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  • Mercoledì 4 novembre 2020

Le nuove restrizioni previste dal Dpcm

Vengono individuati due scenari per le aree dove la diffusione del coronavirus è più grave: saranno vietati gli spostamenti e chiuderanno tutte le attività commerciali non necessarie

(ANSA/TINO ROMANO)
(ANSA/TINO ROMANO)

Aggiornamento del 5 novembre

Mercoledì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che le nuove misure restrittive entreranno in vigore venerdì 6 novembre e non più il 5 novembre, come era stato precedentemente annunciato, «per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività». Saranno valide fino al 3 dicembre. Le restrizioni prevederanno la divisione dell’Italia in tre aree, a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale: una rossa, una arancione e una gialla, dalla più grave alla meno grave. Le limitazioni maggiori saranno in Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo DPCM (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) contenente le ultime misure per rallentare la diffusione della pandemia da coronavirus in Italia.

Come aveva già preannunciato il presidente Giuseppe Conte in Parlamento, il DPCM prevede alcune restrizioni che varranno per tutto il territorio nazionale e altre che invece riguarderanno solo le singole regioni, a seconda dell’andamento epidemiologico: in sostanza le regioni saranno divise in diverse fasce di rischio, secondo quanto stabilito nel documento di “Prevenzione e risposta a COVID- 19; evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno invernale” dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il documento ipotizza quattro scenari di trasmissione del virus: lo scenario 1 e quello 2 sono quelli che contengono focolai localizzati e gestibili dal sistema sanitario, e in questi valgono le norme generali introdotte per tutta l’Italia; gli scenari 3 e 4 sono invece quelli in cui la trasmissibilità del virus è diffusa e più grave, e pertanto necessitano misure restrittive più drastiche. L’inserimento di una regione in uno scenario o in un altro avverrà tramite ordinanza del ministro della Salute, d’intesa con il presidente della Regione, e nella valutazione del rischio si terrà conto non solo dell’indice Rt, ma di 21 parametri tra cui il numero dei ricoveri e la percentuale dei tamponi positivi. Sia lo scenario 3 che il 4 hanno una validità minima di 15 giorni, al termine dei quali si valuterà se spostare un territorio in un altro scenario o se mantenerlo dov’è.

SCENARIO 3
Nelle regioni che verranno incluse nello scenario 3, caratterizzate da una elevata gravità e da un livello di rischio alto, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sarà comunque consentito spostarsi e uscire dal proprio comune o dalla propria regione per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza: questi spostamenti riguardano quindi docenti, alunni e gli accompagnatori di questi ultimi. Sarà consentito invece il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Sarà inoltre vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune. Per chi abita nei territori compresi nello scenario 3 non ci sono limiti agli spostamenti all’interno del comune di residenza, quindi si potrà liberamente uscire di casa.

Dovranno essere sospesi tutti i servizi di ristorazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto. Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

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SCENARIO 4
Nelle aree che verranno inserite nello scenario 4, caratterizzato dalla massima gravità e da un livello di rischio alto, sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e sarà vietato uscire di casa tranne che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui è consentita.

Anche in questo scenario sono sospesi tutti i servizi di ristorazione, è consentita solo la consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto. A differenza dello scenario 3, sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche nei centri commerciali, che rimarranno aperti solo per consentire l’accesso a queste attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie e alcune attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri e lavanderie.

Sono sospese tutte le attività sportive di gruppo, anche svolte nei centri sportivi all’aperto, ma è consentito svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza fisica e con obbligo di mascherina. È invece consentito lo svolgimento di attività sportiva in forma individuale, ma all’aperto. Le attività scolastiche si svolgono esclusivamente a distanza, tranne che per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.

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RESTRIZIONI NAZIONALI
In tutta Italia, indipendentemente dagli scenari in cui saranno inseriti i territori, sarà introdotto il cosiddetto “coprifuoco” alle 22, ovvero una limitazione della circolazione delle persone dopo tale ora. Per circolare bisognerà autocertificare una necessità di lavoro o di salute. Verranno chiusi i musei e le mostre, così come le sale scommesse e le sale giochi.

La didattica dovrà essere effettuata completamente a distanza nelle scuole superiori, tranne che per attività di laboratorio, mentre per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia si potrà fare attività didattica in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (tranne che per i bambini di età inferiore ai 6 anni). Nelle giornate festive e prefestive saranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ma potranno restare aperte le farmacie, i punti vendita di generi alimentari, i tabaccai e le edicole al loro interno. La capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico verrà inoltre ridotta al 50 per cento.

Ristoranti e bar potranno restare aperti dalle 5 fino alle 18: il consumo al tavolo sarà consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18 sarà vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resterà consentita la ristorazione con consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto.

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