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  • Mercoledì 26 marzo 2025

Gli screenshot della chat condivisa per sbaglio sui piani militari degli Stati Uniti

Li ha pubblicati l'Atlantic: contengono dettagli operativi sugli attacchi in Yemen, molte emoji e congratulazioni varie

(The Atlantic)
(The Atlantic)
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L’Atlantic ha pubblicato gli screenshot della chat operativa in cui alcuni tra i più importanti funzionari dell’amministrazione di Donald Trump hanno pianificato e poi commentato un massiccio attacco militare condotto dagli Stati Uniti in Yemen lo scorso 15 marzo. Nella chat era stato inserito per sbaglio il direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg. Attorno all’errore è nato un grosso caso, a causa degli evidenti problemi per la sicurezza nazionale: l’amministrazione sta provando a ridimensionare l’accaduto, sostenendo tra le altre cose che la conversazione non contenesse informazioni riservate. La pubblicazione completa delle chat però smentisce quest’affermazione.

La chat è avvenuta sulla piattaforma di messaggistica Signal e vi partecipavano 18 persone, oltre a Goldberg. Gli screenshot mostrano conversazioni sulle modalità dell’attacco, i tempi e le armi che gli Stati Uniti hanno usato in Yemen per colpire decine di obiettivi degli Houthi, una milizia sciita sostenuta dall’Iran che dal 2014 controlla una parte consistente nel paese.

Alle 11:44 del 15 marzo (le 16:44 in Italia), 31 minuti prima che il primo aereo da guerra statunitense decollasse, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha condiviso i dettagli dell’imminente attacco. Nel testo si legge la scansione temporale degli attacchi aerei, delle partenze dei droni e dei missili. Comunicazioni di questo tipo dovrebbero avvenire solo attraverso canali sicuri, non di certo via Signal.

Un paio d’ore più tardi Michael Waltz, il consigliere per la Sicurezza nazionale, fa un’altra comunicazione piuttosto confusa, tanto che il vicepresidente J.D. Vance chiede spiegazioni. Poi Waltz chiarisce che uno degli obiettivi dell’attacco, definito «il loro uomo dei missili», era stato individuato vicino all’ingresso di un palazzo, «dove vive la fidanzata»: quel palazzo era poi stato totalmente distrutto. Vance risponde: «Ottimo». Seguono varie congratulazioni fra i partecipanti alla chat, anche con delle emoji.

La chat di gruppo era stata creata vari giorni prima, l’11 marzo, e fra gli screenshot pubblicati ci sono anche quelli dei messaggi in cui Vance esprimeva dubbi sull’attacco. Come detto questo era diretto contro gli Houthi: a partire dalla fine del 2023, dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, il gruppo ha attaccato centinaia di navi, sia civili che militari, di passaggio fra l’oceano Indiano e il mar Rosso.

Nella chat Vance si lamentava del fatto che le navi mercantili europee avrebbero beneficiato molto dell’intervento e della protezione degli Stati Uniti: «Odio salvare l’Europa», dice Vance. Hegseth dice di essere d’accordo, e definisce «patetico» il comportamento dell’Europa. Vance chiedeva anche espressamente di evitare il più possibile i rischi per «i pozzi di petrolio dell’Arabia Saudita».

Nell’articolo di mercoledì l’Atlantic spiega che normalmente non avrebbe pubblicato informazioni relative a operazioni militari in suo possesso (e quindi non lo aveva fatto fino ad adesso), ma ha ora deciso di pubblicarle per due ragioni: smentire i commenti di alcuni tra i più alti funzionari del governo, secondo cui nella chat non si stava discutendo di informazioni riservate; e rispondere ai tentativi di screditare il giornale accusandolo di aver mentito rispetto ai contenuti della chat.

– Leggi anche: Come ci è finito il direttore dell’Atlantic nella chat operativa del governo statunitense?