

Mediterraneo

Uscì nel 1991, diretto da Gabriele Salvatores, e nel 1992 vinse l’Oscar. Parla di un gruppo di soldati che durante la Seconda guerra mondiale finiscono su un’isola in cui sembra non esserci nessuno e su cui non succede granché. Intanto, altrove, succedono cose: per esempio l’8 settembre. «E che c’entra, tutti gli anni c’è l’8 settembre. Anche il 9 e il 10».

Minority Report

Diretto da Steven Spielberg, che guarda caso è uno il cui nome salta sempre fuori più volte quando si fanno liste come questa. Questo film, di fantascienza, è interpretato da Tom Cruise e ispirato al racconto Rapporto di minoranza di Philip K. Dick.

Non è un paese per vecchi

È tratto da un romanzo di Cormac McCarthy, scritto e diretto dai fratelli Coen. Ha vinto l’Oscar per il Miglior film e Javier Bardem ha vinto l’Oscar come Miglior attore non protagonista per aver interpretato Anton Chigurh, uno dei migliori cattivi della storia del cinema.

Notting Hill

Una commedia romantica come si deve: con battute, belle canzoni, attori bravi, ambientazioni giuste e, certo, momenti romantici. Il personaggio di lei, Julia Roberts, a volte però usa nomi di principesse ed eroine Disney; il personaggio di lui, Hugh Grant, dice di lavorare per la rivista Cavalli e segugi, ma non è vero.  Lei è un’attrice famosissima che entra per caso nella libreria di lui, single scapigliato.

Old Boy

Un film sudcoreano che però non è Parasite. L’ha diretto Park Chan-wook, fa parte della sua trilogia della vendetta, è tratto da un omonimo manga giapponese e ha per protagonista un uomo misteriosamente incarcerato per 15 anni e che, una volta liberato, ha solo cinque giorni per capire chi è responsabile di quel che gli è successo.

Ombre rosse

Gran film western del 1939, di John Ford e con John Wayne. Storia buffa sul titolo: si dice che quando Federico Fellini incontrò Ford si complimentò con lui dicendogli che gli era molto piaciuto il film “Red Shadows”, supponendo che fosse il titolo originale del film che in Italia era arrivato come “Ombre rosse”. Ford non capì: il titolo originale, infatti, era Stagecoach, che in italiano vuol dire “diligenza”.

Perfetti sconosciuti

Probabilmente non sono molti quelli che in Italia non l’hanno visto, ma è di certo un film interessante, con una scrittura che sorprende più di una volta e una tavolata di ottimi attori.

Pulp Fiction

A Quentin Tarantino l’idea per Pulp Fiction era venuta a fine anni Ottanta, ancora prima di scrivere e dirigere Le iene. Quando ancora lavorava come commesso di Video Archives, un video-noleggio della periferia di Los Angeles. Insieme a lui in quel negozio lavorava il collega e amico Roger Avary. Tarantino e Avary passavano il loro tempo parlando di film e avevano deciso di mettersi anche a scriverli. «Non fu una grande differenza», ha raccontato Avary: «Dovevamo solo scrivere quello che tanto già ci dicevamo».

Quarto Potere

Grandissimo film di un grandissimo regista, uno dei più rappresentativi, ancora oggi, di quello che è il cinema. Per chi pensa di guardare questo film cercando simboli, il regista – e attore, e produttore, e sceneggiatore – Orson Welles rispose così a una domanda sui simboli nei film: «Non li uso mai. Se qualcuno li trova, è perché li vuole trovare. Non mi metto mai a tavolino a pensare che simbolo usare per un personaggio. Vengono automaticamente, perché la vita è piena di simboli. Così l’arte. Non si possono evitare; ma se li usi, finisci a Stanleykramerlandia».

Re per una notte

Quando Robert De Niro recita per Martin Scorsese di solito finisce molto bene. Ci sono forse esempi migliori, e di sicuro più famosi, di collaborazioni De Niro-Scorsese, ma anche questo – che quando uscì incassò pochissimo, per essere poi rivalutato da molti – merita di essere visto. Anche qui si parla di qualcuno (un aspirante comico) che pur di ottenere quel che vuole (la fama) si spinge oltre il limite.

Ritorno al Futuro

Ci sono anche il secondo e il terzo. Il primo racconta la storia di Marty McFly (Michael J. Fox), uno studente di liceo di Hill Valley che ha come migliore amico Emmett “Doc” Brown (Christopher Lloyd), un inventore che è riuscito a costruire una macchina del tempo modificando una DeLorean, che tra le altre cose funziona grazie a del plutonio sottratto a un gruppo di terroristi libici. Semplificando molto: nel primo si va nel passato, nel secondo nel futuro, nel terzo ancora più nel passato.

Room

Uscì nel 2016, tratto dal libro Stanza, letto, armadio, specchio, diretto da Lenny Abrahamson e interpretato da Brie Larson e Jacob Tremblay. Parla di una ragazza di 24 anni che da sette anni vive reclusa in una stanza dopo che un uomo l’ha rapita e rinchiusa lì. L’uomo – chiamato “Old Nick” (che in inglese è uno dei nomi del diavolo) – abusa regolarmente di lei e da quando ha rapito la ragazza l’ha messa incinta, facendo nascere Jack.

Will Hunting

È il film con cui Robin Williams nel 1998 vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista. Interpreta uno psicanalista che non esercita da anni, e che decide di ricominciare per risolvere il caso di un ragazzo-genio con problemi di comportamento che nessun altro analista è riuscito ad aiutare. Una delle scene più belle del film è quando lui, l’analista, racconta la volta in cui conobbe la sua futura moglie, durante una seduta di terapia col ragazzo-genio.

Se la lista è stata convincente, il link per iscriversi è, di nuovo, questo.