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  • Domenica 11 maggio 2025

Il Pakistan ha una risorsa nelle trattative con l’India: il suo spazio aereo

Dopo il cessate il fuoco, che ora regge, ci saranno i negoziati: buona parte dei voli indiani passa sopra il paese rivale e la chiusura crea grandi danni economici

Un soldato indiano di guardia sul lago Dal a Srinagar dopo la crisi con il Pakistan (Yawar Nazir/Getty Images)
Un soldato indiano di guardia sul lago Dal a Srinagar dopo la crisi con il Pakistan (Yawar Nazir/Getty Images)
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Nella mattinata di domenica il cessate il fuoco fra India e Pakistan sembra reggere, dopo gli allarmi delle prime ore successive all’accordo, quando ci sono state esplosioni e avvistamenti di droni a Srinagar e Jammu, nel Kashmir indiano. I due paesi si sono accordati sabato per interrompere gli scontri che duravano da quattro giorni e che si stavano intensificando, facendo temere una guerra più ampia. Nei prossimi giorni e settimane India e Pakistan dovranno trattare per consolidare la tregua: sembra comunque difficile parlare di “pace duratura” nella regione contesa del Kashmir, dove gli scontri militari proseguono dal 1947.

Fra gli strumenti negoziali potrebbe essere inserito anche l’uso dello spazio aereo, che è una delle poche risorse del Pakistan nelle trattative. Una buona parte del traffico aereo indiano passa infatti sopra il Pakistan: la chiusura dello spazio aereo implica deviazioni che aumentano tempi di volo e soprattutto i costi.

I giornali dopo il cessate il fuoco, a Peshawar, Pakistan (AP Photo/Muhammad Sajjad)

La crisi è cominciata con l’attentato compiuto lo scorso 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir indiano, da un gruppo armato islamista. L’India chiede al Pakistan di eliminare ogni tipo di sostegno ai gruppi islamisti della regione; il Pakistan nega ogni legame. Dopo l’inizio della crisi l’India ha anche sospeso unilateralmente un trattato sulla condivisione delle acque del bacino dell’Indo che era in vigore da oltre 60 anni, e che era uno dei pochi elementi di stabilità delle relazioni tra i due paesi. Lo sfruttamento delle acque sarà un altro tema delle trattative.

In risposta il Pakistan aveva chiuso il proprio spazio aereo alle compagnie aeree indiane. L’India aveva fatto lo stesso per quelle pakistane, ma con effetti notevolmente minori. Almeno il 20-30 per cento delle tratte internazionali indiane passa infatti dallo spazio aereo pakistano, mentre il 99 per cento dei voli che partono dal Pakistan possono fare a meno di sorvolare l’India.

Nei giorni in cui gli spazi aerei sono stati chiusi, decine di voli sono stati cancellati o dirottati su altre tratte e altri aeroporti. La compagnia aerea indiana Air India ha detto che i costi aggiuntivi per evitare lo spazio aereo pakistano sarebbero pari a 600 milioni di dollari l’anno, chiedendo immediatamente una compensazione al governo.

Un’analisi di Reuters basata su 75 voli in partenza da Delhi, Amritsar e Lucknow (città del nord dell’India) ha valutato che mediamente i voli internazionali durerebbero 47 minuti in più. In quelli per gli Stati Uniti e per l’Europa il tempo aggiuntivo sarebbe però di quasi 3 ore e oltre un’ora (rispettivamente). In alcuni casi per destinazioni statunitensi sarebbe necessario prevedere una fermata temporanea per rifornimento. Aumenti di questo genere possono rendere le tratte antieconomiche per le compagnie aeree e portare a una riduzione del traffico e alla cancellazione di voli.

Dopo il cessate il fuoco il Pakistan ha riaperto il suo spazio aereo, ma la questione sarà probabilmente discussa nei negoziati. Lo sfruttamento dello spazio aereo è anche una risorsa economica per il Pakistan: esistono dei diritti di sorvolo che possono valere fino a centinaia di dollari per ogni volo.