Gitanjali Rao è la Ragazza dell’anno della rivista TIME

Gitanjali Rao è la Ragazza dell'anno della rivista TIME

Dal 1927 la rivista TIME dedica il suo ultimo numero alla Persona dell’anno (Person of the Year), cioè la persona considerata più significativa e influente dei 12 mesi passati. Quest’anno ha introdotto un nuovo riconoscimento, quello al Kid of the Year, che è dedicato ai più giovani. È stata scelta Gitanjali Rao, una ragazza di 15 anni di Lone Tree, Colorado, scienziata e inventrice. Rao utilizza la ricerca scientifica e l’intelligenza artificiale per risolvere i problemi della vita quotidiana, dal bullismo online alla contaminazione dell’acqua. È la protagonista della copertina dell’ultimo numero, che contiene anche un’intervista che le ha fatto l’attivista e attrice Angelina Jolie.

Rao è stata scelta tra 5 finalisti, selezionati tra 5.000 ragazzini statunitensi tra gli 8 e i 16 anni, che stanno facendo qualcosa di positivo per gli altri. Sono Tyler Gordon, 14enne di San José, in California, che ha dipinto 500 ritratti di importanti personaggi afroamericani; Jordan Reeves, 14enne di Columbia, in Montana, designer e attivista per le persone con disabilità; Bellen Woodard, che ha 10 anni, è di Leesburg, in Virginia, e ha creato una linea di colori per dipingere le tante sfumature della pelle umana; e Ian McKenna, 16enne di Austin, in Texas, che ha convinto la sua scuola a coltivare un orto e a distribuirne gli ortaggi ai ragazzini in difficoltà.

La Cina ha issato la sua bandiera sulla Luna, ma non l’ha piantata

La Cina ha issato la sua bandiera sulla Luna, ma non l'ha piantata

Il lander della missione lunare cinese Chang’e 5 ha issato una piccola bandiera della Cina sulla Luna, a poco più di 50 anni di distanza dalla prima bandiera issata sul nostro satellite naturale dagli astronauti della missione statunitense Apollo 11. A differenza di quest’ultima, tecnicamente la bandiera cinese non è stata però piantata nel suolo lunare: si è dispiegata grazie a un braccio meccanico montato sul lander.

(CNSA)

Provvedere a un sistema automatico per fare affondare un’asta nel terreno sarebbe stato troppo complicato, e avrebbe sottratto spazio alle altre e più importanti strumentazioni del lander per le ricerche scientifiche.

(CNSA)

La presenza della bandiera ha comunque un importante valore simbolico e dimostra il successo finora di Chang’e 5. La missione, molto ambiziosa, prevede il prelievo di circa 2 chilogrammi di rocce lunari, che saranno poi trasportate verso la Terra per essere analizzate. Il prelievo si è concluso nella notte tra giovedì e venerdì, con il modulo di ascesa che ha poi impiegato il resto del lander come una mini rampa di lancio per raggiungere in orbita il resto della strumentazione che accompagnerà il suo ritorno verso il nostro pianeta.

La Cina aveva condotto negli scorsi anni due altri allunaggi con le missioni Chang’e 3 e Chang’e 4, entrambi i veicoli spaziali avevano la bandiera cinese disegnata su alcuni dei loro pannelli, ma non erano dotati di una bandiera vera e propria come l’attuale.

Il video che mostra il crollo del radiotelescopio di Arecibo

Il video che mostra il crollo del radiotelescopio di Arecibo

La National Science Foundation, un’agenzia governativa statunitense che si occupa di ricerca scientifica, ha diffuso un video che mostra un ulteriore e definitivo cedimento del radiotelescopio di Arecibo, che aveva subito già estesi danni alla sua gigantesca antenna larga 305 metri. Dagli anni Sessanta veniva usata per indagare sull’Universo e per provare a captare eventuali comunicazioni aliene.

La grande antenna era formata da quasi 40mila pannelli di alluminio, montati su una rete di cavi di acciaio a formare un disco. Il disco era sormontato, a 150 metri di altezza, da una piattaforma triangolare mantenuta sospesa da 18 cavi ancorati a tre alte torri di cemento lungo la circonferenza dell’antenna. Uno di questi cavi si era rotto in estate; un secondo si era spezzato a novembre. Il video mostra il crollo di dicembre che ha poi causato danni irreparabili. Il radiotelescopio sarà smantellato, perché ormai irreparabile.

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