La presunta stalker che ha ispirato “Baby Reindeer” ha fatto causa a Netflix
Fiona Harvey ha accusato l'azienda di diffamazione e di non aver fatto verifiche sulla storia raccontata dal creatore della discussa serie tv

Fiona Harvey ha accusato l'azienda di diffamazione e di non aver fatto verifiche sulla storia raccontata dal creatore della discussa serie tv

«L'approccio alla musica di Steve Albini promanava dalle esigenze oggettive delle band negli anni Ottanta: pochissimi soldi e un’industria musicale ostile al punk. Nella sua esperienza una band indipendente riusciva con fatica a entrare in uno studio dove doveva litigare con ingegneri del suono che cercavano di cambiarle la musica. Serviva un ingegnere del suono che garantisse l’integrità dell’approccio artistico di gente la cui unica idea strutturata di arte era suonare più violenti, brutali e sgradevoli di tutti gli altri. Lui si prese carico del compito. Assecondava i desideri di ogni artista senza fare domande e senza opporre resistenza. Il fatto di aver lavorato con rockstar monumentali come Nirvana, PJ Harvey o Jimmy Page, non intaccò il suo core business: fornire tecnologia e competenza a un prezzo abbordabile per gruppi di scarso appeal commerciale. Per questo è rimasto al centro del mondo della musica per i decenni successivi»

La cerimonia si svolse pochi giorni dopo l'invasione dell'Iraq, fu l'anno di “Chicago” e Adrien Brody, e anche di Harvey Weinstein


Un padre del graphic novel, è morto due settimane fa

L'intervista di Newsweek all'autore delle clip delle canzoni


Negli ultimi 30 anni il noto produttore cinematografico americano avrebbe molestato diverse donne, sue attuali ed ex dipendenti

È la seconda volta nella storia che la potente organizzazione di Hollywood espelle uno dei suoi membri (BIll Cosby ne fa ancora parte, per dire)



Da quando è stato accusato di molestie sessuali da decine di donne lo conosciamo come famoso-produttore-di-Hollywood, ma perché è così noto nel suo ambiente?

«Sono stata messa in una strettoia da uno stupratore seriale. Poi mi sono vergognata»

In un'intervista con il New York Times il regista, amico di Weinstein, ha detto che avrebbe dovuto smettere di lavorare con il produttore

Secondo il New Yorker ingaggiò due società di intelligence per convincere le attrici a non parlare e i giornalisti a non scrivere



Ha parlato di Weinstein poi ha cercato di dare una risposta a quelli che si chiedono come mai le attrici che subirono molestie e abusi sessuali da lui ne parlano in questi giorni, a distanza di anni, ma non lo denunciarono allora

Con le testimonianze delle due attrici, le accuse al potente produttore cinematografico americano sono aumentate ancora. Lui, intanto, è stato lasciato dalla moglie
