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  • Mercoledì 7 dicembre 2016

Inevitabilmente lui

Time ha scelto la Persona dell'anno 2016: è Donald Trump, e chi altro sennò?

La copertina dell'ultimo numero di TIME sulla persona dell'anno
La copertina dell'ultimo numero di TIME sulla persona dell'anno

La rivista americana Time ha scelto il presidente statunitense eletto Donald Trump come persona dell’anno 2016. Secondo Time, Trump è la persona che ha avuto più influenza «nel bene o nel male» sugli eventi del mondo nel corso dell’ultimo anno. Per alcuni la sua elezione a presidente degli Stati Uniti porterà solo disgrazie, perché Trump è un ricco imprenditore che si è trasformato in una star dei reality show, un provocatore, un razzista e un sessista, che non ha mai ricoperto nemmeno per un giorno una carica pubblica. Per altri – quelli che lo hanno votato – rappresenta una specie di rivalsa nei confronti di una classe dirigente arrogante e autoreferenziale, che ha smesso di ascoltare le vere necessità del paese. Ad ogni modo, scrive Time, Trump ha diviso il suo paese su linee molto profonde, e già a partire dal 2017 i suoi sostenitori e i suoi critici «scopriranno quanto crede veramente in ciò che ha detto finora».

Nel suo ultimo numero dell’anno, Time spiega così l’importanza di Trump nel 2016:

Cogliamo difficilmente ciò che la nostra generazione ha creato mettendoci un supercomputer nelle mani, tutto il tempo. Se state leggendo questo articolo, che sia su una pagina o su uno schermo, ci sono buone possibilità che siate coinvolti in una rivoluzione che potrebbe essere cominciata con gadget attraenti, ma che ora sta cambiando tutto riguardo al modo in cui viviamo, amiamo, lavoriamo, giochiamo, compriamo e condividiamo – al modo in cui i nostri cuori e le nostre menti incontrano il mondo attorno a noi. Perché avremmo dovuto immaginare che il nostro dibattito nazionale sarebbe andato avanti come prima, con le stesse persone, le stesse promesse, gli stessi schemi? Forse il presidente eletto smetterà di twittare, ma solo perché avrà trovato un altro modo di raccontare la sua storia alle persone che vogliono ascoltarla. Si è dimostrata una strategia perdente, quella di Hillary Clinton, che ama e crede nelle soluzioni politiche, che ha provato a fare di questa gara un test sulla persona, un referendum su Trump.

Donald Trump ha 70 anni ed è il figlio di uno dei più importanti imprenditori immobiliari della città di New York. Nel corso degli anni, in maniera piuttosto discutibile, è riuscito a ingrandire l’impero economico di famiglia fino a diventare uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti.

cover-final-1Il suo successo e la sua fama sono arrivati soprattutto grazie alla pubblicazione del suo libro, The Art of the Deal (il suo coautore oggi è molto pentito di averlo aiutato), e grazie al reality show The Apprentice. Nel corso degli anni, Trump ha più volte detto di volersi impegnare in politica. Lo ha fatto la prima volta in occasione delle elezioni presidenziali del 2000, quando diceva di essere un moderato, con qualche sfumatura di sinistra. Poi, nel 2004 e nel 2008 disse di volersi candidare con i Repubblicani, nel 2006 ipotizzò una sua candidatura a governatore di New York e nel 2012 tornò a parlare di una sua possibile candidatura alle presidenziali. Fino a qualche mese fa, queste dichiarazioni erano considerate le uscite incoerenti di un miliardario in cerca di popolarità. Poi, nell’estate del 2015, Trump si candidò alle primarie del Partito Repubblicano. Le ha vinte, senza troppi problemi, e improvvisamente il resto del mondo è stato costretto a prenderlo molto sul serio. E ancora più sul serio dopo la vittoria delle elezioni presidenziali di novembre. Trump si è sposato tre volte e ha cinque figli: Donald Junior, Ivanka, Eric, Tiffany e Barron. La sua ultima moglie è la modella slovena Melania Knauss. Qui è raccontata e mostrata la famiglia di Trump, per intero: gente che impareremo a conoscere.

Time si era già occupata di Trump in campagna elettorale, e in particolare di un suo momento particolarmente nero, con questa copertina:

https://twitter.com/JoePerticone/status/786545020644065281?ref_src=twsrc%5Etfw

Spesso la scelta della Persona dell’anno di Time crea degli equivoci e inevitabili critiche. Alcuni pensano infatti che quello di Time sia una specie di premio, un riconoscimento di qualche tipo per il lavoro svolto. Non è così. Per dire: lo scorso anno il secondo classificato era stato Abu Bakr al Baghdadi, il capo dello Stato Islamico, arrivato dietro alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Non che Time volesse complimentarsi con Baghdadi per la creazione del Califfato islamico. È dal 1927 che Time dedica il suo numero di fine anno a una persona, che non sempre ha un nome e cognome: per esempio in passato fu dedicato al “Patriota ungherese”, alla Terra, al Computer, al Soldato Americano e nel 2006 a “You”, il lettore.