natalia ginzburg
Cose difficili da dire
«La parola, oggi, è più inflazionata, più corriva, più inquinata? Io credo di sì. E a ben vedere, per tirare fuori da quella guazza ribollente un pensiero limpido ci vuole una fatica notevole: sicuramente maggiore che in passato»
Natalia Ginzburg, Wittgenstein e le “parole-cadaveri”
«In un articolo pubblicato sull’“Unità” il 29 maggio 1989, Ginzburg cita Wittgenstein e fa una serie di esempi: da una parte ci sono “non vedente”, “non udente”, “anziano”, “colf”, “operatore ecologico”, “persona di colore”; dall’altra: “cieco”, “sordo”, “vecchio”, “donna di servizio”, “spazzino”, “negro”. Le prime sono parole-cadaveri, le seconde parole della realtà. Quell’articolo è stato usato più volte proprio dai critici del politicamente corretto. Ma la citazione è immaginaria»
Per Manzoni i “Promessi sposi” andavano ricordati «per forza»
Cioè leggendoli da giovani, come fanno da più di un secolo i liceali italiani: lo scrisse in una lettera alla figlia Vittoria
«Tutte cascano nel pozzo ogni tanto»
Un bel saggio di Natalia Ginzburg – che nacque cent'anni fa oggi – sui problemi delle donne, tutte quante
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