nessuno può fermarmi

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Confine con vista sulle “scam cities”

«Mentre prepara un’insalata di foglie di tè, Wei racconta che alla fine è stata fortunata. Ha sfiorato la schiavitù che costringe ogni giorno migliaia di persone – soprattutto birmani e cinesi – a lavorare nelle cosiddette "scam cities", le città della truffa di cui il Myanmar è costellato lungo i confini con Cina e Thailandia e da dove si cercano di contattare giocatori d’azzardo in tutto il mondo, giovani cinesi, anziani europei, donne sole americane, millennial thailandesi. Si comincia con un messaggio WhatsApp, uno è arrivato sul cellulare italiano anche a me»

Confine con vista sulle “scam cities”

Scendere in campo, a Venezia

«Nelle grandi città italiane, ma anche in quelle più piccole, è molto raro vedere qualcuno che giochi per strada. Non è più un’abitudine, al massimo si va nei parchi, ma poi ci sono le palestre, le scuole calcio, eccetera. In molti casi, i bambini nemmeno lo sanno che si giocava per strada e che si potrebbe ancora, i genitori non glielo hanno insegnato. A Venezia, senza una ragione o regola particolare, avviene il contrario. Ed è come se tutti i discorsi sul futuro delle città qui trovassero un potenziale sbocco»

Scendere in campo, a Venezia

Le cose che abbiamo in comune

«La vera questione è la difficoltà (di molti, sicuramente anche mia) di uscire all’aperto, abbandonando la nicchia nella quale ognuno tende a rintanarsi per sopravvivere. Senza riuscire a immaginare il mondo come un posto molto, molto più grande del nostro circoletto, delle tre chat alle quali ci aggrappiamo per non sentire il suono di altre parole. Senza capire che esistono le faccende personali, tutte rispettabili, ma se alzi di qualche metro da terra il tuo sguardo vedi che il mondo è infinitamente più grande di te»

Le cose che abbiamo in comune