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  • Domenica 20 febbraio 2022

Un breve bilancio delle Olimpiadi di Pechino

La Norvegia è andata forte, l'Italia è andata bene e tra le storie più raccontate ci sono quelle di Mikaela Shiffrin e Kamila Valieva

(Sean M. Haffey/Getty Images)
(Sean M. Haffey/Getty Images)

Si sono concluse le Olimpiadi invernali di Pechino, le 24esime della storia, che – come nel 2021 quelle estive di Tokyo – sono state fortemente influenzate dalle restrizioni per la pandemia da coronavirus. Sono state segnate da una generale sensazione di desolazione nelle sedi delle gare, specialmente quelle in montagna, da molte tensioni internazionali e, in molti casi, dalla presenza di sola neve artificiale.

Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, al primo posto del medagliere è arrivata la Norvegia, con 37 medaglie, 16 delle quali d’oro. Al secondo e al terzo posto sono arrivate Germania e Cina. L’Italia, invece, è al tredicesimo posto del medagliere, con 17 medaglie: 2 d’oro, 7 d’argento e 8 di bronzo.

In genere, per fare la classifica del medagliere si contano anzitutto gli ori vinti e, solo in caso di parità di ori tra due paesi, si guarda chi ha vinto più argenti e, in caso di altra parità, più bronzi. L’Italia, per esempio ha ottenuto tante medaglie quanto i Paesi Bassi, che però avendone vinte otto d’oro, sono al sesto posto nel medagliere. La Cina ne ha addirittura vinte meno dell’Italia (15 in tutto), ma ben nove sono state d’oro.

La Norvegia, comunque, è prima anche se si considera il numero totale di medaglie vinte, a prescindere dal fatto che siano state d’oro, d’argento o di bronzo. Già nel 2018 la Norvegia era arrivata prima nel medagliere e nel 2014, alle Olimpiadi russe di Sochi, era arrivata seconda, ma molto vicina al primo posto della Russia. Sebbene il paese sia evidentemente molto dedito alle attività su neve e su ghiaccio è comunque un risultato notevole per un paese di cinque milioni di abitanti. Rispetto al 2018, è peggiorato il Canada, che quattro anni fa era arrivato terzo nel medagliere, con 11 medaglie d’oro, e che a Pechino è arrivato undicesimo, con solo quattro ori.

– Leggi anche: Il medagliere finale

Per l’Italia – che nel 2018, aveva ottenuto 13 medaglie, di cui tre d’oro – alle Olimpiadi di Pechino le due medaglie d’oro sono arrivate dal curling, grazie alla coppia formata da Stefania Constantini e Amos Mosaner, e grazie ad Arianna Fontana, che prima ha vinto l’oro nei 500 metri dello short track e poi, dopo aver ottenuto la medaglia d’argento nei 1500 metri, è diventata l’atleta italiana più vincente nella storia dei Giochi olimpici (a sole due medaglie dal record assoluto di 13 medaglie dello schermidore Edoardo Mangiarotti, che le vinse tra gli anni Trenta e Cinquanta).

A Pechino, gli atleti più vincenti sono stati: il norvegese Johannes Thingnes Bø, vincitore nel biathlon di quattro medaglie d’oro e una di bronzo, il fondista russo Alexander Bolshunov (tre ori, un argento e un bronzo) e la norvegese Marte Olsbu Røiseland, che ha vinto tre ori e due bronzi nel biathlon. Non ha invece vinto nemmeno una medaglia la sciatrice statunitense Mikaela Shiffrin, che ha 26 anni ed era fra le atlete più attese di queste Olimpiadi.

Un’altra atleta di cui si è molto parlato durante le Olimpiadi, non solo per questioni prettamente sportive, è la quindicenne pattinatrice artistica russa Kamila Valieva: era considerata una grande favorita, è stata per giorni al centro di un presunto caso di doping ed è caduta due volte nella prova decisiva. Valieva ha comunque vinto un oro nella gara a squadre.

Le Paralimpiadi invernali inizieranno il 4 marzo e termineranno il 13 marzo. Le prossime Olimpiadi estive saranno nel 2024 a Parigi e nel 2026 ci saranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

– Leggi anche: Le prime Olimpiadi invernali, che non sapevano di esserlo