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I Portishead hanno fatto una cover di SOS degli Abba, dedicata a Jo Cox

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Le prime foto di Glastonbury
I concerti importanti iniziano venerdì: gli spettatori intanto arrivano e montano le tende, saltano i falò, fanno amicizia

I preparativi di Glastonbury
Foto di prati, tende e cartelli in vista del più importante festival musicale europeo, che torna dopo la pausa dell'anno scorso (mancavano i bagni chimici)

Gli XX vincono il Mercury Prize
Chi erano i dodici candidati a vincere il premio per il miglior disco britannico dell'anno

Una canzone dei Doors
E quelli che hanno fatto grandi cose, e nessuno lo sa

Una canzone dei Marxman
E senza che, allora, ci accorgessimo tanto del messaggio

Una canzone dei Chi-Lites
Il contrario del pragmatico Battisti

Una canzone di Beth Gibbons
E di "Rustin' man", anche, ma poi bisogna spiegare chi è, e nel titolo era lungo

Nove grandi canzoni dei Massive Attack
Scelte da Luca Sofri, per chi li va a sentire stasera e domani a Milano (e per gli altri)

Com’è il nuovo disco dei Radiohead
Molte canzoni vengono da lontano, molte sono belle: un po' di storie, appunti, e prime impressioni

Un’altra canzone dei Massive attack
Con dentro tutto quello che c’era e che non c’era ancora

I 12 dischi finalisti del Mercury Prize
Che valgono consigli per l'ascolto a chi vuole provare musica buona, nuova e poco conosciuta (salvo due)

“Ok Computer” cambiò delle cose, 20 anni fa
Il 21 maggio 1997 uscì il disco più famoso dei Radiohead, secondo molti l'ultimo ad aver fatto cambiare direzione al rock

Un’altra canzone di Alexi Murdoch
E troppe cose da ricordare

I 12 dischi finalisti del Mercury Prize 2017
E quindi altrettanti consigli per ascoltare musica nuova e spesso poco conosciuta, selezionata per il più prestigioso premio musicale britannico

Venti canzoni che hanno vent’anni
Loser di Beck, Girls and Boys dei Blur, Hallelujah di Jeff Buckley, Basket Case dei Green Day e altre ancora: il 1994 fu un anno niente male

Moondog, il compositore e “vichingo della Sesta strada”
Tra gli anni '50 e '60 Louis Thomas Hardin fu un'attrazione locale a New York e un inventivo musicista ammirato dai più grandi

Basta che arrivi il 44
