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  • Mercoledì 8 gennaio 2020

I blocchi alla circolazione delle auto in Lombardia, Veneto e Piemonte

Da giorni la quantità di polveri sottili ha superato la soglia consentita: le cose da sapere sui veicoli e il riscaldamento in casa

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(LaPresse)

In molte città del Nord Italia sono stati introdotti divieti temporanei alla circolazione dei veicoli più inquinanti, a causa dell’eccessiva quantità di polveri sottili (PM10) nell’aria, dovuta alle condizioni meteorologiche degli ultimi giorni. In particolare, le misure sono state introdotte dalle regioni Piemonte, Lombardia e Veneto, che fanno parte della zona più inquinata d’Europa e che hanno spesso problemi con lo smog, soprattutto quando ci sono lunghi periodi di bel tempo che non permettono alle polveri sottili di disperdersi.

Le misure, previste da un accordo tra le tre regioni preso nel 2018, scattano automaticamente nelle città con più di 30mila abitanti quando sono presenti nell’aria più di 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili (PM10). Consistono in un blocco della circolazione ai veicoli diesel fino a Euro 4 nelle città e in una limitazione nell’uso del riscaldamento domestico: non si possono superare i 19 gradi nelle abitazioni e non si possono usare i sistemi di riscaldamento a legna «non efficienti», cioè di una classe inferiore a 2 stelle (un criterio di classificazione ambientale introdotto nel 2017 dal ministero).

Oltre a queste misure, definite di “primo livello”, ce ne sono altre di secondo livello che estendono il divieto della circolazione anche ai veicoli commerciali e che vengono introdotte quando in città il superamento della quantità massima di polveri sottili avviene per 10 giorni consecutivi.

Lombardia: Da mercoledì 7 gennaio le misure sono state revocate per le province di Monza, Bergamo, Pavia, dove per due giorni consecutivi le polveri sottili sono scese sotto i 50 microgrammi al metro cubo. Nelle province di Milano, Lodi e Mantova rimangono invece attive, mentre a Cremona sono attive quelle di secondo livello.

Piemonte: Sono attive le misure di secondo livello a Torino e alcuni comuni limitrofi, Alessandria e Novi Ligure; ad Asti, Tortona e Casale Monferrato sono attive le misure di primo livello.

Veneto: Le misure di primo livello sono attive in tutti i capoluoghi di provincia della regione fatta eccezione per Verona e Belluno. La presenza fuori norma in molte zone della regione è dovuta ai tradizionali roghi del “panevin”, il cui inquinamento è al centro di un dibattito in corso da anni.