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  • Martedì 29 marzo 2022

In Germania esporre la “Z” per sostenere la Russia sarà considerato apologia di reato

Lo ha annunciato il ministero dell'Interno, anche se sembra più che altro una presa di posizione simbolica

Una “Z” di sostegno all'esercito russo dipinta su un muro di San Pietroburgo, in Russia (AP Photo)
Una “Z” di sostegno all'esercito russo dipinta su un muro di San Pietroburgo, in Russia (AP Photo)

Lunedì un portavoce del ministero dell’Interno della Germania ha fatto sapere che chi esporrà la lettera “Z”, simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina, per esprimere sostegno alla Russia potrebbe essere penalmente perseguito sulla base della legge tedesca sull’apologia di reato, che proibisce l’approvazione pubblica di determinati crimini. Nei giorni scorsi annunci simili erano già stati fatti da diverse autorità locali, sia di singoli stati che di città tedesche.

Nel concreto, chi esporrà la lettera “Z” con l’intento di sostenere le azioni dell’esercito russo in Ucraina – per esempio attaccandola o disegnandola sulla propria auto o all’esterno della propria casa, mostrandola durante una manifestazione oppure pubblicandola online – potrà essere multato o essere condannato fino a tre anni di prigione dal tribunale locale di riferimento (in Germania, la gestione di crimini che prevedono fino a quattro anni di carcere spetta ai tribunali locali e non a quelli federali).

La legge di riferimento per attuare misure di questo tipo è l’articolo 140 del codice penale tedesco, quello che definisce l’apologia di reato e che prevede, in estrema sintesi, che sostenere o condonare pubblicamente alcuni crimini possa essere considerato un reato. Tra questi reati ci sono anche le violazioni del diritto internazionale, come i crimini di guerra o le guerre di aggressione, come può essere considerata quella iniziata dalla Russia contro l’Ucraina. Il ministero dell’Interno tedesco ha detto che siccome l’aggressione russa dell’Ucraina è da considerarsi illegale, chi la approva pubblicamente potrà essere perseguito.

L’annuncio del ministero dell’Interno tedesco è stato accolto con favore, oltre che dai governatori locali che già avevano detto di voler adottare misure simili, anche da altri tre stati che si sono detti pronti a valutarle. Michael Roth, socialdemocratico tedesco che presiede la Commissione per gli affari esteri del parlamento tedesco, ha detto che la “Z” è diventata il simbolo di «un regime autoritario che sta conducendo una terribile guerra di aggressione violando il diritto internazionale», e che quindi «chiunque la usi si rende vassallo della Russia».

Sull’applicazione concreta della legge ci sono però anche molti dubbi. Dimostrare che l’esposizione pubblica della lettera “Z” sia effettivamente legata al sostegno all’invasione russa in Ucraina è molto più complicato di quanto sembri, per varie ragioni.

Come ha spiegato Ulrich Stein, ex professore tedesco di diritto penale all’Università di Münster, per essere considerato un crimine il pubblico sostegno a un’azione illegale deve per esempio poter essere chiaro ed evidente per tutti: e non è così semplice dimostrarlo sulla base della semplice esposizione della lettera “Z” sulla porta di casa o su un vestito, dice Stein. Per molti che non hanno familiarità con l’attualità e il contesto russo, la lettera “Z” potrebbe essere semplicemente intesa come, ad esempio, l’iniziale di un nome.

Jörg Heidrich, avvocato tedesco specializzato in diritto informatico e membro del Consiglio della stampa tedesca, l’ente che regolamenta i media in Germania, ha detto a Politico che la dichiarazione del ministero dell’Interno va intesa più che altro come una presa di posizione simbolica, che difficilmente porterà a veri processi.

La lettera “Z” era apparsa inizialmente sui mezzi militari russi, la prima volta il 22 febbraio, il giorno dopo l’annuncio del presidente Vladimir Putin di voler riconoscere le due repubbliche autoproclamate del Donbass, quelle di Donetsk e Luhansk. È diventata poi un simbolo dell’invasione russa. Non è chiaro quale sia l’origine, e nemmeno il significato, di questo simbolo, anche perché le autorità russe finora non ne hanno dato una spiegazione ufficiale: la lettera Z, tra l’altro, non esiste nell’alfabeto russo, il cirillico, quindi si presume che sia una traslitterazione in alfabeto latino di una frase o di una parola russa. C’è chi ipotizza possa stare per za pobedy (“per la vittoria”) e chi dice che significherebbe invece zapad (“ovest”).

– Leggi anche: La “Z” diventata simbolo dell’invasione russa