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Gli altri film che hanno vinto l’Oscar questa notte
Le cose da sapere sui tre migliori cortometraggi, sul miglior film d'animazione e sul miglior documentario

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Cosa c’è stasera in TV
Una nuova fiction della Rai, Presa Diretta e molti filmoni

Intanto, nel mondo
Nel Regno Unito è stato annunciato l'allentamento di alcune restrizioni e in Francia riaprono le scuole primarie e alcuni negozi, mentre in Germania il numero di riproduzione di base è salito a 1,1

I dazi di Trump contro il Messico, per fermare i migranti
È l'ultimo tentativo del presidente statunitense di fermare l'immigrazione, anche se le due cose non c'entrano nulla

Qual è l’auto più venduta al mondo del 2015?
È un nome che esiste dal 1966 ma che da noi è sparito da un po' (e la più venduta in Europa? E negli Stati Uniti? E in Cina?)

Il programma di Forza Italia per le elezioni europee 2019
Tutte le proposte e le promesse del partito in vista delle elezioni europee del 26 maggio

Il coronavirus ha ridotto l’inquinamento
In Cina soprattutto per l'interruzione delle attività produttive, nel Nord Italia perché c'è meno traffico: ma sarà probabilmente un effetto temporaneo

Lo sciopero degli sherpa nepalesi
Dopo la valanga che ha ucciso 16 sherpa sull'Everest, tutto il business turistico è nei guai, non solo in Nepal

Il giornalismo delle angurie
Un seguitissimo video di Buzzfeed ha riattizzato la discussione sul futuro del giornalismo, e sul suo presente

Manuale di conversazione sui migranti
Ne stiamo parlando da mesi, tra fatti contraddittori, notizie false e propaganda: se volete capirci qualcosa, cominciate da qui

Il grande coming out del 1984
«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»
