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Dietro il palco della Scala

«La complessità artistica, ma anche burocratica ed economica, della macchina è evidente già leggendo la targa d’argento dell’ascensore. Quando arrivi, però, ti accorgi che tutti parlano sottovoce e nessuno sembra trafelato, anche nei giorni che precedono la presentazione della stagione 2023/2024. Tutti, non soltanto le ballerine, sembrano camminare in punta di piedi. È un brusio ovattato, il sottofondo di un ambiente di lavoro dove la ritualità, i ruoli e i poteri sono molto importanti»

Dietro il palco della Scala

Istruzioni per (non) cambiar vita

«Sono arrivata in Grecia senza conoscere nessuno, dopo aver fatto piroettare uno dei miei mappamondi. Quando è iniziata la pandemia, ero lì a disfare gli scatoloni, tutta contenta di non essere a Milano nel mio bilocale al quarto piano senza ascensore. Mi sentivo un po’ in colpa perché potevo scorrazzare nel verde. Il coprifuoco è stato un po’ una noia ma va be’. Non ho imparato a panificare, ho vissuto nutrendomi di patate al forno e pastasciutta. Appena arrivata mi sono detta: “Evviva, faccio l’orto, imparo tutto sui pistacchi”. Al secondo anno mi ero già stufata»

Istruzioni per (non) cambiar vita
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