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  • Sabato 4 giugno 2022

Non sappiamo ancora cosa significa esattamente la “Z” russa

La diffusione della lettera come simbolo internazionale di sostegno all'invasione continua a creare perplessità

La lettera Z sul relitto di un veicolo corazzato russo (AP Photo/Bernat Armangue)
La lettera Z sul relitto di un veicolo corazzato russo (AP Photo/Bernat Armangue)
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In Russia e altrove, la lettera “Z” è ormai da mesi un simbolo di esplicito sostegno all’invasione dell’Ucraina. La lettera era inizialmente apparsa su vari mezzi militari russi nei primi giorni dell’invasione, per poi diffondersi in tantissimi altri contesti: su internet, nelle manifestazioni pro-Russia, su bandiere, automobili e capi d’abbigliamento. Ma a oltre tre mesi dall’inizio dell’invasione non è ancora chiaro cosa significhi, e sulla sua origine e la sua diffusione circolano varie ipotesi.

La lettera “Z” apparve per la prima volta sui mezzi militari russi il 22 febbraio, il giorno dopo l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin di voler riconoscere le due repubbliche autoproclamate del Donbass, quelle di Donetsk e Luhansk. Assieme alla “Z” era poi apparsa anche la lettera “V”, ma è stata soprattutto la prima ad avere un’enorme diffusione tra i sostenitori dell’invasione russa dell’Ucraina.

– Leggi anche: La “Z” diventata simbolo dell’invasione russa

Col passare del tempo, la “Z” ha smesso però di essere un simbolo militare, o comunque legato soltanto all’invasione: è diventata un simbolo internazionale di sostegno alla politica estera aggressiva della Russia, e chi la espone o la utilizza rende molto chiara la sua posizione favorevole alle rivendicazioni della Russia. Inoltre, soprattutto in Russia, è diventata un modo per esprimere fedeltà al regime di Putin.

Anche per questo, la “Z” è stata usata dai russi per manifestare il proprio sostegno a Putin in modi anche molto appariscenti: alcuni esempi sono stati i bambini, pazienti di un ospedale pediatrico russo, sistemati in modo da formare una grossa “Z” all’ingresso dell’edificio e poi fotografati dall’alto; oppure gli inquilini di alcuni edifici di varie città russe che hanno acceso le finestre in modo da far apparire una grossa “Z” luminosa sulla facciata del palazzo.

La “Z” è stata usata anche dal governo russo. Tra le altre cose, è apparsa associata in vari modi a fotografie di soldati russi impegnati nella lotta al nazismo durante la Seconda guerra mondiale, uno degli eventi storici più sfruttati nella propaganda di Putin per giustificare l’invasione dell’Ucraina e presentarla come un’operazione di «de-nazificazione» del paese.

Rimangono tuttavia domande e perplessità sul perché proprio la lettera “Z” sia diventata un simbolo di sostegno all’invasione russa dell’Ucraina.

Anzitutto la mancanza di precedenti: come ha spiegato Kamil Galeev, analista del centro studi Wilson Center, non sembra che la lettera “Z” sia mai stata usata in altre occasioni dalla Russia o, in precedenza, dall’Unione sovietica, anche perché la lettera “Z” non esiste nell’alfabeto cirillico, in cui solo alcune lettere sono uguali a quelle usate nell’alfabeto latino. Di fatto, per la Russia la “Z” è un simbolo inedito.

In secondo luogo, nonostante la sua diffusione, le autorità russe non hanno mai dato una spiegazione ufficiale del significato di questa lettera associato all’invasione dell’Ucraina.

Una delle ipotesi più diffuse sul significato della lettera è stata l’associazione – fatta anche sui canali social del ministero della Difesa russo – tra la “Z” e la frase “Za pobedu”, “per la vittoria: in questo caso, la “Z” sarebbe una latinizzazione della lettera russa “З”, iniziale di “Зa”, “per”.

L’ipotesi sembrerebbe confermata, tra le altre cose, anche dalla decisione del governatore della regione siberiana di Kemerovo di rinominare l’area prima chiamata “Кузбасс” come “КуZбасс” su tutti i canali ufficiali, a dimostrazione del sostegno all’esercito russo.

Un’altra ipotesi – che riprende la teoria della latinizzazione della “З” – vorrebbe che la “Z” stia per zapad (Запад, “ovest”), a simboleggiare l’avanzata dei russi verso Occidente.

D’altra parte, però, ad alcuni osservatori sembra un po’ paradossale, o quantomeno strano, che le autorità russe scelgano di servirsi di una lettera straniera, estranea alla lingua russa, per farne il simbolo di una guerra che viene presentata come patriottica.

Un’altra ipotesi è che, semplicemente, la “Z” sia diventata un simbolo perché è una lettera dinamica, facile e veloce da disegnare. In questo caso sarebbe plausibile ritenere che la scelta della “Z” sia stata fatta tra i soldati russi sul campo, per poi espandersi e diventare un simbolo dell’invasione e, di fatto, dell’intero regime di Putin.

Anche quest’ipotesi è considerata poco convincente: la politica e l’ambiente militare russo sono estremamente gerarchici e poco inclini ad accogliere iniziative promosse dal basso. Sembra ancora più improbabile che lo facciano in un momento così delicato e per una questione così importante, in un momento in cui tra l’altro il governo russo sta facendo di tutto per controllare la comunicazione riguardo alla guerra.

Per questo, secondo Galeev, avrebbe più senso vedere la scelta della “Z” come parte di un’azione ideata, promossa e coordinata dal governo russo, nata magari dall’idea di un funzionario di alto livello, possibilmente tra i più colti, della cerchia ristretta dello stesso Putin: è ragionevole pensare che possa essere Sergej Kirienko, vice capo di gabinetto del governo russo, oltre che ex primo ministro e oggetto di sanzioni occidentali sia dopo l’avvelenamento del principale oppositore di Putin Alexei Navalny che dopo l’invasione dell’Ucraina.

Il significato dell’esposizione della “Z”, nel frattempo, è diventato così esplicito che in alcuni paesi, tra cui la Lituania e la Germania, esporla a sostegno della Russia può essere considerato un reato. Più recentemente, il ginnasta russo Ivan Kuliak era stato sospeso dalle competizioni organizzate dalla Federazione Internazionale di Ginnastica (FIG) per aver gareggiato mostrando sul petto una lettera “Z”, continuando a farlo anche nel momento della premiazione sul podio, al fianco dell’atleta ucraino Kovtun Illia, che era arrivato primo. Ci sono anche aziende che hanno deciso di cambiare i propri loghi perché quelli originali contenevano la lettera “Z” in modo troppo visibile.

– Leggi anche: Le aziende che non vogliono più avere la Z nei loro loghi