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  • Venerdì 6 maggio 2016

Il concerto russo nel teatro romano di Palmira

Un'orchestra sinfonica si è esibita dove fino a poco tempo fa l'ISIS uccideva i suoi prigionieri, nella città siriana nota per il suo sito archeologico

L'orchestra e il pubblico del concerto. Palmira, Siria, 5 maggio 2016 (Olga Balashova/Russian Defense Ministry Press Service via AP)
L'orchestra e il pubblico del concerto. Palmira, Siria, 5 maggio 2016 (Olga Balashova/Russian Defense Ministry Press Service via AP)

Venerdì Valery Gergiev, noto conduttore d’orchestra e sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, ha diretto un concerto nel teatro romano di Palmira, la città siriana che per diversi mesi è stata sotto il controllo dello Stato Islamico. L’orchestra del teatro Mariinskij di San Pietroburgo ha eseguito alcuni brani di Sebastian Bach, Sergei Prokofiev e Rodion Shchedrin, di fronte a un pubblico formato da soldati russi, funzionari governativi siriani e giornalisti stranieri. Alcune immagini del concerto sono anche state trasmesse dalla televisione russa, interrotte da video di azioni militari dei soldati russi in appoggio all’esercito siriano fedele al presidente siriano Bashar al Assad. Lo stesso Putin è intervenuto in video dalla sua residenza nel Mar Nero e ha rivolto un breve messaggio al pubblico del concerto.

Gergiev è un direttore d’orchestra conosciuto anche fuori dalla Russia. Fino a poco tempo fa era il principale direttore della London Symphony Orchestra, una delle orchestre più prestigiose al mondo, mentre oggi lavora per i Münchner Philharmoniker, l’orchestra della città di Monaco di Baviera, in Germania. Gergiev si era espresso a favore di Putin già in passato: per esempio aveva sostenuto l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Al concerto si è esibito anche Sergei Roldugin, un violoncellista amico di Putin citato nei Panama Papers.

Palmira era stata conquistata dallo Stato Islamico nel maggio 2015 ed è stata liberata dall’esercito siriano con il sostegno dei russi alla fine di marzo 2016. Delle vicende di Palmira si era parlato molto sia per l’importanza strategica della città – che si trova proprio in mezzo alla Siria – sia perché la sua parte antica è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Prima di andarsene, lo Stato Islamico aveva danneggiato alcuni dei monumenti del sito archeologico e tra le altre cose aveva diffuso dei video che mostravano l’esecuzione di alcuni prigionieri nello stesso teatro romano nel quale ieri si è tenuto il concerto.