• Mondo
  • Questo articolo ha più di dodici anni

Cosa succede a Londra

Grande incertezza sugli sviluppi delle violenze delle scorse notti, nuove indagini sulla morte di Mark Duggan, e perché c'entra il Blackberry: un riassunto per chi era via nel weekend

Quello che sta succedendo a Londra due giorni dopo l’inizio degli scontri e saccheggi del weekend scorso è ciò che in questo caso si può definire correttamente “una situazione di grande incertezza”. Sono in corso difficili tentativi di capire cosa sia successo, cosa succederà e cosa si può fare, e sembrano mancare molti elementi. Vediamo il quadro e i suoi vari punti

Perché è cominciata
Giovedì scorso alcuni agenti hanno fermato un “minicab” – un taxi privato – nel quartiere di Tottenham, all’imbocco del Ferry Lane Bridge, nel corso di un’operazione contro il possesso illegale di armi. Quello che è successo esattamente è al centro di un’inchiesta: secondo la polizia c’è stato uno scontro a fuoco e qualcuno ha sparato contro gli agenti che hanno risposto con due colpi, uccidendo Duggan. A conferma del fatto che erano stati attaccati, gli agenti hanno citato un proiettile entrato nella radio trasmittente di un agente e un’arma raccolta sul posto.
La versione è stata però contestata da alcune testimonianze raccolte dai giornali, per cui Duggan – 29 anni, 4 figli, nero, pregiudicato, abitante nel vicino complesso popolare di Broadwater Farm – sarebbe stato a terra o immobilizzato quando è stato ucciso. I parenti di Duggan hanno sostenuto di escludere che avrebbe mai sparato contro la polizia.
Ma soprattutto, domenica sera il Guardian ha scritto di essere in possesso di informazioni per cui il proiettile nel cruscotto proverrebbe da un’arma della polizia.

Pubblicità

Quando è cominciata
Sabato nel tardo pomeriggio una folla si è radunata nel centro di Tottenham, quartiere nel nord di Londra, per protestare contro l’uccisione di Duggan e contestare la versione della polizia. Intorno alle 20,30 locali la protesta si è trasformata in un lancio di bottiglie e oggetti contro gli agenti che la controllavano, e in successive aggressioni contro la polizia e devastazioni sempre più violente che sono durate tutta la notte, risolvendosi poi in una serie di saccheggi dei negozi distrutti.

Come è cominciata
Secondo sommarie ricostruzioni dei giornali, a un certo punto della protesta una ragazza di 16 anni avrebbe scagliato qualcosa contro gli agenti, che avrebbero reagito aggredendola con gli scudi o con i manganelli. Dopo qualche minuto, la notizia avrebbe scatenato da parte dei manifestanti un fitto lancio di bottiglie contro gli agenti, e l’attacco ad alcune auto della polizia date alle fiamme e anche al commissariato del quartiere. La versione è tutta da confermare ma c’è un video su YouTube che mostra un momento confuso di sabato sera con una voce che urla alla polizia “È una ragazza, è una ragazza, è una cazzo di ragazza! Guardate cosa le avete fatto, è una ragazza, stronzi!”

Cosa è successo dopo
Nel corso della notte sono state sfondate decine di vetrine e incendiati auto ed edifici: alcuni sono stati abbondantemente distrutti e carbonizzati, lasciando persone e famiglie senza casa. La polizia ha arrestato quasi cinquanta persone e riportato la calma prima dell’alba: una dozzina di agenti sono rimasti feriti. Per timore che la sera successiva ci fossero imitazioni criminali di quello che era successo, Scotland Yard ha dispiegato molti agenti in tenuta antisommossa in diverse zone della città, anche in relazione ad annunci e minacce circolate in rete. Intorno alle 19 locali si è avuta notizia di saccheggi a Enfield, nella zona più settentrionale della Grande Londra, e a Brixton, a sud del Tamigi. La situazione è stata messa rapidamente sotto controllo dalla polizia con alcuni arresti a Brixton, mentre a Enfield i saccheggi sono stati più prolungati e ci sono state cariche con i cani e i manganelli. Notizie di scassi e saccheggi sono arrivate da alcune altre località dei sobborghi londinesi.

L’organizzazione in rete
Diversamente da quanto di era pensato e detto all’inizio, pare che la rete più usata dalle persone che si sono coordinate per i saccheggi e le aggressioni di domenica sera non sia stata un social network come Facebook o Twitter, ma il servizio di messaggeria dello smartphone Blackberry, Blackberry Messenger. Il Blackberry è il telefono più diffuso tra i teenagers britannici.

La politica
Dal primo ministro Cameron in giù, fino da domenica mattina ci sono state reazioni molto severe ai disordini della notte prima. Cameron è in vacanza in Italia, ed è via da Londra anche il sindaco Boris Johnson, che oggi ha fatto sapere di comprendere le richieste di verità sulla morte di Mark Duggan, ma di trovare inaccettabili le violenze. Oggi sono rientrati il vice primo ministro Nick Clegg e il ministro dell’interno Theresa May, questa in anticipo sul previsto. Il deputato labourista di Tottenham, David Lemmy, è andato domenica in strada a parlare con la gente e ha condannato le violenze della sera prima.

1 2 Pagina successiva »