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  • Martedì 16 agosto 2011

Che cosa vi siete persi

Un riassunto di quanto successo in queste due settimane, per chi è tornato oggi dalle vacanze o era semplicemente distratto

LONDON, UNITED KINGDOM - AUGUST 04: A man uses a newspaper to shield himself from the rain on August 4, 2011 in London, United Kingdom. Rain has returned to much of the country today after a recent spell of sunny weather. (Photo by Dan Kitwood/Getty Images)
LONDON, UNITED KINGDOM - AUGUST 04: A man uses a newspaper to shield himself from the rain on August 4, 2011 in London, United Kingdom. Rain has returned to much of the country today after a recent spell of sunny weather. (Photo by Dan Kitwood/Getty Images)

Passato il Ferragosto, in molti sono di certo ancora in vacanza ma molti altri sono tornati e oggi sono ai loro consueti posti, a casa o in ufficio o a studiare. In ogni caso oggi comincia in qualche modo l’ultima fase dell’estate, quella che ci trascina a settembre e alla fine della stagione. Ed è nota e familiare la sensazione di smarrimento di quando si torna alla vita normale dopo qualche settimana in giro e si tenta di recuperare le puntate precedenti, di capire cosa è successo nel mondo e cosa è importante sapere. Questo è un tentativo di risposta del Post all’esigenza di chi è appena uscito dalla bolla vacanziera: in testa trovate le tre cose più importanti che sono successe in questa prima metà di agosto, e poi vari altri aggiornamenti sintetici e per punti. Se volete approfondire, ci sono i link. Ciao, bentornati.

La manovra d’emergenza
Dopo giorni di pessimi risultati nei mercati, di grande preoccupazioni per i conti pubblici e forti pressioni dalle istituzioni internazionali, venerdì 12 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato una nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro. Trattandosi di un decreto legge, la manovra è già in vigore e dovrà essere convertita entro 60 giorni dal Parlamento. Se n’è discusso molto, tutt’ora è il tema centrale del dibattito politico italiano. Sul Post abbiamo descritto abbondantemente le sue misure: il cosiddetto “contributo di solidarietà”, cioè l’aumento straordinario dell’IRPEF per i redditi più alti; la millantata abolizione delle province; l’accorpamento delle festività non religiose; tutte le altre cose più piccole ma non irrilevanti. Il Parlamento comincerà l’esame della legge all’inizio di settembre, potrebbero esserci modifiche anche parecchio incisive.

La crisi finanziaria
L’Italia non è l’unico paese ad avere problemi con i suoi conti. La Spagna è più o meno sulla nostra stessa barca, la Francia ha rischiato di finirci la settimana scorsa quando sembrava imminente un suo downgrade da parte delle agenzie di rating. Downgrade che è toccato agli Stati Uniti per la prima volta nella loro storia, da parte di Standard & Poor’s. Anche questa settimana si preannuncia particolarmente delicata, e oggi a Parigi si incontrano il presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Merkel. Si rischia un’altra recessione globale, e stavolta potrebbe essere più lunga di quanto fu quella iniziata nel 2008.

Le violenze in Inghilterra
Gli scontri e i saccheggi cominciati il 7 agosto alla periferia di Londra dopo la morte di un tassista, ucciso in circostanze non ancora chiarite dopo essere stato fermato dalla polizia, sono durati per giorni e si sono diffusi in varie zone della città e in molte altre città inglesi. Hanno costretto il primo ministro Cameron a tornare in anticipo dalle vacanze e hanno messo in discussione l’operato della polizia, che durante i primi giorni aveva lasciato “sfogare” i partecipanti ai saccheggi senza intervenire. Sul Post trovate molti racconti e molte foto raccolte giorno per giorno, nonché un’analisi su quali sono state, probabilmente, le sei ragioni delle violenze. Oggi in Inghilterra la situazione dell’ordine pubblico è stabile: si discute delle responsabilità di governo e polizia e si processano le persone arrestate.

– In Siria l’esercito sta continuando a reprimere la rivolta nella violenza. Negli ultimi tre giorni è stato il turno della città portuale di Latakia. L’ONU ha minacciato più volte sanzioni.

Google ha comprato Motorola Mobility, la divisione della società che si occupa principalmente della progettazione e produzione di nuovi telefoni cellulari.

– In Egitto è cominciato il processo all’ex presidente Hosni Mubarak, di cui si sono già tenute due sessioni tra agitazioni e proteste. Il processo si è aggiornato al 5 settembre e le prossime udienze si terranno a porte chiuse. Mubarak è accusato della morte di 850 persone durante le rivolte che hanno portato alle sue dimissioni. Ed è malato, ragione per cui ha partecipato alle udienze steso su un lettino da ospedale.

– Le primarie repubblicane negli Stati Uniti sono state scosse da tre eventi: la vittoria di Michele Bachmann di un sondaggio tra repubblicani in Iowa, il primo stato in cui si vota; la candidatura del governatore del Texas Rick Perry e il ritiro di Tim Pawlenty, ex governatore del Minnesota. Oggi i favoriti nella corsa sembrano essere Michele Bachmann, Rick Perry e Mitt Romney.

– In Libia c’è una nuova offensiva dei ribelli, che stanno combattendo alle porte di Tripoli. Le forze anti-Gheddafi avevano vissuto delle giornate complicate dopo l’uccisione del loro generale e lo scioglimento del governo provvisorio di Bengasi.

– Ricorrenze e anniversari. C’è stato il cinquantesimo dell’inizio della costruzione del muro di Berlino, per esempio. E il quarantesimo dell’esperimento di psicologia sociale in un’improvvisata prigione allestita all’università di Stanford (uno degli articoli più letti sul Post, in questi giorni). Poi gli 85 anni di Fidel Castro e i 40 anni dello swoosh, il logo della Nike.

– La casa farmeceutica Spitzer è stata condannata a risarcire le famiglie delle vittime del Trovan, il farmaco antimeningite che era stato somministrato in Nigeria mentre era ancora sotto sperimentazione, uccidendo diversi bambini.

– Il 4 agosto Barack Obama ha compiuto cinquant’anni.

– È cominciata la Premier League, il massimo campionato di calcio inglese: la guida del Post.

– Continuano le proteste anche in Israele, a Tel Aviv e in molte altre città. Una cosa tipo indignados, insolita per la storia del Paese e che quindi sta generando interessanti riflessioni.

– Amazon ha cominciato una grossa campagna di sconti sui libri – 40 per cento – prima che entri in vigore la legge che non li permetterà più così alti dal prossimo primo settembre.

foto: Dan Kitwood/Getty Images