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La vita dopo l’autonomia

«Una figlia, un figlio, non ci mettono la testa su cosa accadrà ai loro genitori. Non ci pensi davvero alla vita da anziani finché fanno la spesa da soli, finché prendono le pillole che devono, finché ti chiamano e ti chiedono come va, se hai mangiato, se stai ancora con quello lì. Eppure, in Italia, siamo davvero vecchi e lo saremo sempre di più. Gli ultimi dati Istat dicono che gli over 65 sono più di 14 milioni di persone, in Italia: anziani, longevi, colmi di patologie croniche. Poi il 12 agosto di questa estate mio padre si è sentito male»

La vita dopo l’autonomia

In giro per Milano con i poeti, come Raboni

«È morto vent’anni fa e sono fortunato perché, quando ce n'è stata l’occasione, non l’ho avvicinato, così adesso posso leggerlo dalla distanza che annulla il confine tra vivi e morti. Lo stesso sentimento che avverto ogni volta che torno e passo attraverso i luoghi che ho imparato con le poesie e che cambiano di mese in mese, eppure qualcosa resta. Resta via San Gregorio com’era, resta il neon di un’edicola di via Crescenzago di una poesia di De Angelis, resta il dialetto da masticare di Franco Loi, resta la via dove Pagliarani si copriva la faccia col giornale, resta San Siro a piedi di Vittorio Sereni, restano le corsie d’ospedale che racconta Raboni di quando andava a trovare Cattafi. Resta la possibilità di fingere, per cui salgo sul 9, m’invento che il numero sia preceduto da un 2 e seguo un po’ di quel percorso, una volta scendo in viale Monte Nero, altre poco più avanti, altre mi spingo fin dopo Porta Venezia sperando di sfiorare il tram che procede in senso opposto»

In giro per Milano con i poeti, come Raboni
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