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  • Domenica 17 marzo 2024

L’Unione Europea darà oltre 7 miliardi di euro all’Egitto

Tra prestiti, investimenti e contributi a fondo perduto: l'accordo, valido per i prossimi tre anni, servirà per sostenere l'economia del paese e migliorare la gestione dei flussi migratori, tra le altre cose

(Egyptian Presidency Media Office via AP)
(Egyptian Presidency Media Office via AP)
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Domenica la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha firmato al Cairo, in Egitto, un accordo da oltre 7 miliardi di euro con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi relativo a sei ambiti principali tra cui l’immigrazione, la sicurezza e l’economia. Insieme a von der Leyen c’erano anche i leader di Austria, Belgio, Cipro, Grecia e la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, che ha avuto un colloquio di circa mezz’ora con al Sisi.

L’accordo prevede che l’Unione Europea garantisca all’Egitto aiuti economici per 7,4 miliardi di euro tra il 2024 e il 2027, di cui 5 miliardi sotto forma di prestiti e 1,8 miliardi come investimenti. Altri 600 milioni di euro saranno erogati come concessioni a fondo perduto. Di questi, circa 200 milioni di euro dovrebbero essere utilizzati per migliorare la gestione dei migranti presenti nel paese e dei flussi migratori verso l’Europa, sul modello dell’accordo già firmato tra l’Unione Europea e la Tunisia a luglio del 2023.

In Egitto vivono circa 9 milioni di migranti, tra cui quasi 500mila rifugiati. Negli ultimi mesi la situazione è stata complicata dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, che confina con l’Egitto. Per ora il governo di al Sisi si è opposto alla possibilità di ospitare nel paese i civili palestinesi, che quindi non hanno modo di uscire dalla Striscia dato che tutti gli altri confini di terra sono controllati da Israele.

I fondi serviranno all’Egitto anche per favorire gli investimenti e rafforzare la propria economia, che è messa molto male: il paese sta vivendo una delle crisi economiche più gravi della sua storia, con alti livelli di inflazione e un numero sempre maggiore di persone povere. Ultimamente l’Egitto ha stretto accordi economici anche con altri paesi: a fine febbraio per esempio ha ottenuto finanziamenti per 35 miliardi di dollari dagli Emirati Arabi Uniti.

– Leggi anche: L’economia dell’Egitto è messa molto male

Oltre alla Tunisia e ora all’Egitto, negli ultimi anni l’Unione Europea ha stretto accordi simili anche con la Turchia, nel 2015, e con la Mauritania, a inizio marzo. Uno degli obiettivi principali dei paesi europei è quello di fermare o perlomeno limitare le partenze dei migranti. Finora non sembra che questa strategia abbia funzionato, dato che i flussi migratori sono aumentati negli ultimi anni.

L’accordo firmato oggi con l’Egitto è stato criticato da varie associazioni che si occupano di difesa dei diritti umani, dato che il governo di al Sisi non è democratico: il presidente è in carica dal 2013, quando prese il potere con un colpo di stato militare, e negli anni ha trasformato l’Egitto in un regime autoritario, ritenuto ancora più duro e oppressivo di quello di Hosni Mubarak, che governò tra il 1981 e il 2011.

Per quanto riguarda l’Italia, negli ultimi anni le relazioni diplomatiche con l’Egitto sono state complicate dall’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso nel 2016 in Egitto in circostanze mai del tutto chiarite. Il governo di al Sisi si è sempre rifiutato di collaborare con le autorità italiane che si stanno occupando del caso, e anzi in varie occasioni ha tentato di rallentare o fermare le indagini.