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Il miliardario che voleva dare tutto prima di morire ci è riuscito
Storia di Chuck Feeney e dei suoi 8 miliardi di dollari spesi in segreto per certe buone cause

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L’annosa questione dell’origine dell’ano
Su come si formò ci sono ipotesi contrastanti, ma la sua comparsa diede un'importante spinta nell'evoluzione delle specie e le tolse da qualche imbarazzo

Belgrado si sta sbarazzando dei suoi splavovi
Cioè le zattere che per molto tempo hanno ospitato discoteche e locali, e che sono diventate uno dei simboli della città

C’è una novità nell’e-commerce del lusso
Una piattaforma che sta provando a dominare il settore, espandendosi in Cina e cercando di battere la concorrenza di Amazon

14 cose in sconto su Amazon dal 19 novembre
Tra cui un robot aspirapolvere, l'ultima edizione di Trivial Pursuit e un microfono per registrare podcast

Il minimalismo fa assomigliare tutto?
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Come sbancare agli Oscar
Una volta Wim Wenders riunì i migliori cineasti di tutti i tempi in una stanza d’albergo [Continua]

Ayrton Senna, trent’anni fa
«Era una bella e calda giornata di primavera. Ricordo il viavai della gente, il rombo dei motori, le corse di classi minori prima di pranzo. Per la gara trovammo posto attaccati alla rete, subito prima della Villeneuve, in fondo al rettilineo dopo il Tamburello. Mi sembra di sentirlo ancora adesso – sulle braccia, negli orecchi, nello stomaco – il frastuono delle macchine al giro di ricognizione, l’eccitazione di vedere per la prima volta la Ferrari dal vivo. Poi quei cinque giri dietro alla safety car per il tamponamento di Lamy a JJ Lehto. Infine il rombo più acuto, la voce di Francesco che dice “ecco, sono ripartiti”, il grido dei motori che si avvicina. E quel proiettile, laggiù, che si schianta contro il muro, la scia della Ferrari di Berger che frulla l’alettone in aria come un coriandolo, il casco giallo reclinato, i soccorsi, l’elicottero in pista. E il silenzio. L’irreale silenzio. Un intero autodromo ammutolito»

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Un anno di architettura e vita metropolitana
In un momento storico in cui ogni cosa sembra consumarsi in tempo reale senza quasi lasciare traccia credo sia necessario fissare alcuni punti per continuare a guardare avanti [Continua]

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