Nel 2026 uscirà su Netflix un nuovo videogioco di calcio della FIFA, tre anni dopo l’ultima volta

È stato sgomberato il più grande insediamento informale di migranti della Catalogna

Campari venderà l’amaro Averna e il mirto Zedda Piras all’azienda Illva Saronno Holding

La proprietà intellettuale di Geronimo Stilton è stata comprata dalla società di Iginio Straffi, creatore delle Winx

Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di 11 miliardi di dollari di armi a Taiwan, la più grande di sempre

Il governo australiano introdurrà misure più restrittive contro l’hate speech, dopo l’attentato a Sydney

Il governo spagnolo aprirà una rete di “rifugi climatici” nelle città

Dal 2029 la cerimonia degli Oscar sarà trasmessa su YouTube

Matteo Salvini è stato assolto in via definitiva per il caso Open Arms

È stato assolto l’operaio accusato dell’omicidio di Mario Bozzoli

I 4 rigori (su 5) parati dal portiere del Paris Saint-Germain nella finale di Coppa Intercontinentale

Il motivo per cui “Mr. Bean” fu distribuito più tardi in Italia, secondo Rowan Atkinson

Il trailer di “Disclosure Day”, il nuovo film di Steven Spielberg, che torna a raccontare una storia di alieni

Questo di Carlos Alcaraz è il miglior colpo dell’anno nel tennis

Le migliaia di orme di dinosauri scoperte nel Parco dello Stelvio

Il video del passante che ha bloccato e disarmato uno degli attentatori di Bondi Beach

Lo speciale “Buon Natale, Charlie Brown!” uscì sessant'anni fa con qualche azzardo, e divenne una tradizione

Il primo cartone animato dei Peanuts

Dopo due puntate una concorrente ha vinto il milione di euro in palio con una domanda per molti banale

Il nuovo “Chi vuol essere milionario” è troppo facile?

Fu “Codice d’onore”, del 1992: l’ultimo film di una serie di enorme successo e quello che lo racconta meglio


L’apice della carriera di Rob Reiner

Per essere competitivi in Europa servirebbero 12 metri in più: per questo l'unico impianto che le produce, a Piombino, rischia di chiudere

In Italia si fanno rotaie troppo corte

È un tema assai delicato nel paese, e le proteste sulla prova di inglese hanno portato alle dimissioni di un importante funzionario

Il difficilissimo esame scolastico della Corea del Sud quest’anno era troppo difficile

“The Book of Mormon” è una satira grottesca del discusso culto cristiano, e dopo quasi 15 anni continua ad avere un successo enorme

Il musical dei creatori di South Park è arrivato in Italia

Cultura

30 anni ritorno al futuro

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cinema

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maratona ritorno al futuro

michael j fox

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robert zemeckis

trilogia ritorno al futuro

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Nel film Marty McFly usa un hoverboard, uno skateboard a levitazione magnetica. Alcuni mesi fa Lexus ha creato Slide: un volopattino che utilizza la levitazione magnetica per staccarsi dal suolo, insieme ad alcuni superconduttori raffreddati con l’azoto liquido. Esiste e funziona, ma non è prpoprio come nel film.

Le cose di "Ritorno al Futuro - Parte II" che esistono davvero

A partire dal 21 ottobre Pepsi venderà – solo negli Stati Uniti, apparentemente – la sua bibita nella bottiglietta futuristica che si vede nel film.

Schermi flessibili: esistono dal 2010.

Tv a schermo piatto e modalità di visione multicanale: esistono sul mercato rispettivamente dal 2005 e dal 2009

Ossessione per i sequel dei film famosi e per il 3D: nell’immagine si vede Marty camminare davanti a un cinema che proietta “Lo squalo 19” in 3D. Nella realtà non c’è un anno di invenzione del trend, ma non si può dire che non stia succedendo.

Slamball: nella sceneggiatura originale doveva essere uno sport praticato in assenza di gravità e compare sui giornali del film, nella realtà è stato inventato nel 2002, ed è una sorta di basket con i tappeti elastici.

Sistemi di sicurezza che si basano sulla biometria, cioè per lo più sulla scansione della retina o delle impronte digitali: esistono davvero dal 1995.

Una squadra di baseball di Miami: esiste dal 1993, si chiama Miami Marlins.

Tablet: sono stati inventati nel 2000, ma sono sul mercato da quando è stato lanciato l'iPad di Apple.

Nike ha messo in vendita 1500 paia di scarpe identiche a quelle usate da Marty McFly in "Ritorno al Futuro - Parte II", e disegnate appositamente per il film da Nike nel 1989. In "Ritorno al Futuro Parte II", Marty trova e prova le scarpe (che si allacciano da sole) durante il suo viaggio nel tempo nel 2015.

Il 21 ottobre 2015 alle 16.29 i protagonisti di "Ritorno al Futuro" arrivano nel futuro: le cose da sapere sulla trilogia, oggi che Italia 1 la trasmette

Il giorno di “Ritorno al Futuro”

Video

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Un video di Lost In The Movies mostra i parallelismi, i legami, gli echi e le autocitazioni tra scene dei film della trilogia di Ritorno al Futuro che si svolgono in un tempo diverso, dal 1955, al 2015, al 1885, al 1985 alternativo.
Il video è stato originariamente pubblicato nel 2015 su Fandor Keyframe, qui l'autore spiega da quale idea è nato il lavoro.

Ritorno ritorno al futuro futuro

Sembra, ma non viaggia nel tempo. Ancora.


 


Ritorno al futuro

HyperAdapt 1.0

nike

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Presto potrete comprare le Nike di “Ritorno al Futuro” che si allacciano da sole

gigawatt

Il trailer di un finto prequel di “Ritorno al futuro”

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A Torino oggi c’era Doc di “Ritorno al futuro”

film

Bombe nucleari, un altro protagonista, un incendio e un cane disperso sono solo alcune delle cose che non abbiamo mai visto

“Ritorno al futuro” poteva essere molto diverso

Wittgenstein

Luca Sofri

“I libici!”

Brevi

Libri

brevetti

design

invenzioni

vittorio marchis

Pianoforte, 10 marzo 1868
Luigi Caldera &#8211; Ludovico Montù
Il melopiano è un pianoforte dotato di un motore con carica a manovella, che messo in azione per mezzo di un pedale consente di «continuare alla corda il suono ripercotendola velocemente con un secondo martelletto, il quale, obbediente alla variata pressione del dito che [agisce] sul tasto, oltreché prolungare, [modiﬁca] anche l’intensità del suono, superando in ciò la potenza dell’organo, e dando al pianoforte una ﬂuidità, una dolcezza una varietà di suono inaccostumata e veramente nuova, sorprendente, aggradevolissima». Questo strumento, ideato nel 1862 dall’ingegner Luigi Caldera di Cuneo e prodotto in collaborazione con Ludovico Montù e Stefano Brossa, costruttore torinese di pianoforti, fu presentato nel 1867 all’Esposizione Universale di Parigi, dove suscitò l’interesse perﬁno dell’«imperturbabile Rossini». Il melopiano fu apprezzato da musicisti come Berlioz, Hans von Bülow, Meyerbeer e Thalberg, e fu guardato con interesse da importanti costruttori (Herz, Érard, Pleyel, Bösendorfer). Stefano Brossa, il primo costruttore, ottenne all’esposizione di Torino del 1868 una medaglia di prima classe per «pianoforti verticali nei quali si scorge limpidezza e sonorità di voce, sveltezza di forme e tastiera obbedientissima». La produzione continuò ad essere premiata sino all’esposizione del 1898.

pianoforte 

Apparecchio per congelare liquidi, 13 maggio 1873
Francesco Sajno
Nella storia delle tecnologie del freddo i primi esperimenti si possono collocare attorno al XVIII secolo, quando William Cullen veriﬁcò che l’evaporazione dell’etere a basse pressioni causava una forte sottrazione di calore. Le tecniche frigorifere per la produzione artiﬁ ciale del ghiaccio trovano le prime applicazioni verso la metà dell’Ottocento. Il primo brevetto per un’ice machine è datato 1851 a ﬁrma di John Gorrie, che propose una macchina frigorifera ad aria, che una volta compressa e raff reddata nella successiva espansione era in grado di sottrarre calore. Tra i brevetti dell’US Patent Office si registrò il 2 ottobre 1860 quello del francese Ferdinand Philip Edward Carré, che per primo sviluppò un ciclo ad assorbimento ad ammoniaca; questo sistema venne utilizzato sino a quando, in seguito al divieto di usare ammoniaca per usi alimentari, si passò al freon. L’invenzione di Francesco Sajno si inserisce tra i dispositivi che hanno segnato la strada alle moderne gelatiere.

apparecchio per congelare 

Mulino per cereali, 12 settembre 1876
Friedrich Wegmann
Inventore di dispositivi meccanici, tra cui un sistema di condensatori per impianti di macchine a vapore, Wegmann è famoso per la creazione di un mulino a cilindri di porcellana. Il 26 dicembre 1876 sulla “London Gazette” apparve la notizia che Thomas Nightingale Palmer di Lansdowne Road, Dalton, nella contea di Middlesex, aveva dato notizia sui «miglioramenti in una macchina o apparato per trattare o preparare la farina», essendogli giunta l’informazione dall’estero, da parte di Friedrich Wegmann di Napoli. L’Europa dell’Ottocento è un continuo scambio di uomini e di idee. Friedrich Wegmann nacque a Illnau, nel cantone di Zurigo, il 30 agosto 1832, e la sua prima formazione fu quella di apprendista mugnaio nel mulino di suo zio. A sedici anni si recò nel sud della Francia dove lavorò in un’officina meccanica; qualche anno più tardi si trasferì a Napoli, dove fondò una ditta la cui ragione sociale era Wegmann-Bodmer et Cie, Napoli. Qui, verso il 1868, mise a punto il suo mulino. 
Nel 1873 presentò la sua invenzione all’esposizione di Vienna, dove ricevette ben 300 ordinazioni. Nei brevetti si deﬁnì sempre come «Federigo Wegmann of Naples». Ritornato nel suo paese, morì il 14 aprile 1905 a Zurigo.

mulino per cereali 

Borse salvagente, 2 luglio 1878
Benedetto D&#8217;Alessandro
Non si hanno notizie del cittadino di Roma, Benvenuto Benedetto D’Alessandro, che nel 1878 brevettò questo sistema salvagente che per molti versi richiama alla mente i “giubbotti salvagente” di cui ogni aereo è fornito, e il cui uso è ricordato ai passeggeri all’inizio di ogni viaggio. La storia dei salvagente affonda le sue radici in tempi molto lontani, quando si usavano otri gonfi ati con aria: Roberto Valturio nel De Re militari, databile alla metà del XV secolo, ne riporta alcune versioni spesso in dotazione agli eserciti. I marinai norvegesi invece facevano uso di semplici pezzi di sughero. Gli inglesi rivendicano il primato dei moderni salvagente: il capitano John Ross Ward, ispettore della Royal National Lifeboat Institution, nel 1854 inventò un giubbotto di tela e sughero da far indossare ai suoi equipaggi per protezione contro le intemperie e per sicurezza. Nel 1902 si provò a utilizzare il kapok, una fibra naturale, come filller dei salvagente, ma solo due anni più tardi fu messo al bando perché altamente infi ammabile. Nonostante la curiosa invenzione di D’Alessandro, i salvagente gonfi abili trovarono la loro diffusione soltanto al tempo della Seconda guerra mondiale.

salvagente 

Velocipede, 31 maggio 1881
Giovanni Battista Scuri
Nel 1880 il maestro di ginnastica Alessandro Giovanni Battista Scuri progettò il proprio monociclo, con una grande ruota come quella dei velocipedi a manubrio alto, ma senza ruotino posteriore. Ancora oggi si può ammirare un esemplare, prodotto dalla piccola casa costruttrice Paul Focke di Lipsia, esposto al Museo della Tecnica di Vienna. Di questo originale mezzo si parlò sul mensile “Das Velociped”, nel gennaio e febbraio del 1882. Nel 1885 si tenne la prima coppa del mondo di ciclismo, e l’anno successivo le prime gare di monociclo. Inventore poliedrico, Giovanni Battista Scuri: nel 1902 brevettò a Liegi uno «Strumento per dar forma ai baffi » (patent. n. 15.503).

velocipede 

Mina sottomarina, 1901
Gio Ansaldo
Giovanni “Gio” Ansaldo nacque a Genova nel 1819 da una famiglia attiva nella manifattura della lana, e morì nell’aprile del 1859. Dopo le lauree in ingegneria civile e ingegneria idraulica lavorò come architetto, e dopo alcuni anni lasciò per ricoprire la cattedra di calcolo infi nitesimale presso l’ateneo genovese. Quando il governo sabaudo decise di costruire la ferrovia Torino-Genova, fu incaricato di redigere un piano di fattibilità della stazione di Porta Principe, e in seguito venne chiamato dal ministro dei Lavori pubblici nel consiglio speciale per le strade ferrate. Nel 1852, dopo che lo stabilimento metallurgico di Sampierdarena della Taylor e Prandi passò allo stato, ad Ansaldo fu chiesto di costituire una società in accomandita semplice, insieme agli imprenditori Raffaele Rubattino, Giacomo Filippo Penco e Carlo Bombrini, che avrebbe preso il nome di Gio. Ansaldo &#038; C. I dati anagrafi ci non rendono possibile che il Gio Ansaldo di cui si è appena parlato sia lo stesso che nel 1901 depositò il brevetto sulla mina sottomarina; eppure, in quell’anno la Gio. Ansaldo &#038; C. operava nella produzione navale e militare negli stabilimenti di Sampierdarena…

Mina sottomarina 

Mitragliatrice, 1918
Abiel Bethel Revelli
L’ufficiale dell’esercito italiano Abiel Bethel Revelli Beaumont ideò nel 1909 un fucile automatico che prese il nome di R. Terni, e l’anno seguente la pistola per uffi ciali Modello 1910. La Glisenti Modello 1910 era stata progettata in Svizzera ma prodotta dalla Glisenti di Torino a partire dal 1905. Da quando divenne arma di ordinanza del Regio Esercito Italiano nel 1910, fu conosciuta come Modello 1910. Un’altra linea di produzione venne messa in opera dalla Brixia nel 1912, e conosciuta come Modello 1912. La Fiat-Revelli Mod. 1914 fu la mitragliatrice adottata dall’esercito italiano nella Prima guerra mondiale. Il progetto risale al 1910 ed è una modifica che Revelli apportò al vecchio Modello Perino. Aveva un sistema di raffreddamento ad acqua, tramite un manicotto posto alla canna. Lo scatto dell’otturatore permetteva una raffica sia continua sia intermittente. La cadenza di tiro era di 500 colpi al minuto, con un caricatore a cassetta da 50 colpi. Il peso, comprensivo dell’acqua di raffreddamento, era di 22 chilogrammi, e aveva una portata massima di 2500 metri. La pratica del brevetto negli Stati Uniti fu gestita da Ferruccio Jacobacci, titolare di un importante ufficio brevetti torinese.

mitragliatrice 

Apparecchio fotografico automatico, giugno 1938
Ermenegildo Santoni
In seguito all’unificazione, nacque l’esigenza di dotare il regno di una cartografia nazionale unitaria. A questo provvide l’Istituto Geografico Militare di Firenze, che tracciò la nuova carta topografica d’Italia (scala 1:100.000) con un lavoro che richiese più di trent’anni. Le nuove potenzialità fornite dalla ricognizione aerea durante la Grande guerra convinsero lo stato maggiore a prevedere una nuova mappatura del territorio con le nuove tecnologie della fotogrammetria, di cui Ermenegildo Santoni fu pioniere e artefice. Presso le Officine Galileo di Firenze, infatti, Santoni progettò e assemblò i restitutori della serie Stereosimplex. Gioielli di meccanica e di ottica, a queste macchine capaci di trasferire su carta le curve di livello a partire da una coppia di stereofotogrammi si aggiunsero anche gli apparecchi fotografici. Tra i vari modelli ricordiamo la Camera doppia Santoni, progettata e realizzata nel 1926 e composta da due camere dotate di obiettivi con focale da 210 millimetri e collegate tra loro in modo che gli assi formassero un angolo di 30 gradi.

apparecchio fotografico automatico

Bicicletta a motore, 27 dicembre 1949
Corradino D&#8217;Ascanio per Piaggio &#038; C. SPA
Al termine della guerra l’Italia si trovava in una situazione disastrosa, con la maggior parte delle fabbriche bombardata. Alla Piaggio di Pontedera, oltre alla ricostruzione, bisognava pensare anche alla riconversione per una produzione “di pace”. Enrico Piaggio, figlio di Rinaldo, il fondatore, ebbe l’idea di costruire un motociclo economico utilizzando i motori a scoppio già impiegati come starter degli aerei. Affidò inizialmente il compito a un ingegnere del suo staff , che realizzò l’MP5, soprannominato Paperino, che però, non trovando il favore del pubblico, venne abbandonato. Nell’estate dello stesso anno il progetto passò nella mani di Corradino D’Ascanio, che affrontò il problema con una filosofia completamente nuova, più aeronautica che motociclistica, prendendo spunto dai velivoli ai quali sino a quel momento aveva lavorato. Il primo modello di Vespa, chiamato semplicemente 98, fece la sua comparsa ufficiale nel 1946, e fu esposto al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano. Insieme alla Lambretta, prodotta dalla Bianchi l’anno seguente e diventata subito l’antagonista, la Vespa (questo il nome che porta ancora oggi) cambiò lo stile di vita degli italiani, anticipando le utilitarie e diventando lo scooter più famoso al mondo. Una menzione a parte meritano le pubblicità: «La S.p.A Piaggio &#038; C. presenta la Motoleggera utilitaria Vespa»; «Non è una motocicletta, ma piuttosto una piccola vettura a due ruote»; «Assicuràti sulle strade bagnate e viscide da una stabilità eccezionale»; «Meglio una Vespa oggi che una vettura domani»; «Lo scooter più diffuso». E poi: «Vespizzatevi!»; «Chi Vespa mangia le mele»; «Mela compro la Vespa!»; «Gioiati Vespa!». Negli Stati Uniti la pubblicità suggeriva: «Forse la vostra seconda automobile non dovrebbe essere un’automobile».

bicicletta a motore

Calcolatore elettronico, 1969
Pier Giorgio Perotto, per Ing. C. Olivetti &#038; C. Spa
Così nel 2002 Pier Giorgio Perotto, a capo del team che progettò la mitica Olivetti Programma 101, ricordava in un’intervista l’avventura del primo personal computer tutto italiano: «[…] dopo la laurea avevo lavorato come ricercatore al Politecnico di Torino ed ero rimasto colpito dalla mancanza di strumenti di calcolo di uso personale che affliggeva i ricercatori, per i quali l’accesso al lontano mainframe era complicato o quasi impossibile. […] La Olivetti P101 nacque nel 1965 e, nonostante nella forma assomigliasse più a una calcolatrice che a un PC dei giorni nostri, del personal aveva molte caratteristiche. Prima di tutte quella di essere uno strumento personale di elaborazione dati, dotato di un programma che poteva essere registrato in memoria; […] un semplice sistema di progettazione con un linguaggio facile da apprendere in poche ore anche da un utente non specializzato; inoltre era fornita di una libreria di programmi di tipo matematico, statistico, finanziario. La P101 era in grado di fare velocemente le operazioni aritmetiche elementari, in più poteva essere programmata dall’utente con un massimo di 120 istruzioni, scelte fra 15 funzioni disponibili».

calcolatore elettronico

Vittorio Marchis

Dal velocipede a una pianta di lampone passando per la Delorean di Ritorno al futuro: 150 brevetti italiani raccolti in un nuovo libro

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Qualche replica, un film con Totò e il terzo della saga di Ritorno al futuro, tra le cose che potreste vedere stasera

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Moda

Tecnologia

nike che si allacciano da sole

scarpe ritorno al futuro

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Ricordano quelle di "Ritorno al futuro", sono comode come le altre scarpe, ma costano molto e vanno ricaricate

Come funzionano le Nike che si allacciano da sole

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La casa automobilistica dice che funziona grazie alla levitazione magnetica, ma non sembra molto una cosa alla "Ritorno al Futuro"

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Il presidente messicano Enrique Peña Nieto, la presidente cilena Michel Bachelet, il presidente peruviano Ollanta Humala e il presidente colombiano Juan Manuel Santos in posa per una foto di gruppo durante il Pacific Alliance Presidential Summit, a Paraca, Perù 
(EFE/Paolo Aguilar)

Obama che fa le facce, Evangeline Lilly incinta e gli attori di "Ritorno al futuro" trent'anni dopo, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana 

Celebripost di venerdì 3 luglio 2015

emmett brown

GRANDE GIOVE

doc-ritorno-futuro

Christopher Lloyd a un evento per Ritorno al futuro al Silicon Valley Comic Con, San Jose, California 19 marzo 2016 
(JOSH EDELSON/AFP/Getty Images)

Christopher Lloyd

Christopher Lloyd agli Oscar del 2012, 26 febbraio, Los Angeles 
(AP Photo/Matt Sayles)

Christopher Lloyd, Joey King e Morgan Freeman alla prima di Insospettabili sospetti a New York, 30 marzo 2017 
(Mike Coppola/Getty Images)

Christopher Lloyd con la moglie Jane Walker Wood e Jeff e Susan Bridges a una raccolta fondi per il Santa Barbara International Film Festival, 18 agosto 2002 
(Kevin Winter/Getty Images)

Christopher Lloyd e Michael J. Fox in Ritorno al futuro 
(Universal Pictures Home Entertainment via AP)

Christopher Lloyd a una festa per l'uscita di un dvd di Star Trek a Los Angeles, 16 novembre 2009 
(Kristian Dowling/Getty Images)

Christopher Lloyd a un evento agli Universal Studios, Los Angeles, 27 maggio 2010 
(MARK RALSTON/AFP/Getty Images)

Christopher Lloyd e Michael J. Fox agli Scream Awards 2010 a Los Angeles, 16 ottobre 2010 
(Michael Caulfield/Getty Images)

Christopher Lloyd e la moglie Lisa Loiacono al Santa Barbara International Film Festival, 1 febbraio 2015 
(Mark Davis/Getty Images)

Christopher Lloyd a un evento per il lancio di un cofanetto Blu-ray di Ritorno al Futuro, New York, 25 ottobre 2010 
(Bryan Bedder/Getty Images)

Compie oggi 80 anni e, tra i tanti personaggi che è stato, è noto soprattutto per Emmett Brown di "Ritorno al Futuro" 

Christopher Lloyd, Doc

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Potete scegliere tra "Ritorno al Futuro II" e un film con Ronaldinho, Mike Tyson, e la Montagna di "Game of Thrones"

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Pallavolo maschile, Tony Renis e Domenico Modugno, l'ultimo "Ritorno a Futuro" e un film di Leonardo Pieraccioni, tra le altre cose

netflix

serie tv

netflix-marzo

Grandi saghe cinematografiche (da Jurassic Park a Bourne a Ritorno al futuro), un'attesa serie animata, una sulla Formula 1 e la seconda parte di "The OA"

Le novità di marzo su Netflix

catalogo netflix

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novità netflix

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THE OLD GUARD (2020)

"The Old Guard" con Charlize Theron, il film italiano "Sotto il sole di Riccione" ma anche tutti i "Ritorno al futuro", "Get Out" e la seconda stagione di "The Umbrella Academy", tra le altre cose

Le novità di Netflix a luglio

Il nuovo podcast di Francesco Costa per capire meglio le notizie, e poi farsi un’idea propria, ogni giovedì.

Wilson

Dottore chiami un dottore

Ogni mattina dal lunedì al venerdì, alle 8 circa.

Morning

Ep. 1108 – Tutta colpa della manina e le altre storie di oggi

Il podcast quotidiano di Matteo Bordone. Tutto quello che non sapevi di voler sapere.

Tienimi Bordone

Terry Gilliam e Jay Kelly, il film fantasma che fantasma non era

Una notizia al giorno e le storie che le stanno attorno, ogni pomeriggio. Di Matteo Caccia

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Ep 192 – Ritirarsi a vita privata

Quello di Charles Dickens, letto e raccontato da Matteo Caccia

Canto di Natale

Un’intervista a settimana sulle cose del mondo. Tutti i mercoledì con Eugenio Cau.

Globo

Il trauma che spiega la Cina, con Tania Branigan (italiano)

Un posto dove parlare del mondo, con i libri. Timbuctu è un podcast di Marino Sinibaldi.

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Ep. 397 – Il messaggio sbagliato (con Domenico Starnone)

Si sa dove si parte ma non dove si arriva: nel mezzo, un sacco di cose

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