occhiali

Con Cortázar, che oggi compirebbe 110 anni

«Da qualche anno ho preso l’abitudine di tradurre tenendo una foto dell'autore sullo schermo del pc. Nella foto che ho scelto per "Libro di Manuel", il romanzo più difficile che abbia mai tradotto, quasi tre anni di lavoro matto, gli occhi così particolari di Cortázar sono nascosti dietro un paio di occhiali neri. È in primo piano, occupa tutta la metà destra; altissimo, magro, sembra ancora un ragazzo. Accanto a lui, in secondo piano, di sguincio sull’angolino estremo della panchina, c’è una giovane donna molto bella. Si chiama Laure Guille-Bataillon, è la sua traduttrice francese»

Con Cortázar, che oggi compirebbe 110 anni

Come do i voti ai temi

«Un mio studente di seconda media, ridendo, mi rivelò che lui, durante le vacanze di Natale, mi immaginava piegato davanti a un caminetto, con gli occhiali, a correggere minuziosamente le loro verifiche. Nell’immaginario collettivo i docenti che correggono i compiti in classe generano ancora una certa tristezza. Ma come si valutano i temi? Durante un corso di formazione sulla didattica dell’italiano, io e le mie colleghe fummo costretti ad ammettere alla docente della formazione che per i temi in classe non utilizzavamo rubriche di valutazione. “E come fate con la valutazione autentica?”, ci aveva chiesto sbigottita. Io mi ero precipitato su Google per cercare cosa significasse»

Come do i voti ai temi

Le forme del complotto

«Molti credono alle teorie del complotto perché vogliono pensare che se non ci fossero i “cattivi”, allora andrebbe tutto bene. Chi non ci crede, invece, deve ammettere che le cose brutte avvengono per caso o perché la realtà è complicata. Tutto questo, però, non ci dice come mai la nostra mente sembra predisposta a interpretare il mondo con gli occhiali del complottismo, anziché con quelli del buon senso. Per capirlo, dobbiamo fare appello alla psicologia, all’antropologia e alla biologia. E perfino all'evoluzionismo»

Le forme del complotto

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