7 mostre da non perdere a Milano

Prima che chiudano, nei prossimi giorni: Caravaggio, un pittore giapponese, la Dolce Vita e quella giusta dove andare coi bambini

Una scena dal film Match Point
Una scena dal film Match Point

Si avvicina il weekend e un buon modo per passarlo, per chi non può permettersi di sciare in montagna, è andare al cinema, piazzarsi sul divano davanti a Netflix (qui le novità di febbraio), leggere un buon libro (e riordinare la libreria) o andare a qualche mostra. Ce ne sono molte di interessanti in tutta Italia – o all’estero per chi ci legge da lì: questa di Stephen Shore al MoMa di New York, o questo campionario di britannici contemporanei a Bristol, per esempio – e molte sono in scadenza, come la grossa retrospettiva dedicata al fotografo di moda Peter Lindbergh alla Venaria Reale di Torino. A Milano ce ne sono parecchie, alcune da non perdere.

Una scena del film The Square

Milano e la Mala
Quando: fino all’11 febbraio
Dove: Palazzo Morando – Costume Moda Immagine

Racconta la storia della criminalità a Milano tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Ottanta, con 170 immagini, racconti, documenti delle indagini e cimeli del tempo: qui trovate un po’ di foto in mostra. Si va dalla famosa rapina di via Osoppo del 1958, alle piccole bande della Ligera – cioè “teppistelli”, a indicare i gruppi che si coalizzavano per un colpo e poi si scioglievano – alle organizzazioni di tipo mafioso che puntavano al controllo del gioco d’azzardo, della prostituzione e del traffico di droga, come quella guidata da Renato Vallanzasca. Raccontando i cambiamenti della criminalità milanese, la mostra parla anche dei luoghi di Milano in cui si sviluppò – i night club o i circoli privati, l’ippodromo di San Siro, il Giambellino, o via Conca del Naviglio e il Ticinese – e delle persone che la combatterono, come il Commissario Mario Nardone e il futuro Questore Achille Serra.

(Francis Turatello, anni ’70, Archivio privato)

Dentro Caravaggio
Dove: Palazzo Reale
Quando: fino al 4 febbraio

La mostra, prorogata visto la grande presenza di pubblico, presenta 20 opere di Caravaggio – Michelangelo Merisi, nato a Milano nel 1571 e morto nel 1610 – riunite insieme per la prima volta e provenienti da musei italiani e stranieri. Ognuna è affiancata da un’immagine radiografica che rivela le prove, le correzioni e i ripensamenti per arrivare al risultato finale. Caravaggio è uno dei più grandi pittori del Seicento: con il suo stile crudo, realistico, fatto di drammatici e simbolici contrasti tra luce e ombra ha cambiato radicalmente l’arte occidentale.

Michelangelo Merisi da Caravaggio
San Giovanni Battista, 1604 circa
Olio su tela, 97 x 131 cm
Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, Galleria Corsini, Roma
© Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma: Galleria
Corsini. Foto di Mauro Coen

Lucio Fontana – Ambienti/Environments
Dove: Hangar Bicocca
Quando: fino al 25 febbraio

Probabilmente è la mostra più instagrammata del momento e l’avrete vista in qualche immagine sui social network, condivisa da amici colorati da una luce verde, rossa o blu. Raccoglie 9 ambienti realizzati da Lucio Fontana tra il 1949 e il 1968 per gallerie e musei italiani e internazionali: sono spazi sperimentali, che indagano sull’interazione tra uomo, arte e spazio circostante. Spesso sono opere poco conosciute ma precedenti ai grandi e più noti lavori su spazio e luce degli americani Dan Flavin e James Turrell. È anche la mostra perfetta da visitare con i bambini, che si divertiranno a correre tra labirinti colorati e saltellare su pavimenti gommosi.

Fonti di energia di Lucio Fontana in mostra all’Hangar Bicocca di Milano
(AP Photo/Luca Bruno)

Kuniyoshi – Il visionario del mondo fluttuante
Dove: Museo della Permanente
Quando: fino al 4 febbraio

Un’altra mostra prorogata, come quella di Caravaggio, per il successo di pubblico. Non dovete essere per forza appassionati di manga o arte giapponese per apprezzarla. In Italia Utagawa Kuniyoshi (nato nel 1798 e morto nel 1861) è meno conosciuto di Hiroshige e Hokusai (quello della famosa onda), protagonisti di un’altra grande mostra milanese, ma è considerato tra i grandi maestri della silografia giapponese, cioè l’incisione di tavolette di legno poi inchiostrate e impresse su carta o seta; fu anche tra gli artisti che più influenzarono e si fecero influenzare dall’arte occidentale, dell’epoca e rinascimentale. La mostra è divisa in cinque sezioni: Beltà, Paesaggi, Eroi e Guerrieri, Animali e parodie e l’ultima, Gatti, dedicata agli animali che gli piaceva più ritrarre. Qui trovate un assaggio delle immagini in mostra.

Utagawa Kuniyoshi
Proverbi illustrati [con i gatti] (Tatoe zukushi
no uchi)
, 1852
silografia policroma (nishikie)
(Masao Takashima Collection)

Paolo Roversi – Incontri
Dove: Galleria Carla Sozzani
Quando: fino al 18 febbraio

Paolo Roversi, nato a Ravenna nel 1947, è un importante fotografo di moda contemporaneo, famoso dagli anni Ottanta per lo stile minimale e geometrico e per la cura nell’uso della luce: «In fondo la tecnica fotografica è abbastanza semplice – spiega – si può imparare in fretta: anche un bambino può scattare una fotografia. Quello che è davvero difficile da apprendere è il sentimento della luce». La mostra raccoglie, in dittici e trittici, bellissimi ritratti di volti e mani di modelle, nudi e altri scatti di moda realizzati nel corso degli anni.

Il territorio dell’architettura
Dove: PAC
Quando: fino all’11 febbraio

La mostra celebra i 90 anni dell’architetto e designer novarese Vittorio Gregotti, che fu anche direttore della rivista di arredamento Casabella dal 1982 al 1996. Gregotti è conosciuto per aver disegnato il palazzo per uffici a Novara del 1960, le università di Palermo, di Firenze e della Calabria, e il progetto del quartiere ZEN di Palermo. Il PAC ripercorre i suoi 60 anni di carriera, in cui ha spaziato dal disegno urbanistico, all’arredamento, all’allestimento museale, alla grafica e all’editoria. Espone 60 disegni, 40 modelli originali in scala e 700 tra riproduzioni e fotografie.

Tazio Secchiaroli: uno sguardo particolare
Dove: Still
Quando: fino al 23 febbraio

È il fotografo a cui si ispirò Fellini per il personaggio Paparazzo di La dolce vita, ed è stato uno dei più famosi fotografi che negli anni Cinquanta si appostavano in strada per gli scatti rubati col flash ad attrici, attori, registi e altre celebrità in Via Veneto. In mostra ci sono soprattutto le foto che Secchiaroli realizzò quando smise di fare il paparazzo per dedicarsi alla fotografia sui set di Cinecittà, oltre a quelle scattate a Sofia Loren, di cui divenne il fotografo ufficiale nel 1963.