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  • Venerdì 28 marzo 2025

J.D. Vance contro l’Europa

Il vicepresidente statunitense sta cercando di ritagliarsi visibilità e attenzioni attaccando l'Europa in ogni occasione: potrebbe rifarlo oggi in Groenlandia

(Chip Somodevilla/Pool Photo via AP)
(Chip Somodevilla/Pool Photo via AP)
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Venerdì il vicepresidente statunitense J.D. Vance è atterrato in Groenlandia per visitare una base militare americana nel nord-ovest dell’isola, insieme alla moglie Usha e a una delegazione di funzionari dell’amministrazione di Donald Trump. Già prima del suo inizio la visita era stata molto criticata dagli abitanti e dai politici groenlandesi, che l’hanno ritenuta aggressiva e inappropriata: Vance non era stato invitato formalmente e anzi da mesi critica i paesi europei con toni minacciosi (la Groenlandia è parte del territorio della Danimarca, anche se ha ampia autonomia). Tra le altre cose Vance ha detto che l’Unione Europea dovrebbe fare attenzione alle «minacce interne» e ha accusato vari paesi membri di avere comportamenti antidemocratici.

Sono commenti assai inusuali per una persona con un ruolo così importante in un’amministrazione statunitense, anche perché da decenni Stati Uniti e Unione Europea sono alleati. Sembra che Vance stia cercando la via per far parlare di sé non sempre e solo in relazione alle politiche di Trump, un modo per posizionarsi e farsi notare magari in vista di una sua probabile candidatura alle elezioni presidenziali del 2028.

(AP Photo/Rod Lamkey, Jr.)

Il primo momento di rottura era stato il discorso del 14 febbraio a Monaco di Baviera, in Germania, dove Vance aveva appunto parlato dei presunti valori antidemocratici di diversi paesi europei. La situazione era peggiorata con la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, a fine febbraio, finita in un litigio pubblico con Trump. In quell’occasione Vance aveva interrotto e attaccato verbalmente più volte Zelensky, provocando reazioni molto critiche da parte dei leader europei.

In entrambe le occasioni, Vance aveva dimostrato di voler interpretare il ruolo di vicepresidente in una maniera molto diversa rispetto a quanto aveva fatto Mike Pence durante il primo mandato di Trump. Mentre Pence cercava di attenuare almeno in parte le idee e le politiche più populiste e isolazioniste di Trump, Vance le sta abbracciando e amplificando. Quello di Vance è un modo di svolgere il ruolo che in generale è lontano dalla tradizione politica statunitense, dove i vicepresidenti sono quasi sempre stati tra i componenti dell’amministrazione più attenti a rassicurare gli alleati e garantire buoni rapporti bilaterali.

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(AP Photo/Mark Schiefelbein)

Questo atteggiamento anomalo e antagonista di Vance verso l’Europa si è visto anche sulla questione forse più importante di cui si è parlato nelle ultime settimane, cioè la spesa europea per la difesa. Per Vance l’Europa spende troppo poco, posizione condivisa anche da Trump e che il vicepresidente aveva già espresso anche in passato, quando era un senatore dell’Ohio.

L’ultimo episodio, almeno fino a oggi, è stato la diffusione del contenuto dell’ormai nota e imbarazzante chat in cui alcuni importanti membri dell’amministrazione Trump stavano programmando un attacco statunitense in Yemen contro gli Houthi, una milizia sostenuta dall’Iran che controlla parte del paese. Nella chat Vance si lamentava del fatto che le navi mercantili europee avrebbero beneficiato molto dell’intervento e della protezione degli Stati Uniti, dicendo: «Odio salvare l’Europa».

La visita di oggi alla base militare in Groenlandia va nella stessa direzione: da tempo Trump sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero annettere l’isola, che fa parte del territorio della Danimarca ma ha grande autonomia. Per questo l’iniziativa di Vance è stata interpretata come una provocazione e un ulteriore affronto verso un paese europeo. È stata parecchio criticata anche dall’amministrazione locale, e gli abitanti hanno organizzato delle proteste per esprimere dissenso.

– Leggi anche: Gli screenshot della chat condivisa per sbaglio sui piani militari degli Stati Uniti