ciglia
La manutenzione del corpo di Lenin
La salma del leader della Rivoluzione russa continua a essere conservata con tecniche avanzate, complicate e molto costose, sviluppate da un gruppo di scienziati di Mosca

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L’incerto futuro del mascara
Le nuove aziende di cosmetica lo snobbano e le alternative si stanno facendo largo, ma resta vendutissimo: e un'azienda italiana produce il 20 per cento di quello mondiale

La bellezza inventata dai Preraffaelliti
È quella tornata di moda negli ultimi anni, come racconta la mostra a Milano dedicata al gruppo di artisti nato a Londra 170 anni fa

In Nepal una bambina di due anni è stata scelta come nuova dea vivente
La Kumari è venerata da buddisti e induisti, ma solo fino alla pubertà: è una tradizione molto criticata

Cos’è questa moda delle sopracciglia all’insù
E quanto funzionano i gel e i saponi che si vendono per fissarle? Ne abbiamo provati quattro per capirlo

«Che differenza c’è tra danzare per far piovere, e schiacciare un tasto per illuminare uno schermo?»
È una delle domande che si fa Chiara Valerio a proposito del mondo in cui viviamo nel suo pamphlet "La tecnologia è religione"

Come si finisce a insegnare in un ospedale
"L’anno breve", il romanzo di Caterina Venturini, parla di una professoressa precaria che ha per alunni un gruppo di ragazzi ricoverati

Le donne ostaggio di Boko Haram che tornano dai loro rapitori
Perché non riescono a riadattarsi alla loro vita precedente, oppure perché quella vita precedente non è poi così migliore della vita con Boko Haram

Storia e storie del record dei 100 metri
Dopo un secolo di miglioramenti continui, a Tokyo non ci si aspettano nuovi record: ma ci sono due italiani da tenere d’occhio

Come si riconosce un video fatto con l’intelligenza artificiale
Per ora i software più diffusi sono ancora grossolani, e osservando o controllando alcuni aspetti è facile riconoscere i cosiddetti “deepfake”

Disegnare una copertina per il “New Yorker”
«A differenza di quello che accade per la maggior parte delle commissioni editoriali, incluse quelle per le pagine interne del giornale, il processo per illustrare la copertina è abbastanza singolare. All’inizio dell’anno arriva una comunicazione via email a una serie di illustratori e illustratrici con una lista di festività, ricorrenze e numeri speciali e l’invito a inviare bozzetti che verranno poi tenuti in considerazione per il futuro. In questo caso uno schizzo che avevo mandato alla redazione nella primavera del 2019 era stato ripescato per raccontare la torrida estate del 2023»

14 cose che forse non faremo più
Infilarci le penne in bocca, stringerci in ascensore per far entrare qualcuno, mangiare a un buffet...

Storia dei fratelli Tachè
«La piazza adesso era dedicata a Stefano Tachè, unica vittima dell’attentato alla sinagoga di Roma, compiuto da un commando terrorista palestinese l’8 ottobre del 1982. “C’erano i genitori e il fratello del bimbo che all’epoca aveva due anni”. Ho aspettato prima di leggere il resto, e c’era il nome di Gady, “sopravvissuto, ma riportando gravi ferite”».

“I due volti di gennaio”, il libro
Le prime pagine del romanzo di Patricia Highsmith da cui è tratto il film con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst e Oscar Isaac, al cinema in questi giorni

Una ricchissima ereditiera che non lo era
Storia di Anna Sorokin, che truffò per mesi banche, hotel, ristoranti e amici per entrare nell'alta società newyorkese, riuscendoci

Il negozio di maschere cinese
Un racconto estivo che inizia «Ai margini del Quartiere Cinese, a Milano» [Continua]

Un anno di cinema più chiusi che aperti
Numeri, storie e previsioni sulle sale italiane che da mesi accendono i proiettori soltanto una volta ogni due settimane, per manutenzione

A proposito di Pina Bausch
«Mentre scrivo la guardo in "Café Müller". Sembra venuta dal mondo dei morti per mostrarmi la frattura tra chi avrei voluto essere e chi avrei potuto essere; tra la pulizia falsa e la sporcizia vera. A volte mi domando se riguardi solo me, quella frattura, o se altre donne la avvertano: se l’abbiano riempita di terra o distolgano lo sguardo per non esserne attirate. Mi domando che forma assuma, se c’è, in loro: per me ha gli occhi di Pina Bausch»

I funerali dell’anarchica Pinelli
«“Non sei stata tu a cercare quei riflettori che ti hanno puntato addosso e che anzi, hai cercato sempre di evitare", ha scandito la figlia Claudia dagli altoparlanti durante la cerimonia per sua madre Licia Rognini. Vorrei ricordare una foto. Venne scattata all’una e cinque di notte del 16 dicembre 1969. Quattro giorni prima era scoppiata la bomba di piazza Fontana e Giuseppe Pinelli dalla sera della strage era rinchiuso nel palazzo della questura di Milano. Quella notte un paio di giornalisti del "Corriere" si precipitano a casa Pinelli a San Siro, in via Preneste 2. Licia Pinelli, in vestaglia, apre la porta e i due giornalisti le comunicano la notizia. “Dev’essere successa una disgrazia a suo marito”. E aggiungono: “Sembra che sia caduto da una finestra della questura“. Licia Pinelli ascolta e in quel momento, click, viene scattata la foto. Il volto grigio, livido, prosciugato da quattro giorni di timori e cattivi pensieri, diventa un’immagine di cronaca».
