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  • Lunedì 2 gennaio 2012

Israele e Palestina ci riprovano?

Due negoziatori si vedranno domani in Giordania, per la prima volta da oltre un anno: i problemi sono ancora tutti sul tavolo

JERUSALEM, ISRAEL - JANUARY 01: Israel's Prime Minister Benjamin Netanyahu speaks during the weekly cabinet meeting on January 1, 2012 in Jerusalem, Israel. The Israeli Prime Minister in his first cabinet meeting of the year, spoke of defence, social and economic needs for his country in the forthcoming year, including free compulsory education for children from the age of three, as well as providing monetary support for working parents with children under the age of 5. (Photo by Ronen Zvulun-Pool/Getty Images)
JERUSALEM, ISRAEL - JANUARY 01: Israel's Prime Minister Benjamin Netanyahu speaks during the weekly cabinet meeting on January 1, 2012 in Jerusalem, Israel. The Israeli Prime Minister in his first cabinet meeting of the year, spoke of defence, social and economic needs for his country in the forthcoming year, including free compulsory education for children from the age of three, as well as providing monetary support for working parents with children under the age of 5. (Photo by Ronen Zvulun-Pool/Getty Images)

Un negoziatore israeliano e un negoziatore palestinese si incontreranno martedì 3 gennaio in Giordania, nella prima riunione dopo un anno, alla presenza di altri inviati e negoziatori internazionali. L’inviato israeliano sarà Yitzhak Molcho, quello palestinese sarà Saeb Erekat. I funzionari di entrambe le parti hanno minimizzato le possibilità che questo incontro possa far riprendere i colloqui di pace, ricominciati nel 2009 ed entrati in stallo nel 2010 a causa del rifiuto del governo di Netanyahu di sospendere la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania.

(“Come sarà la pace tra Israele e Palestina”)

L’incontro si terrà ad Amman. Parteciperanno anche i membri del cosiddetto “quartetto” di mediatori per il Medio Oriente – Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite – guidati da Tony Blair. Il governo israeliano ha fatto sapere con un comunicato che il negoziatore Molcho incontrerà i membri del quartetto, senza fare riferimento all’inviato palestinese. Un rappresentante dell’OLP, dall’altra parte, ha detto che l’incontro servirà alle parti per “fornire la propria posizione sulle questioni sicurezza e confini”, come richiesto dal quartetto. Entrambe le parti, insomma, tengono molto a che sia chiaro che l’incontro non apre un nuovo negoziato né riprende quello interrotto a settembre del 2010. Sempre Erekat ha detto che i palestinesi avvieranno una campagna diplomatica volta a mettere Israele “sotto assedio internazionale”.

(“Guida al trattato di pace tra Israele e Palestina”)

Sei settimane fa il re di Giordania, Abdullah II, aveva compiuto una visita in Cisgiordania durante la quale aveva avuto dei colloqui con i leader palestinesi. La settimana seguente Abdullah II aveva incontrato il presidente israeliano Shimon Peres. Gli ostacoli oggi rimangono gli stessi di sempre, principalmente ancora la costruzione degli insediamenti in Cisgiordania: i palestinesi pongono il congelamento delle nuove costruzioni come condizione per sedersi al tavolo, mentre secondo gli israeliani non dovrebbero essere poste pre-condizioni al tavolo della trattativa. Il negoziatore palestinese, Erekat, ha rivolto a Israele l’invito a fermare gli insediamenti e accettare la soluzione dei due Stati entro i confini del 1967. La stessa proposta fatta da Obama qualche mese fa in un suo discorso al mondo arabo, già rigettata da Netanyahu.

(“Cosa sono i confini del 1967”)

foto: Ronen Zvulun-Pool/Getty Images