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  • Lunedì 13 gennaio 2025

La corrente più radicale dentro AfD è sempre più influente

Nella proposta della leader del partito tedesco di estrema destra sono stati inclusi il concetto di “remigrazione” e la proposta di abbattere le pale eoliche

La leader di AfD, Alice Weidel, parla alla convention del partito, a Riesa, in Sassonia, l'11 gennaio
La leader di AfD, Alice Weidel, parla alla convention del partito, a Riesa, in Sassonia, l'11 gennaio (EPA/MARTIN DIVISEK)
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Sabato il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (AfD) ha nominato ufficialmente, per acclamazione, la sua leader Alice Weidel come candidata cancelliera alle elezioni anticipate del 23 febbraio. La convention del partito era a Riesa, in Sassonia, uno dei due stati dove a settembre AfD era andata benissimo alle elezioni. Accettando la nomina, Weidel ha fatto un discorso molto duro in cui ha esasperato le posizioni già radicali di AfD sui temi identitari: all’uscita della Germania dall’Unione Europea e all’espulsione sistematica delle persone migranti, ha aggiunto l’abbattimento delle pale eoliche.

Questi toni da un lato testimoniano quanto l’ala più estrema del partito, seppure meno visibile di quella più istituzionale, sia ancora assai influente. Dall’altro i dirigenti di AfD accelerano su proposte che in passato avevano smussato perché sentono di poterselo permettere, in un contesto che reputano positivo tanto a livello nazionale (sono secondi nei sondaggi, in crescita) quanto internazionale (con l’imminente ritorno di Donald Trump alle presidenza degli Stati Uniti e un governo di estrema destra che si sta formando in Austria).

Sul palco Weidel ha usato il termine “remigrazione”, proponendo l’espulsione immediata delle persone migranti irregolari nel paese. Finora aveva evitato questo slogan, a differenza dell’ala destra del partito, quella che gravita attorno al leader di AfD in Turingia Björn Höcke, che l’ha usato sui manifesti elettorali (con la foto di un aereo per i rimpatri). La corrente di Höcke e gli ambienti a destra di AfD intendono la parola con un’accezione più larga di quella citata sabato da Weidel: come l’espulsione di richiedenti asilo, migranti con un permesso di soggiorno e cittadini di origine straniera.

La polizia tedesca rimuove alcuni manifestanti che avevano fatto un blocco stradale, l'11 gennaio a Riesa. Alla manifestazione contro AfD hanno partecipato 10mila persone

La polizia tedesca porta via alcuni manifestanti che avevano fatto un blocco stradale, l’11 gennaio a Riesa. Alla manifestazione contro AfD hanno partecipato 10mila persone (EPA/MARTIN DIVISEK)

È significativo che Weidel abbia usato una parola così connotata, peraltro rivendicandola. Lo ha fatto a un anno esatto dalle grandi manifestazioni antifasciste del gennaio del 2024 in Germania, iniziate dopo che un’inchiesta giornalistica aveva rivelato una riunione segreta di esponenti di AfD, finanziatori del partito e membri del movimento neonazista tedesco in cui era stato discusso un piano di espulsioni di massa.

Nella prima bozza del programma per le elezioni di febbraio il termine remigrazione non c’era: è stato aggiunto durante la convention dello scorso fine settimana. L’ala destra del partito è stata ricompensata anche in termini di seggi nella composizione delle liste elettorali.

– Leggi anche: La leader dell’estrema destra tedesca sostenuta da Elon Musk

AfD è l’unico partito tedesco che chiede la cosiddetta “Dexit”, cioè l’uscita dall’Unione Europea. Rispetto al passato, quando proponeva un referendum sul modello di quello britannico del 2016, AfD ha cambiato tattica ma non toni: propone di raggiungere l’obiettivo per via parlamentare, con una riforma costituzionale per la quale servono due terzi dei voti al Bundestag (è impossibile che ottenga così tanti seggi con gli attuali livelli di consenso). In diverse occasioni, comunque, Weidel ha definito Brexit un modello. Al Parlamento Europeo il partito fa parte di uno dei gruppi più euroscettici, se non il più euroscettico, dopo essere stato rifiutato da quello dei suoi precedenti alleati, la Lega e il Rassemblement National francese.

Björn Höcke alla convention di AfD, l'11 gennaio

Björn Höcke alla convention di AfD, l’11 gennaio (Sean Gallup/Getty Images)

Weidel ha poi fatto una tirata contro le pale eoliche, definendole «mulini a vento della vergogna» e promettendo di demolirle. Inoltre ha promesso che, se andrà al governo (un’eventualità irrealistica, poiché nessun partito è disposto ad allearsi con AfD), riaprirà i gasdotti Nord Stream con la Russia, chiusi come conseguenza delle sanzioni adottate dopo l’invasione dell’Ucraina e danneggiati dal sabotaggio del settembre del 2022.

Questi due ultimi punti – l’uscita dall’Unione Europea e l’abbattimento delle pale eoliche – sono divisivi. Galvanizzano la base elettorale tradizionale di AfD, ma probabilmente non aiutano a espanderla.

Secondo l’Istituto economico tedesco (IW), l’uscita dall’Unione costerebbe una riduzione del PIL del 5,6 per cento e 2,5 milioni di posti di lavoro nei primi cinque anni dalla sua realizzazione. È insomma una proposta problematica in un paese dove l’attuale crisi politica è anzitutto una crisi economica. I settori industriali hanno invece già criticato la proposta di rinunciare all’energia eolica: la Germania produce da fonti rinnovabili più di metà dell’elettricità, e il vento è la principale tra queste fonti (il 26,8 per cento sul totale nel 2023). Inoltre le centrali eoliche e il loro indotto danno lavoro a più di 120mila persone.

Il discorso di Alice Weidel sul palco, l'11 gennaio

Il discorso di Alice Weidel sul palco, l’11 gennaio (Sebastian Kahnert/dpa via AP)

I principali giornali tedeschi hanno notato i toni più accesi. Un editoriale della Frankfurter Allgemeine ha parlato di una «escalation retorica». Una delle ragioni è la forza nei sondaggi: AfD sente che la sua proposta sta funzionando. Un’altra è di posizionamento elettorale contro la concorrenza a destra. L’Unione Cristiano-Democratica (CDU), di centrodestra, che è prima nelle intenzioni di voto e con ogni probabilità esprimerà Friedrich Merz come prossimo cancelliere, ha infatti copiato alcune proposte di AfD (per esempio i respingimenti dei migranti al confine). Non a caso, la CDU è diventata il principale bersaglio degli attacchi di Weidel, soppiantando i Verdi.

La strategia di AfD si ispira apertamente a quella del Partito della Libertà (FPÖ) austriaco, che è riuscito a ottenere l’incarico di provare a formare il governo (in una coalizione coi Popolari). La principale tattica è presentarsi come l’unico partito di «vera opposizione» e accomunare tutti gli altri all’establishment.

AfD e l’FPÖ si definiscono «partiti fratelli» e dal 2016 hanno un’alleanza strutturale. Il programma di AfD è addirittura più radicale di quello degli austriaci, secondo una recente ricerca della fondazione Konrad Adenauer. Come l’FPÖ, AfD sostiene infine di venire ingiustamente rappresentata come estremista dai media e dai suoi avversari: fanno parte di questa narrazione l’ora di livestream tra Wiedel e Musk la settimana scorsa su X e l’esibizione del sostegno espresso da lui. Nel discorso Wiedel ha addirittura scandito in inglese Freedom of speech!, “libertà di parola”, uno dei mantra della rete globale di ultradestra e di Musk.

Infine la convention ha deciso di creare una nuova organizzazione giovanile per sbarazzarsi di quella esistente, Junge Alternative (JA), che è svincolata dal controllo del partito ed è considerata troppo estremista persino per i suoi standard. La nuova organizzazione verrà aperta in aprile e per farne parte bisognerà essere anche iscritti al partito (a differenza di quanto avviene oggi per JA).

– Leggi anche: L’organizzazione giovanile di AfD è troppo estrema anche per AfD