lingua franca
La lingua di mezzo
«Succede qualcosa all’italiano, quando a usarlo è una persona che non è nata e cresciuta parlandolo e scrivendolo. Per queste persone l'italiano è una terra straniera in cui si muovono da intrusi. Ma questo vale anche nel senso contrario: da un certo punto in poi, anche l’italiano vive in loro come un intruso. Di certo questa presenza straniera cambia il loro mondo, ma anche quello di chi ha l’italiano come lingua madre».

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Memorie di Bologna, amnesie su Tian’anmen
«Nel 1989 studiavo all’Università Normale di Pechino e fui testimone dell’ingresso dei carri armati e della loro brutalità. Oggi in Cina chi non può dimenticare, come i familiari delle vittime, vive nell’isolamento. Non esiste come a Bologna una lapide con una lista dei nomi delle vittime. Con il processo a Chow Hang-tung, la memoria devastante di quei giorni non può più essere pubblica neppure a Hong Kong»

La Little Italy di Rai Internazionale
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I pirati del Mediterraneo
«Da ragazzino negli anni novanta avevo il sogno di fare un giorno il periplo del Mediterraneo, non sapevo che le instabilità politiche si sarebbero moltiplicate. Oggi un viaggio di quel tipo sarebbe impensabile. Mi sono rifatto seguendo le rotte dei corsari. Sulla mia scrivania, per tanti anni, ho tenuto una grande mappa satellitare del Mediterraneo su cui, quando potevo, riposizionavo segnalini per aggiornare gli spostamenti delle navi. Ci sono voluti quasi sei anni per arrivare a un database di circa novemila fatti citati nei vari libri di storia o nei lavori di ricerca accademica»
