nascita

L’incredibile Hercule Florence

«Nel frontespizio di "Photographie où Imprimerie à la lumière", quella parola mai usata e così importante appare accanto ad un’altra parola, “découverte”, “scoperta”, che in un secondo tempo è stata cancellata con una riga orizzontale. Leggere per prima quel manoscritto e trascriverlo, ripercorrere il viaggio in Amazzonia, partecipare ai drammi e ai tormenti di Hercule Florence, ai suoi ragionamenti che scorrono come un flusso di coscienza, poter essere parte di quel momento storico, vedere come nasce un’idea, come si forma un’intuizione geniale originata dal bisogno, mi ha calato in una dimensione di privilegio assoluto»

L’incredibile Hercule Florence

Altri articoli su questo argomento

Le notizie del 10 giugno 1983

«Mi venne la stramba idea di raccogliere tutti i quotidiani del mondo dello stesso giorno: il 10 giugno 1983. Ne raccolsi circa 400, dalle isole Fiji alla Polinesia francese, andando verso ovest. Marcus Tabo Metaung, Tellus Simon Magoerane, Jerry Semano Molosoi furono impiccati alle 7 del mattino alla Central Prison di Pretoria, Sudafrica; Margaret Thatcher vinse le elezioni in Regno Unito, aprirono una banca per sole donne a Nairobi, ci fu una grande festa organizzata dal re di Giordania per il terzo compleanno del figlio, l’ottava vittima dello sfregiatore di Roma “Jack Lametta”, l’attacco d’asma di cui rimase vittima la regina madre del Nepal, un UFO avvistato a Bermuda, il ricevimento al Pierre di New York per il 60° compleanno di Henry Kissinger, la firma tra Zico e l’Udinese e la prima nascita di tre gemelli fecondati in provetta ad Adelaide»

Le notizie del 10 giugno 1983

Non c’è al mondo un luogo che non faccia male

«Desideravo da anni andare a Klagenfurt, per quella mia fissazione di fermarmi davanti alle tombe delle scrittrici e degli scrittori che ho amato e parlar loro nella mia testa, ma accanto alle loro ossa, anzi alla polvere che sono tornati a essere. Volevo vedere dov’era nata, Ingeborg Bachmann, perché sempre voglio vedere il luogo di nascita di chi amo, soprattutto se lo ha abbandonato, se lo ha perduto. Sembra una scelta sua, invece è stata la Storia a decidere quell’esilio. Anche mio padre è un esiliato, come me. Anche per noi è stata la Storia a scegliere – ma chi la chiamerebbe così»

Non c’è al mondo un luogo che non faccia male

Il giorno in cui giustiziarono Babbo Natale

«Il 24 dicembre 1951 il quotidiano “France Soir” diramò il comunicato dei giustizieri: “Lo hanno bruciato 250 bambini della parrocchia davanti alla cattedrale di Digione. Per noi cristiani la festa del Natale deve celebrare la nascita del Salvatore”. Il richiamo alle origini e allo spirito autentico della festa contro le degenerazioni pagane o consumistiche continua ancora oggi, ma il personaggio di Gesù bambino è ancora più posticcio e recente di quello che vuole sostituire. Il tema è stabilire chi sia l’usurpatore. Ma chi è davvero Babbo Natale? La sua vera natura continua a essere misteriosa. È un re, un mito, il personaggio leggendario oppure un dio?»

Il giorno in cui giustiziarono Babbo Natale

Il grande coming out del 1984

«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»

Il grande coming out del 1984
3/2