libera la sedia
Come sbancare agli Oscar
Una volta Wim Wenders riunì i migliori cineasti di tutti i tempi in una stanza d’albergo [Continua]

Altri articoli su questo argomento
Cosa sono davvero le mestruazioni
La sgangherata discussione sulla tassazione degli assorbenti ha mostrato la distanza di conoscenza tra chi è costretta ad averci a che fare ogni mese e chi mai

Il caos della Royal Rumble, spiegato
Storie, regole e intrecci di uno degli eventi più apprezzati del wrestling, lo sport dove conta soprattutto la sceneggiatura

Traviata, una recensione
Sono stato alla Prima della Scala ed è stata la prima più scialba di sempre, secondo me. A forza di levar lustrini ormai siamo all'opaco, allo smorto [Continua]

Che cos’è il suicidio razionale?
Tra esperti e scienziati si parla sempre di più di chi decide di morire senza essere malato, ma per evitare la vecchiaia e le sue conseguenze più ordinarie

El especialista de Barcelona
Le prime pagine del nuovo libro di Aldo Busi, dove un uomo, che non ha voglia di scrivere e di vivere come gli altri, racconta la sua storia

La leggenda del trombettista bianco
Cioè la storia romanzata di Leon Bix Beiderbecke, uno dei più importanti solisti jazz degli anni Venti, scritta da Dorothy Baker nel 1938 ma appena pubblicata in Italia

La caduta di Gerald Ford
1975, Salisburgo, scaletta bagnata: lo racconta Michele Dalai nel suo nuovo romanzo

Il distretto veneto della giostra
In provincia di Rovigo da novant'anni si costruiscono le attrazioni per i luna park itineranti e per i parchi divertimento di tutto il mondo

Sulla Normale
«Ho pensato per molto tempo che la similitudine più calzante per descrivere l’esperienza della frequentazione della Normale – sono stato allievo della classe di Lettere tra il 2005 e il 2010 – sia quella di entrare a far parte della Legione straniera».

«Tu sei una brava ragazza»
È una delle cose che la scrittrice Alice Sebold si sentì dire dall'uomo che la stuprò a 18 anni: lo ha raccontato nel libro autobiografico "Lucky", che oggi è tornato in libreria

Noi capitani
«Nella sua città natale, Thiès, Seydou Sarr, il capitano del film, ha avuto un’accoglienza da star. La proiezione era in uno spiazzo polveroso dove i suoi amici hanno portato decine di djembe, i tamburi a forma di calice ricoperti di pelle di capra originari di queste zone. L’attesa della proiezione si è trasformata in una grande festa di balli sfrenati. Decine di ragazze indossavano magliette azzurre con la foto di Sarr, fatte preparare dalla madre. A Kolda abbiamo dormito in un villaggio di tucul in mezzo a un bosco di manghi e di alberi di anacardo dove le scimmie sono più numerose degli umani. A Sédhiou in un palmeto dove gli uccelli si fanno sentire forte a ogni ora del giorno»

Memorie di Bologna, amnesie su Tian’anmen
«Nel 1989 studiavo all’Università Normale di Pechino e fui testimone dell’ingresso dei carri armati e della loro brutalità. Oggi in Cina chi non può dimenticare, come i familiari delle vittime, vive nell’isolamento. Non esiste come a Bologna una lapide con una lista dei nomi delle vittime. Con il processo a Chow Hang-tung, la memoria devastante di quei giorni non può più essere pubblica neppure a Hong Kong»

Donne (spirituali) meridionali 2.0

Storia del mio occhio di vetro
«Decisero di cucirmi le palpebre per tenere l’occhio riposato. Ma gli occhi si muovono insieme, quindi era un po’ una stupidaggine, allora cucirono anche l’altra palpebra, ma era insopportabile non poter vedere. Ricordo che nell’angolino dell’occhio buono c’era un buchino e io, quando nessuno mi vedeva, guardavo da quel buchino aiutandomi con le mani per ingrandirlo un po’ e poi contorcevo il corpo fino a vedere quello che volevo vedere»

Trieste è davvero la città dei matti?
«Se fin dagli inizi del secolo scorso la cultura della città pare aver smussato gli spigoli dello stigma della malattia mentale, oggi questo insistere su “Trieste-la repubblica dei matti”, “Trieste, se no xe mati no li volemo” sta riducendo un lungo e sofferto percorso a slogan, la città a brand e la pazzia a vezzo, e questo non mi convince affatto. Mitizzare è un modo come un altro, solo apparentemente più nobile, per svuotare di significato la storia e le persone che hanno fatto la storia»

Il viaggio di Andrea Antonello
Un libro racconta il viaggio americano di un ragazzo autistico di 18 anni insieme con suo padre

Il romanzo rosa che iniziò la censura fascista
Scritto dalla popolare autrice Mura, raccontava la storia d'amore tra una donna bianca e un uomo di origini africane: fu ritirato dopo poco

Intorno a Romney
Luoghi, storie e persone dalla campagna elettorale dei repubblicani in Ohio, raccontati da Andrea Marinelli che l'ha seguita passando da un divano all'altro
